Il futuro degli aggregatori dei servizi di pagamento, tra flessibilità e valore aggiunto

Pubblicato il 29 Lug 2013

Quello attuale appare come un momento molto favorevole per gli aggregatori di servizi di pagamento, con l’affermazione di società come Square, Intuit o PayPal, ma anche con l’ingresso di nuovi operatori attratti dall’opportunità di un mercato che si espande e dal basso costo di acquisizione dei clienti. Soggetti che oggi puntano sul micro-commercio, sui venditori occasionali e in generale sui business di basso volume, puntando su applicazioni mobili, tablet, ma senza disdegnare i POS fissi.

Secondo gli analisti, man mano che il mercato maturerà, ci sarà sempre maggiore competizione nel convenzionamento di esercizi commerciali (merchant acquiring). Questo accadrà nonostante i nuovi operatori siano già in grado di offrire opzioni molto attraenti: merchant account rapidamente attivabili e con pochi prerequisiti, hardware gratuito e software di ottimo livello, trasparenza nei costi dei servizi (non solo per le commissioni). Almeno nel caso dei piccoli commercianti, che fanno transazioni in ambito nazionale, cosa altro si potrebbe desiderare?

Eppure il costo dei servizi è mediamente più alto rispetto ai servizi offerti da operatori tradizionali. Sul mercato statunitense è pari a circa il 2,75% e, in generale, non ci sarebbero vantaggi economici rispetto alle soluzioni di pagamento tradizionali, per un volume di negoziato che rientri nel limite dei 100 mila dollari annui. Un commerciante che usasse di più questi servizi, finirebbe per sopportare costi eccessivi, tali da non renderli convenienti.

Per trattenere i clienti, gli aggregatori dei servizi di pagamento dovranno quindi prevedere delle riduzioni di costo per le attività commerciali che hanno business in crescita, unitamente ad un’offerta di servizi a valore aggiunto. In questo modo avranno l’opportunità di stringere relazioni di lungo termine e fidelizzare gli esercenti che possono dare più profitto.

Rispetto ai fornitori tradizionali di servizi di pagamento, gli aggregatori offrono ai negozianti l’opportunità d’iniziare ad accettare carte di pagamento, per la vendita di merci e servizi a nuovi clienti, molto più rapidamente, configurando il merchant in una modalità “provvisoria”. Durante questo periodo, i gestori possono fare monitoraggio delle transazioni, quindi avere un quadro più preciso dei rischi dell’attività ed eventualmente proporre le ottimizzazioni che si rendessero necessarie.

Senza percorsi flessibili di migrazione dei servizi, l’acquisizione dei clienti resterà limitata ai piccoli operatori o alle realtà di nuova nascita, che, prima o poi, finiranno per migrare verso altri operatori di pagamento. La disponibilità ad offrire servizi addizionali, valorizza il ruolo degli aggregatori, facendone realtà in grado non solo di permettere un più rapido accesso ai sistemi di accettazione dei pgamenti con carte, ma anche di creare relazioni di lungo termine con gli esercenti convenzionati.

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