Da un lato, il sempre più crescente fascino nei confronti delle cryptocurrency, viste come uno strumento di investimento anticiclico e dai grandi e immediati guadagni; e dall’altro, la presa di consapevolezza riguardo l’estrema volatilità che le caratterizza. Anche nell’ultimo anno, il Bitcoin è rimasta la criptovaluta più nota e dibattuta, ma sono tantissimi i token che si stanno affiancando ad essa, promettendo una più economica alternativa per accedere al mondo crypto. Ecco perché si è cercato di scoprire di più in merito non solo ai grandi detentori di stock di criptovalute, ma anche e soprattutto rispetto alla tipologia di investitori comuni o non professionali.
Le criptovalute? Investimenti ad alto rischio per i giovani
Comunemente si è convinti che queste monete virtuali catturino principalmente l’interesse di giovani hacker, informatici e gamer. Niente di più falso. Una recente ricerca di ING GROUP riporta infatti come la maggior parte dei grandi possessori di portafogli crypto sia over 45, e di come la presenza di under 26 sia residuale. Sebbene un gran numero di trentenni maschi abbia approcciato a inizio 2020, soprattutto tramite app, il mondo dei wallet, gli esperti segnalano che si tratta di un tipico caso di over-confidence che spesso ne ha messo a rischio il risparmio.
Certo, i giovani mostrano interesse e conoscenza nei confronti delle criptovalute, ma appena entrano nella fase d’acquisto, spesso rinunciano a causa degli alti rischi e dell’eccessiva volatilità. Un’altra ricerca, questa volta effettuata da Gold Ira Guide negli Stati Uniti, ha evidenziato come siano molti gli americani aggiornati sul tema crypto ma, al contempo, ritengano questi strumenti troppo rischiosi e siano alla ricerca di alternative più stabili. I metalli preziosi, in un mercato come quello americano, sono considerati ottime alternative in un contesto di diversificazione e relativa sfiducia nelle istituzioni finanziarie.
La scelta dei giovani ricade sui metalli preziosi
Da sempre ritenuto il bene rifugio per eccellenza, nell’ultimo periodo l’oro risulta stabile ma meno attraente che in passato; al contrario, l’argento è in continua crescita come alternativa nei preziosi da investimento. Il 14,7% dei partecipanti alla ricerca dichiara di possedere argento come strumento d’investimento, mentre l’oro riporta una percentuale del 12,5%.
Anche nel mercato italiano, come ha osservato Coininvest, l’interesse verso i metalli preziosi a fini di investimento risulta in crescita. Gli Italiani si contraddistinguono per essere un popolo di risparmiatori e tendenzialmente conservatori nelle scelte di investimento, con il mattone a fare spesso da padrone. Tuttavia, anche i risparmiatori italiani, come quelli internazionali, hanno pagato pesantemente le crisi dei tempi moderni e hanno avuto modo di comprendere la necessità di un portafoglio più stabile e diversificato, in grado di resistere alle repentine e impreviste crisi di ogni genere.
Oro e Argento, come altri beni durevoli, non garantiscono grandi ritorni economici, ma stanno acquisendo sempre più importanza tra gli investitori disposti a rinunciare ad asset più rischiosi pur di guadagnarne in stabilità e mettere i propri soldi al riparo da pericolose fluttuazioni.
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