TAS: una piattaforma di pagamento as a service per rispondere alle nuove esigenze del mercato

La GPP (Global Payment Platform) è una piattaforma applicativa Cloud-native, con una copertura funzionale massima in ottica end to end, capace di liberare gli operatori dalla gestione della compliance e renderli indipendenti dalla tecnologia che evolve

Pubblicato il 20 Ott 2021

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Il cloud si sta progressivamente imponendo come una soluzione infrastrutturale chiave per garantire la flessibilità e la velocità di reazione di operatori appartenenti ai più diversi settori produttivi. Il mondo finance e bancario, nonostante l’indubbia accelerazione tecnologica che sta osservando in questa fase, è senz’altro più restio nell’approcciare questa modalità, sia per la complessità delle strutture on premise che stanno dietro il funzionamento delle applicazioni, sia per ragioni di carattere normativo e regolatorio.

La rivoluzione della PSD2

Marina Jacobone, Director Strategic Marketing & Partnerships · TAS Group

Questa sorta di resistenza, però, è destinata a essere progressivamente superata, per motivazioni che hanno strettamente a che fare con il contesto di mercato: la PSD2 ha abbattuto le barriere alla competizione nell’ecosistema Pagamenti, mettendo al contempo in evidenza l’inadeguatezza tecnologica di molti sistemi e architetture degli operatori incumbent. Non solo: sul mercato si stanno sempre più affacciando dei nuovi entranti, capaci di offrire agli utenti servizi estremamente evoluti dal punto di vista della User Experience, rivolti sia al mondo business che consumer. Un fenomeno che sta radicalmente modificando il settore, ma che deve comunque fare i conti con le profonde esigenze di compliance dell’industria finanziaria: la perfetta padronanza delle normative e regolamentazioni resta (fortunatamente) un aspetto irrinunciabile di questo mondo, rappresentando al contempo una barriera all’ingresso per quei nuovi operatori con poca esperienza e conoscenza nel settore.

Il cloud e l’As a Service nel banking

Questo potenziale impasse può essere sbloccato proprio dal cloud, tanto che oggi si sta iniziando a parlare sempre di più di “Payments as a Service”, una specializzazione del già noto BaaS (Banking as a Service). Queste sigle nascondono l’opportunità che si fa sempre più concreta, sia per i nuovi operatori che per quelli tradizionali, di potersi rendere indipendenti dalla tecnologia ed iniziare a erogare con elevato time-to-market le funzionalità più commerciali della propria business proposition, lasciando a terzi specialisti gli aspetti più “commodity/standard” poco differenzianti. Considerato anche che il tradizionale modello di deployment “on-premise” si sta dimostrando non più adeguato ai tempi, in particolare per quanto riguarda velocità e flessibilità di risposta. Il Cloud, invece, può consentire agli attori di avviare nuovi servizi in tempi ridotti e con investimenti commisurati alla dimensione del business.

Le caratteristiche della GPP di TAS

Queste considerazioni hanno spinto TAS, fornitore tecnologico incumbent specializzato nel mondo pagamenti, a creare una versione cloud e as a service della sua GPP (Global Payment Platform). Si tratta di una piattaforma applicativa Cloud-native, con una copertura funzionale massima (tutti i tipi di pagamento, in piena ottica end to end ) e un livello di configurabilità totale. Nella GPP sono infatti presenti componenti del mondo Issuing/acquiring e del mondo pagamenti tradizionali e alternativi, nonché moduli dedicati alla compliance in alcune delle fasi, quali KYC/AML/SCA, rivolti alle diverse tipologie di clientela (consumer/corporate/PA). Non mancano poi, naturalmente, componenti di sicurezza (Fraud Management) e di sistema, in ottica Core banking light” (anagrafiche/condizioni/…). La piattaforma TAS è dotata anche di interfacce ai canali alimentanti (lato circuiti e lato reti) e di API per la PSD2 attiva e passiva. In definitiva, la GPP risulta particolarmente utile per quei nuovi operatori che vogliono offrire servizi nel nuovo panorama bancario, ma che necessitano di una piattaforma che abbia a bordo tutti i componenti di una architettura applicativa multicanale e multi strumento, già pre-configurati e integrati tra loro. Risolvendo così anche buona parte delle incombenze relative agli aspetti infrastrutturali e di compliance, che grazie all’as a service sono assolti direttamente da un attore dotato delle giuste competenze in materia, ovvero TAS. Insomma, con GPP i nuovi player acquisiscono la possibilità di avvalersi dei nuovi canali di pagamento istantanei, alternativi, cross-border, con la più completa garanzia di compliance normativa e di tempistiche rapide. D’altra parte gli operatori bancari tradizionali, per ragioni storiche più aggrappati al modello on premise, possono ugualmente beneficiare della piattaforma GPP, dal momento che le sue singole funzionalità possono essere fruite come un servizio e a consumo.

La possibilità di personalizzazione

Da non trascurare, poi, l’aspetto della personalizzazione: sul mercato non mancano dei centri servizi bancari e dei grandi processor in grado di offrire servizi analoghi, sposando una logica cloud. In gran parte, però, si tratta di soluzioni che adottano un modello di as a service estremamente standardizzato, con possibilità di personalizzazione minime. Fattore che, ovviamente, può ridurre gli spazi di manovra nel lungo termine. Al contrario, TAS con la GPP ha investito su un modello di delivery totalmente adattabile al business case dell’operatore. In particolare tenendo conto del ruolo che si vuole ricoprire nell’ecosistema (PI/Imel/PISP/AISP/Issuer/Acquirer/PayFac). Inoltre TAS è in grado di accompagnare l’evoluzione delle esigenze di ogni cliente, con la possibilità di spostare la piattaforma verso altre tipologie di cloud (privato, ibrido).

Nuovi servizi in ottica account to account

C’è poi tutto un altro ambito in cui la GPP può fare la differenza: nell’epoca degli Instant Payments e dell’Open Banking, si sta assistendo a una forte convergenza tra pagamenti con carta e pagamenti account to account. L’ascesa dei “digital wallets” e la nuova possibilità della “Payment Initiation” offerta ai PISP dalla PSD2 consente di rendere del tutto indifferente per il cliente finale lo strumento che viene utilizzato nel backend dagli intermediari finanziari per lo scambio e il regolamento del pagamento. Non a caso la spinta del regolatore Europeo e della BCE è da tempo quella di favorire la creazione di un nuovo schema di pagamento con Governance Europea (in alternativa alla storica supremazia dei circuiti VISA/MC). In questo senso va l’iniziativa EPI (European Payments Initiative) avviata da 16 banche europee, che potrebbe presto prefigurare uno scenario in cui la carta diventa un mero strumento di payment initiation per un pagamento squisitamente di tipo account to account quale l’SCT Inst. La Global Payment Platform di TAS offre tutte le possibilità di disegnare e gestire servizi di questo tipo, a beneficio dell’attività degli incumbent bancari e dei nuovi player, nonché ovviamente dei clienti finali.

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