Scenario

Addio contante, volano i pagamenti digitali in Italia nei primi 6 mesi del 2022

Un commento ai dati dell’edizione semestrale dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano. Entro la fine dell’anno la penetrazione dovrebbe arrivare al 40%

Pubblicato il 24 Ott 2022

Ivano Asaro

Direttore Osservatorio Innovative Payments

Matteo Risi

Osservatorio Innovative Payments

Giulia Spinelli

Ricercatrice Osservatorio Innovative Payments

Pagamenti digitali, fra gli Over 66 l’adozione si dimezza al 3%

Non si ferma la crescita dei pagamenti digitali in Italia. Nei primi sei mesi del 2022, infatti, il transato con carte, smartphone e wearable ha raggiunto 182 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Un dato che segue il trend registrato post-pandemia, ma che risulta particolarmente importante se confrontato con l’andamento fino al 2019, quando la crescita non superava il 10-11% annuo, e se si considera lo spegnimento dell’iniziativa Cashback che aveva influito sull’incremento nel 2021.

Un cambio di passo auspicato e non totalmente inaspettato, soprattutto guardando a quanto dichiarato dai consumatori. Rispondendo a una ricerca[1] dell’Osservatorio Innovative Payments svolta a dicembre 2021, infatti, il 76% degli italiani intervistati tra i 18-75 anni dichiarava che avrebbe continuato a utilizzare i pagamenti digitali in futuro e il 71% affermava che utilizzare gli strumenti digitali per pagare è ormai un’abitudine.

pagamenti digitali 2022

Pagamenti online e nei punti fisici

Un’abitudine non più solo per gli acquisti online, ma anche nei punti vendita fisici. Le modalità di pagamento digitale più apprezzate dai consumatori italiani per gli acquisti in negozio sono quelle senza contatto, che garantiscono un’esperienza di pagamento più fluida e rapida. I pagamenti tramite carte contactless, infatti, rappresentano oggi il 64% del totale delle transazioni con strumenti digitali, penetrazione che sale al 69% se si considerano anche quelle via smartphone, smartwatch e gli altri device NFC. Gli italiani hanno transato 79 miliardi di euro con carta contactless nel primo semestre del 2022, registrando una crescita del +49% rispetto allo stesso periodo del 2021. Tra i principali fattori che spingono questi strumenti, oltre alla user experience, ci sono anche l’innalzamento a 50 euro della soglia sotto la quale non è necessario inserire il PIN (lo scontrino medio è infatti pari a circa 42 euro) e la diffusione sempre più capillare di carte e POS contactless.

Tra i pagamenti in negozio senza contatto ci sono anche quelli tramite smartphone e dispositivi wearable. Sono proprio questi strumenti ad aver registrato la crescita maggiore: +139% nei primi sei mesi dell’anno che ha permesso di raggiungere 6 miliardi di euro transati. Di questi, quasi il 90% dei pagamenti è basato su tecnologia NFC, mentre il restante si avvale di altre tecnologie come i QR Code o la geolocalizzazione. Numeri destinati a crescere e a trainare il settore già nell’immediato futuro, ancora di più a lungo termine grazie a un importante potenziale ancora da mettere a terra. Circa 20 milioni di italiani a fine anno possedevano già una app di Mobile Payment (15,8 milioni) o un Mobile Wallet NFC (4,2 milioni), ma sono nettamente di più quelli che ancora devono avvicinarsi a questi servizi e che lo faranno molto probabilmente nei prossimi anni. Il 30% dei possessori di strumenti di pagamento digitali, inoltre, dichiara che pagherebbe in futuro utilizzando un oggetto indossabile come uno smartwatch.

Tra gli strumenti digitali più tradizionali, invece, sono le carte di debito ad aver registrato la crescita più alta nel primo semestre del 2022: +24% rispetto allo stesso periodo del 2021. Seguono le carte di credito (+21%) che hanno beneficiato della ripresa dei consumi ad alto importo per i servizi, il turismo e i viaggi aziendali. Infine, le carte prepagate hanno registrato una crescita del +19%.

pagamenti digitali 2022

Le previsioni di fine anno 2022 per i pagamenti digitali

A fine anno, il transato con pagamenti digitali raggiungerà un valore tra 390 e 405 miliardi di euro, con una crescita superiore a quella registrata nel periodo pre-pandemico, ossia tra il 2016 e il 2019, quando i pagamenti digitali crescevano al ritmo del +10,8%. I pagamenti tramite smartphone e wearable potranno valere da soli tra i 14,5 e i 15,5 miliardi di euro, più del doppio rispetto al 2021.

Questi numeri potrebbero portare la penetrazione dei pagamenti digitali sui consumi a superare il 40%, avvicinandosi così a quella del contante, ormai sotto la soglia del 50% (la restante parte viene transata con altri strumenti quali assegni, bonifici e addebiti diretti in conto corrente). Questo dato è reso incerto dallo scenario macroeconomico e presuppone che la crescita dei consumi, considerando l’effetto dell’inflazione, non subisca bruschi rallentamenti negli ultimi mesi dell’anno, tipicamente contrassegnati da un aumento delle spese in occasione delle festività. Nonostante questo quadro di incertezza però, i dati mostrano chiaramente una crescente diffusione dei pagamenti digitali, con sempre più consumatori che scelgono questi strumenti, a discapito del contante. La strada è tracciata.

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Tra i fattori che motivano questo cambiamento vi sono la maggiore comodità e semplicità di utilizzo dei pagamenti digitali. Infine, anche le iniziative governative stanno contribuendo ad abbattere quelle barriere culturali e psicologiche che contribuivano a dipingere l’Italia come un paese affezionato al contante. L’introduzione del Cashback e della Lotteria degli Scontrini prima, e delle sanzioni legate all’obbligo POS poi, contribuiscono infatti a far sentire i consumatori più “legittimati” a pretendere il pagamento digitale, anche nei settori in cui il contante è più diffuso. Serve un ulteriore sforzo in questa direzione, non solo in termini di incentivi per consumatori ed esercenti, ma anche di comunicazione verso gli stessi: informare sempre meglio sui costi “nascosti” del contante, sui vantaggi derivanti dall’accettare e utilizzare i pagamenti elettronici e sulla sicurezza dei servizi a disposizione non potrà che spingere ancora più in alto i numeri dei pagamenti digitali, portando beneficio all’intero Paese.

Note

  1. “Consumatori e pagamenti digitali: il punto di vista degli italiani”, Osservatorio Innovative Payments, 2022

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