La digitalizzazione dei pagamenti si è rapidamente imposta come uno dei temi chiave per il futuro del sistema economico europeo spinta anche dall’emergenza Covid-19. Favorirne la crescita passa dall’abilitazione di dispositivi e soluzioni utilizzabili dagli utenti finali per regolare i propri acquisti in maniera completamente digitale, ovvero senza utilizzare contanti. I pagamenti digitali, però, non avvengono direttamente tra l’acquirente e il venditore, ma necessitano di intermediari finanziari, le banche e i payment service provider, e di piattaforme infrastrutturali adeguate e reattive, capaci di permettere l’interoperabilità tra i diversi attori . Fin dall’introduzione dell’euro, l’Unione Europea lavora per favorire innovazione e sviluppo del mercato unico dei pagamenti: in particolare dal 2007 è operativa TARGET2 (T2), la piattaforma centrale della BCE, sviluppata dalle banche centrali di Francia, Germania e Italia – che regola gli ordini di pagamento provenienti dagli intermediari bancari e finanziari europei, permettendo il pagamento tra le banche dell’UE in tempo reale.
Gli obiettivi di T2-T2S Consolidation
Successivo è invece un altro progetto, ribattezzato TARGET2-Securities (T2S), che costituisce la piattaforma paneuropea multivaluta per il regolamento delle transazioni in titoli in moneta di banca centrale. Attualmente, invece, siamo nel bel bezzo del consolidamento dei due citati sistemi, la cosiddetta T2-T2S Consolidation, con cui l’Eurosistema si propone di massimizzare le sinergie tra T2 e T2S, armonizzando l’accesso ai servizi di regolamento in titoli e contante e fornendo nuove funzionalità per soddisfare le più recenti esigenze dei mercati. Sul fronte tecnico, le innovazioni più significative riguarderanno l’implementazione dello standard di messaggistica finanziaria ISO 20022 su T2 e l’utilizzo di ulteriori avanzate tecnologie già impiegate per T2S. Un passaggio molto delicato che, inevitabilmente, è stato travolto dall’emergenza Covid, che ha sicuramente impattato sulle banche e sulla loro disponibilità di risorse.
Tas Group: ecco perchè i progetti non rallenteranno
Questo spiega perché la BCE abbia deciso lo slittamento di un anno del go live di T2-T2S Consolidation, spostato dal 21 novembre 2021 al 21 novembre 2022. Ciò ha portato al rinvio di 8-12 mesi delle conseguenti attività originariamente previste entro il 2020 (test utente, formazione, test di connettività di rete in produzione). La decisione, però, non comporterà un rallentamento dei progetti di digitalizzazione degli operatori bancari, secondo TAS Group, uno dei principali operatori che dietro le quinte supporta questi processi di cambiamento: ““Nel quadro del momento storico in corso, il posticipo di un anno della migrazione del nuovo TARGET 2 è comprensibile, si tratta di una infrastruttura tecnologica unica nel panorama mondiale e importantissima, che permette gli scambi finanziari a supporto della libera circolazione di beni e merci in Europa e che non può avvenire con un impegno parzialmente ridotto per effetto dei problemi contingenti. – spiega Mario Mendia, SVP International Markets di TAS Group – Nelle scorse settimane la Commissione europea ha effettuato una consultazione pubblica sulla strategia dei pagamenti al dettaglio in area Euro, che preme decisamente sull’importanza degli Instant payments e sulla necessità della loro interoperabilità. L’Europa, insomma, sta da tempo lavorando alle strategie per promuovere l’efficienza dei pagamenti elettronici, così da andare oltre la frammentazione dei mercati domestici: la presenza di diversi standard a livello nazionale, impedisce anche agli operatori di crescere oltre confine e non consente loro di competere con i grandi player globali”.
Le tre aree indirizzate dalle soluzioni di TAS Group
Insomma, il Covid può rallentare ma non certo frenare la digitalizzazione dei pagamenti, che passa necessariamente da una migrazione e un ammodernamento dei sistemi informatici degli operatori bancari. In tal senso i prodotti e le soluzioni software di TAS Group, destinati alle banche centrali e commerciali europee, possono permettere di rispondere in maniera efficace. Sono tre, in particolare le diverse aree di necessità indirizzate dalle soluzioni di TAS Group.
1) Instradamento dei pagamenti: TAS assicura alle banche la capacità di connettersi ai servizi delle banche centrali nel modo che preferiscono, on premise oppure in cloud, garantendo comunque una totale libertà nella scelta della rete preferita.
2) Processing dei pagamenti: con gli instant payment i tempi di esecuzione dei pagamenti devono restare al di sotto dei dieci secondi, ma in questo brevissimo intervallo temporale devono essere comunque svolti dei controlli e delle attività di compliance. TAS Group consente alle infrastrutture bancarie, concepite in origine per processi non certo di natura real-time, di aderire ai nuovi schemi con la necessaria conformità, potendo far fronte ai picchi grazie alle architetture scalabili e cloud-ready.
3) Liquidità: I sistemi di TAS forniscono alla tesoreria delle banche una dashboard in tempo reale, attraverso la quale è possibile monitorare tutti i conti aggregati delle proprie attività, sia con le banche centrali (in cash o titoli) che con le banche commerciali. Le tesorerie possono così avere un’idea esatta del fabbisogno di liquidità in un determinato istante, nonché ottenere preziosi forecast su entrate e uscite.
“Lavoriamo con una quarantina di banche per il progetto Consolidation, fornendo loro gli applicativi con cui interfacciare la nuova piattaforma della BCE. Il posticipo che è stato stabilito permetterà di tenere conto delle esigenze delle banche nella ridefinizione delle priorità di investimento. Molte banche utilizzeranno questo slittamento temporale della migrazione per assorbire gli impatti negativi che il COVID-19 ha avuto sulla loro produttività, ma anche per attivarsi sul fronte instant payments, alla luce di quanto annunciato dalla BCE. In particolare, alcuni operatori potranno sfruttare il tempo supplementare per mettere in atto una più profonda digital transformation, valutando magari le opzioni in cloud, migliorando data governance e analytics, nonchè riconsiderando l’adozione dello standard ISO 20022 in modo più integrato e completo. In questo senso, alcune scelte potranno essere riviste per favorire una maggiore digitalizzazione e andare ancora più in profondità, favorendo ulteriormente le nostre opportunità di business”, conclude Mendia.