CNEL PROTOCOLLO POS

Guida alle nuove proposte commerciali per i pagamenti elettronici

Dal 5 ottobre 2023, il panorama commerciale italiano accoglie un’iniziativa rivoluzionaria: una serie di offerte promozionali accessibili dal sito del CNEL, nate dalla collaborazione tra associazioni imprenditoriali, ABI e APSP. Con un impegno di trasparenza, queste proposte, attive per 9 mesi, puntano a cambiare l’interazione con i servizi di pagamento, enfatizzando vantaggi come transazioni gratuite per piccoli importi. Ecco una guida per la comprensione degli schemi delle Proposte Commerciali formulate dagli acquirer, facilitando agli esercenti una comparazione tra le offerte oculata e consapevole

Pubblicato il 19 Ott 2023

Roberto Garavaglia

Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor

Ritorna l’obbligo di Pos in tabaccheria: per marche da bollo e sigarette
Roberto Garavaglia

Dal 5 ottobre 2023, una significativa novità ha segnato un punto di svolta per gli esercizi commerciali in Italia. Attraverso il sito del CNEL, gli esercenti hanno ora la possibilità di esplorare una serie di offerte promozionali messe a disposizione dagli acquirer, inclusi banche e fornitori di servizi di pagamento. Queste offerte, delineate secondo uno schema definito e standardizzato e visibili per un periodo non inferiore ai 9 mesi, rappresentano un’opportunità cruciale per i piccoli e medi commercianti. Per la prima volta, hanno la possibilità di confrontare direttamente le varie proposte, beneficiando di una trasparenza senza precedenti. Per facilitare la comprensione dello Schema delle proposte commerciali formulate dagli acquirer che aderiscono al Protocollo d’Intesa, delineando il contesto, gli obiettivi, e le specificità che caratterizzano questa iniziativa, abbiamo concepito questa guida.

L’iniziativa è frutto di un accordo collaborativo raggiunto il 27 luglio presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove Confcommercio, insieme ad altre associazioni imprenditoriali, ha unito le forze con ABI e APSP per rendere tutto ciò possibile. Tra le offerte disponibili, alcune si distinguono per la loro particolare convenienza, soprattutto quelle che prevedono la gratuità per le transazioni di importo ridotto, un vantaggio non solo per gli esercenti ma anche per i consumatori.

In particolare, concentriamoci sull’interpretazione di alcuni termini e sigle che, seppur fondamentali, possono risultare poco chiari agli esercenti. L’articolo intende fungere da guida per decifrare le proposte, permettendo agli esercenti di comprendere al meglio le opzioni disponibili e di fare scelte informate che possono influenzare positivamente la loro attività commerciale.

Che cos’è il Protocollo d’intesa

Il Protocollo d’intesa è un accordo cruciale stipulato tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), l’Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento (APSP), e varie associazioni di categoria rappresentative degli esercenti, come CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, e FIPE.

Questo documento rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione e la digitalizzazione dei servizi di pagamento in Italia, con un focus particolare sulla trasparenza, comprensibilità, e comparabilità dei costi associati agli strumenti di pagamento elettronici.

Qui l’elenco degli istituti di credito aderenti al Protocollo.

Scopo e contesto

Il Protocollo è stato redatto con l’intento di promuovere la digitalizzazione e la concorrenza nel settore dei pagamenti, mirando a una maggiore chiarezza e comprensione dei costi delle transazioni elettroniche per gli esercenti. Ciò è particolarmente rilevante per coloro che sono coinvolti nella vendita di prodotti e nella prestazione di servizi, inclusi i professionisti che rientrano negli obblighi specificati dalla normativa nazionale e che hanno un fatturato annuo non superiore a 400.000 euro.

L’accordo si propone di incentivare l’adozione di pagamenti elettronici tra gli esercenti, enfatizzando la necessità di iniziative che supportino questo cambiamento. Inoltre, si applica specificamente ai pagamenti effettuati presso gli esercenti, escludendo transazioni particolari come quelle artificiosamente frazionate o certi tipi di pagamenti online.

A chi è rivolto

Il Protocollo d’Intesa è rivolto principalmente agli esercenti, definiti in base a specifici criteri di fatturato e attività, con l’obiettivo di facilitare la loro transizione verso sistemi di pagamento più moderni e digitalizzati. Inoltre, coinvolge associazioni e istituzioni finanziarie, quest’ultime che operano come Acquirer, proponendo agli esercenti contratti di convenzionamento per l’accettazione dei pagamenti POS, incoraggiando una collaborazione più stretta tra questi enti per promuovere la trasparenza e l’efficienza nell’intero comparto attenzionato.

Obiettivi principali

Tra gli obiettivi centrali del Protocollo vi è la semplificazione e la standardizzazione delle informazioni relative ai costi delle transazioni con carte, permettendo agli esercenti di comprendere più facilmente le condizioni economiche e di confrontare le offerte in modo più efficace.

Tale obiettivo si allinea con le direttive nazionali ed europee e richiede un aggiornamento della normativa di riferimento, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza dei costi.

Un altro obiettivo fondamentale è la mitigazione dei costi associati ai pagamenti con carta, soprattutto per le transazioni di basso valore. L’ABI e l’APSP, in questo contesto, giocano un ruolo vitale nell’incoraggiare i propri membri a intraprendere iniziative commerciali che alleviano l’impatto economico su tali transazioni per gli esercenti.

Durata e prospettive future del Protocollo d’intesa

Il Protocollo è stabilito con una validità ed efficacia di 12 mesi dalla sua sottoscrizione. Al termine di questo periodo, le parti coinvolte si impegneranno in una valutazione ex-post per analizzare l’impatto delle misure introdotte. In base ai risultati di questa analisi, potranno essere considerate ulteriori iniziative o modifiche al protocollo, continuando l’impegno verso un sistema di pagamento più efficiente, trasparente e accessibile.

Lo schema delle Proposte commerciali degli acquirer

Il Protocollo in questione propone uno schema che si concentra sulla mitigazione e sulla maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi associati all’accettazione di strumenti di pagamento elettronici.

Proponiamo nel seguito una spiegazione puntuale dello schema che gli acquirer devono compilare per pubblicizzare i termini propri del contratto di convenzionamento. Tali informazioni (lo ricordiamo) sono accessibili consultando il sito del CNEL precedentemente indicato.

Attraverso la strutturazione che si propone, lo schema delle offerte commerciali viene presentato in modo più accessibile, facilitando la comprensione delle varie offerte e condizioni da parte delle imprese interessate. Questa consapevolezza è essenziale per massimizzare l’efficienza e la trasparenza nella gestione dei pagamenti elettronici.

La struttura dello schema di Proposte commerciali

Lo schema si struttura in sette sezioni:

  1. Proposte commerciali;
  2. Tipologie di offerta;
  3. Commissione sul transato;
  4. Canone mensile;
  5. Condizioni relative ai Pos;
  6. Condizioni generali;
  7. Note sui clienti esistenti e nuovi clienti.

Chiariamo il significato di alcune terminologie adottate al fine di permettere la migliore comprensione delle opportunità presentate nelle offerte.

Sezione introduttiva alle Proposte commerciali

Questa sezione dello schema stabilisce le linee guida per le offerte commerciali rivolte agli esercizi commerciali che possono beneficiare del Protocollo d’intesa,  relative alle transazioni effettuate tramite POS fisici con carte “consumer” e “commercial”.

Chi sono le imprese beneficiarie

Le imprese beneficiarie cui sono rivolte le Proposte Commerciali degli Acquirer che hanno aderito al Protocollo, sono quelle con un fatturato annuo non superiore a 400.000 euro, e l’offerta deve essere disponibile per l’adesione per almeno 6 (sei) mesi, con una durata complessiva di almeno 9 (nove) mesi dalla data di adesione.

Cosa sono le carte “consumer” e le carte “commercial”

Le carte “consumer” sono quelle emesse per individui (persone fisiche) e sono destinate all’uso personale. Includono le comuni carte di debito, come il  PagoBANCOMAT®, e credito utilizzate per acquisti quotidiani.

D’altro canto, le carte “commerciali” sono emesse principalmente per le esigenze di pagamento delle aziende e sono utilizzate per spese aziendali, come viaggi d’affari, acquisti di ufficio, e altre spese correlate.

Come riconoscere le carte “consumer” e le carte “commercial”

Gli esercenti possono riconoscere queste carte attraverso determinati indizi. Le carte “commercial”, ad esempio, spesso includono il nome dell’azienda o termini come “corporate” o “business” stampati in sovraimpressione o serigrafati.

Il problema della riconoscibilità di una carta nel Digital Wallet

Per le transazioni effettuate con Digital Wallet quali, a titolo esemplificativo, Google Wallet, Apple Pay, Samsung Wallet, ossia quei wallet che permettono di compiere transazione di Mobile Proximity Payment, sfruttando la tecnologia NFC dello smartphone e la capacità del Pos di accettare transazioni contactless, esiste un problema di riconoscibilità della carta smaterializzata (proprio in quanto tale), usata dal wallet per disporre un’operazione di pagamento.

Di norma, proprio per evitare di ingenerare confusione, il terminale Pos viene configurato per accettare solo alcune predeterminate carte, escludendone altre.
In ogni caso, laddove vi sia un Pos configurato per accettare qualsiasi tipo di carta, l’esercente dovrebbe essere al corrente che, non permettendo le transazioni effettuate con digital wallet alcuna verifica “visiva” preventiva della carta, potrà accettare un pagamento con qualsiasi carta smaterializzata nel wallet.

Commissioni Pos

Tipologie di offerta delle Proposte commerciali

Le offerte sono classificate in base a due criteri principali:

  1. commissione sul transato;
  2. canone mensile.

Ogni categoria ha specifiche condizioni promozionali e termini applicabili dopo il periodo promozionale.

Offerta basata sulla commissione sul transato

Questa sezione dettaglia le commissioni applicabili in base al valore delle transazioni, differenziando tra carte di debito e credito, sia nazionali che internazionali (EEA e non EEA), e prevedendo diverse soglie di transazione.

Soglie di valore delle transazioni

Sono previsti un massimo di tre scaglioni per il valore delle transazioni:

  • da 0 fino a …. Euro;
  • da …. fino a 30 Euro;
  • oltre 30 euro Euro.

Per ciascun scaglione, la commissione sul transato è calcolata in percentuale sull’importo della transazione.

Quali differenze fra carte di pagamento

Le carte di pagamento si differenziano in base a varie caratteristiche, tra cui il loro funzionamento e l’area geografica di emissione.

Le “carte di debito” prelevano direttamente i fondi dal conto corrente del titolare, mentre le “carte di credito” offrono un credito a breve termine che il titolare può utilizzare per effettuare pagamenti. Le “carte prepagate” funzionano diversamente: devono essere caricate con fondi prima del loro utilizzo, e i titolari possono spendere solo fino all’importo precaricato.

Carte di pagamento nazionali e internazionali

Le carte “nazionali” sono emesse da istituti finanziari all’interno di uno specifico paese e sono generalmente accettate solo in quel paese. Le carte “internazionali“, invece, sono accettate in più paesi.

Le sigle “EEA” e “non EEA” si riferiscono all’Area Economica Europea; le carte EEA sono quelle emesse in paesi membri dell’EEA, mentre le carte non EEA provengono da paesi al di fuori dell’EEA.

Come riconoscere le carte di pagamento

Gli esercenti possono identificare queste carte attraverso vari elementi.
Le carte di debito, credito e prepagate spesso hanno termini identificativi stampati su di esse, come “Debit“, “Credit“, o “Prepaid“.

Per quanto riguarda la distinzione tra carte nazionali e internazionali, oltre alla valuta, gli esercenti possono guardare il logo della rete di pagamento (come Visa, Mastercard, ecc.), che può indicare se una carta è accettata a livello internazionale.

La carta di debito nazionale più comunemente diffusa in Italia è la carta  PagoBANCOMAT®.

Le carte in co-badging

L’emettitore di una carta pagamento può scegliere di ospitare più applicazioni di pagamento (o circuiti) sulla stessa carta. In tali circostanze si hanno le cosiddette carte in co-badging, il cui più diffuso (almeno in Italia) esemplare è costituito dalle carte  PagoBANCOMAT®, in co-badging con il circuito Maestro.

Entrambe le applicazioni di pagamento presenti a bordo della carta sono riconducibili a carte di debito, senonché il circuito  PagoBANCOMAT® è un circuito di carte di debito nazionale (o domestico), mentre Maestro è un circuito di carte di debito internazionale.

La carta co-badging propone all’esercente l’obbligo di chiedere anticipatamente all’acquirente (ossia il titolare della carta) quale circuito intende utilizzare.
Attenzione, quindi, a capire quale sia effettivamente il circuito usato, poiché da questo può dipendere una differente applicazione delle commissioni sul transato.

 Offerta basata su un canone mensile

Invece di una commissione per transazione, questa offerta implica un canone mensile determinato dal volume di transazioni mensile. Simile alla struttura della commissione sul transato, prevede categorie e soglie specifiche.

In particolare, le soglie di transato mensile sono due:

  • fino a …. Euro;
  • oltre a …. Euro.

Il numero di soglie può essere anche superiore, fermi restando gli espressi riferimenti alla soglia relativa all’offerta significativamente competitiva (almeno 10 euro) e a quella dei 30 euro indicate nella sezione Offerta basata sulla commissione sul transato.
Tale precisazione si rende necessaria per chiarire che, in caso di offerta combinata basata sul transato e sul canone mensile, l’offerta più significativamente competitiva deve essere espressamente dichiarata.

proposte commerciali

Condizioni relative ai Pos

Le offerte devono anche delineare chiaramente le condizioni relative ai dispositivi POS, inclusi i costi associati all’acquisto, installazione/attivazione, canone mensile, e spese per disinstallazione/disattivazione o in caso di smarrimento o mancata restituzione del dispositivo. Eventuali altre caratteristiche o requisiti specifici devono essere anch’essi indicati.

Condizioni generali per tutte le offerte

Indipendentemente dalla tipologia di offerta, esistono componenti di costo e vincoli aggiuntivi che devono essere chiaramente indicati. Questi possono includere costi fissi aggiuntivi per transazione e altri vincoli specifici.

In tale sezione, l’Acquirer deve descrivere le eventuali componenti aggiuntive.

Note sui clienti esistenti e nuovi clienti

Le condizioni applicabili ai nuovi clienti devono essere esplicitate. Per i clienti esistenti, è necessario indicare se continueranno a valere le condizioni contrattuali preesistenti o se verranno offerte nuove condizioni.

Conclusioni

In conclusione, questo articolo ha offerto una visione approfondita dello Schema delle proposte commerciali, un’iniziativa cruciale nata dal Protocollo d’Intesa per rendere più trasparenti e comprensibili i costi legati agli strumenti di pagamento elettronici. Abbiamo esplorato le varie sezioni dello schema, delineando le tipologie di offerte basate sia sulla commissione sul transato che su un canone mensile. È stata data particolare attenzione alla spiegazione di termini specifici e sigle, come “carte consumer” e “carte commerciali”, nonché alle differenze tra carte di debito, credito e prepagate, e la distinzione tra carte nazionali e internazionali.

Inoltre, abbiamo discusso le condizioni generali che gli acquirer devono indicare per qualsiasi tipo di offerta, comprese le componenti di costo aggiuntive e i vincoli applicabili. Abbiamo anche affrontato le condizioni relative ai dispositivi Pos e le specifiche per nuovi clienti e clienti esistenti.

Questo approccio dettagliato mira a fornire agli esercenti le informazioni necessarie per navigare con maggiore sicurezza nel panorama dei pagamenti elettronici, permettendo loro di prendere decisioni più informate e di beneficiare delle condizioni più vantaggiose. Con la pubblicazione degli schemi sul sito del CNEL, si apre una nuova era di trasparenza e accessibilità, incentivando una concorrenza più leale e un settore più robusto e affidabile.

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