Debutta Cryptofixing, l’indice italiano che determina un prezzo univoco per criptovalute e bitcoin.
L’iniziativa è rivolta a investitori professionali e istituzionali, ma vanta applicazioni anche in ambito retail. Ecco come funziona.
Cryptofixing, l’indice italiano per criptovalute e bitcoin
Cryptovalues, il consorzio italiano di cripto e bitcoin, cerca di avvicinare il mondo delle cripto con quello delle attività finanziarie tradizionali. E lo fa, lanciando Cryptofixing che fissa un prezzo univoco criptovalute e bitcoin.
Infatti Cryptofixing è il servizio che:
- aiuta a definire il prezzo di riferimento univoco giornaliero per bitcoin;
- intende diventare l’indice per ciascuna delle più importanti criptovalute.
Inoltre, il progetto è made in Italy e intende gettare un ponte tra i crypto-asset e le istituzioni.
Il progetto italiano di Cryptovalues: i dettagli
L’indice italiano per le cripto adotta una metodologia del fixing, che consiste nel calcolo della media dei valori rilevati nei principali mercati dove gli operatori scambiano l’asset.
Cryptofixing stabilisce il fixing di bitcoin tutti i giorni. Cryptovalues, per stabilire un valore giornaliero definitivo che faccia da riferimento, usa il Cryptofixing.
La metodologia prevede:
- la verifica alle ore 00.00 UTC della media dei valori “denaro (/bid)” e “lettera (/ask)”;
- preleva i dati per ciascuno dei sei exchange di riferimento (Bitpanda, Bitstamp, Cex.io, Coinbase, Kraken e The Rock Trading);
- dai 6 dati ottenuti, elimina il dato con il valore superiore e quello inferiore, per calcolare la media dei 4 dati restanti e determinare il fixing.
Cryptovalues ha scelto questi exchange per i seguenti motivi:
- presenza della coppia di scambio BTC/EUR;
- conformità alle normative anti-riciclaggio e agli standard legislativi europei.
Infatti la lista potrebbe essere modificata per assicurare che il fixing risulti il più accurato e puntuale.
Un secolo di fixing dell’oro fisico
La metodologia si ispira al fixing del prezzo dell’oro fisico. Per la prima volta il 12 settembre 1919, cinque membri fondatori del London Gold Market (Rothschild & Sons, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu & Co, Pixley & Abell e Sharps & Wilkins), i maggiori tra commercianti di lingotti e banchieri specializzati nell’oro, stabilirono il prezzo dell’oro con il fixing.
Due volte al giorno (alle 10,30 di mattina, alle 03,00 del pomeriggio, ora di Londra), i cinque membri effettuavano il fixing dell’oro in dollari, euro e sterline dai in base ai prezzi reali sui mercati. Dal 2015 hanno passato l’incarico alla London Bullion Market Association (Lbma), che coinvolge 15 soggetti accreditati.
Lbma fissa che un prezzo che funziona da benchmark nelle piazze finanziarie globali, per i contratti derivati sull’oro (future e opzioni) e nelle compravendite di oro fisico. La metodologia è applicata anche all’argento, all’Euribor e alle valute fiat.
Gli impieghi pratici dell’indice nel mondo criptovalute e bitcoin
Cryptofixing serve a fissare il Net Asset Value (N.A.V.), determinante per valutare il rendimento complessivo del sottostante.
Costituisce inoltre un importante strumento dal punto di vista fiscale per compilare la dichiarazione dei redditi e il calcolo delle eventuali plusvalenze.
“Attraverso Cryptofixing forniamo, per la prima volta all’investitore istituzionale e professionale, oltre che a un pubblico retail, un elemento di certezza allo scopo di generare fiducia sulla base di criteri oggettivi. Offriamo un valore di riferimento che può essere confrontato da diversi operatori del settore crypto, ma anche da attori della finanza tradizionale”, commenta Federica Rocco, CEO di Cryptovalues. “Determinando una quotazione quotidiana univoca, definita con una metodologia rigorosa e bilanciata che ne verifica l’andamento su exchange autorevoli, Cryptofixing offre uno strumento innovativo a disposizione di quanti operano, o vorrebbero operare con le criptovalute, ma sentono la necessità di avere un parametro di riferimento ottenuto mediando le oscillazioni e le differenze di quotazioni tra i vari exchange”.