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Record di frodi nei pagamenti nel retail italiano: 32,2 miliardi di euro le perdite nel 2023



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Le perdite sono state causate da attacchi informatici e perdite di dati. In media, ogni azienda ha perso 1,77 milioni di euro. I dati emergono da una ricerca di Adyen, la piattaforma finanziaria tecnologica, che svela l’entità delle perdite annuali nel settore del retail a causa di attività fraudolente

Pubblicato il 8 apr 2024



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Retail Report 2022: sei italiani su 10 preferiscono le carte di credito al contante (Credits: Adyen)

Nel 2023, l’industria del retail in Italia ha subito perdite per circa 32,2 miliardi di euro a causa di frodi nei pagamenti, stabilendo un nuovo record europeo. Dai dati raccolti da Adyen in collaborazione con il Centre for Economic Business and Research (CEBR), si evince che nel 2023 il 32% delle imprese retail italiane è stato colpito da un attacco informatico o ha sperimentato una perdita di dati.

I dati del report di Adyen sulle frodi nel retail

Nel corso dell’ultimo anno, le aziende retail hanno perso in media 1,77 milioni di euro ciascuna a causa di attività fraudolente. In media ogni vittima ha perso 494,58 euro, con un aumento percentuale del 225% rispetto al valore medio di 158,4 euro dichiarato dai consumatori nel 2022.

I retailer operanti nel settore della moda di lusso e i brand del food retail hanno rispettivamente perso 3,11 milioni e 2,58 milioni di euro ciascuno. [1: CEBR e Adyen hanno condotto questa ricerca in 26 Paesi in Europa, America e APAC. Maggiori informazioni sono disponibili nell’appendice.]

Nel complesso, il 32% delle aziende italiane è stato vittima di attività fraudolente, attacchi informatici o ha sperimentato fughe di dati negli ultimi 12 mesi, con un incremento del 19% rispetto al 2022. Il report ha anche evidenziato che le aziende che prevedono una crescita dei ricavi pari o superiore al 100% nel 2024, sono anche quelle che hanno subito le perdite più elevate a causa di attacchi fraudolenti negli ultimi 12 mesi (pari a 13,9 miliardi di euro).

Secondo Adyen, infatti, per sostenere una crescita rapida è necessario utilizzare le tecnologie appropriate per proteggere il proprio business e i propri clienti da minacce sempre più sofisticate. Le attività fraudolente hanno un impatto anche sul portafoglio degli acquirenti. Più precisamente, lo scorso anno il 31% dei consumatori italiani è stato vittima di frodi nei pagamenti, in aumento rispetto al 16% del 2022.

Le frodi nei pagamenti, furti di identità

Definite anche come furto d’identità, le frodi nei pagamenti si verificano quando un truffatore ruba il numero della carta di credito o di debito o i dati del conto corrente di qualcuno e utilizza le informazioni di pagamento per effettuare un acquisto non autorizzato. Nonostante l’aumento significativo delle attività fraudolente, poco più della metà delle aziende (il 59%) ha dichiarato di disporre di sistemi efficaci di prevenzione delle frodi, con un incremento di soli 3 punti percentuali rispetto ai dati del 2022 (56%).

L’impatto delle frodi sul comportamento dei consumatori Il rischio di frode ha influenzato il comportamento dei consumatori durante gli acquisti, sia in negozio che online. Infatti, il 18% dei consumatori si sente meno sicuro quando acquista rispetto a 10 anni fa, a causa dell’aumento del rischio di frodi nei pagamenti.

Di conseguenza, il 19% dei consumatori sceglie attivamente di comprare nei negozi che hanno misure di sicurezza più elevate e, quando si tratta di acquisti online, sempre il 19% gradisce che i retailer chiedano loro di verificare la propria identità in almeno due modi diversi prima di effettuare l’acquisto, nonostante il disagio che ciò può causare.

La risposta delle aziende

Le aziende stanno valutando attivamente come poter rispondere alla crescente minaccia delle frodi, al fine di proteggere se stesse e i propri clienti. Il 35% ha preso in considerazione la possibilità di cambiare il proprio fornitore di servizi di pagamento con uno in grado di offrire migliori meccanismi di difesa dalle frodi. Inoltre, il 49% ha iniziato a valutare come la propria azienda possa essere conforme alla Payment Services Directive 3 (PSD3), una Direttiva dell’UE che stabilisce regole più severe per tutelare i diritti e i dati personali dei consumatori nel settore finanziario.

“Le frodi sono una sfida pervasiva per i retailer e i risultati di oggi dimostrano l’impatto significato che possono avere sui profitti”, afferma Roelant Prins, CCO di Adyen.

“I criminali utilizzano metodi sempre più sofisticati per attaccare le aziende, compresa l’AI, è quindi fondamentale investire nei giusti meccanismi di difesa per proteggere l’azienda e i clienti”. “Non esiste un’unica soluzione per difendersi dalle frodi, in quanto la strategia da adottare dovrà essere personalizzata in base al modello di business e alle piattaforme utilizzate per vendere. Grazie alla tecnologia, come ad esempio gli strumenti di machine learning, i retailer possono riconoscere i clienti autentici e individuare le attività fraudolente nei loro canali di vendita”.

“Il machine learning può aiutare ad analizzare set di dati globali e, quindi, a tenere sotto controllo eventuali nuove attività fraudolente, garantendo la protezione dell’azienda in tempo reale. Noi di Adyen utilizziamo tecnologie avanzate, combinate con regole di rischio personalizzate per tutelare i retailer e i loro clienti. In questo modo, si bloccano le frodi, si prevengono le controversie, rimanendo al passo con gli ultimi trend in materia di frodi”, conclude Prins.

Note metodologiche

L’indagine sui consumatori: 38.151 adulti intervistati in Regno Unito, Giappone, Francia, Stati Uniti, Brasile, Portogallo, Polonia, Italia, Germania, Australia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Canada, Messico, Singapore, Malesia, Hong Kong, India, Austria, Svizzera, Belgio, Norvegia, Danimarca, Emirati Arabi e Cina

Sondaggio condotto tra il 15 e il 29 gennaio 2024

L’indagine sugli esercenti: 13.177 esercenti in Regno Unito, Giappone, Francia, Stati Uniti, Brasile, Portogallo, Polonia, Italia, Germania, Australia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Canada, Messico, Singapore, Malesia, Hong Kong, India, Austria, Svizzera, Belgio, Norvegia, Danimarca, Emirati Arabi e Cina (almeno 500 aziende intervistate in ogni Paese) · 500 esercenti intervistati in Italia.

Sondaggio condotto tra il 15 gennaio 2024 e l’1 febbraio 2024

La ricerca di CEBR

CEBR è stato incaricato di comprendere l’impatto delle perdite dovute alle frodi nei pagamenti in tutto il mondo. Le cifre rappresentano valori impliciti nell’indagine e relativi alle perdite annuali causate dalle frodi. Queste cifre sono scalate in base alle risposte dei diversi gruppi demografici riguardo alla loro esperienza in materia di frodi e sulla base di dati ufficiali relativi alla popolazione e ai ricavi delle imprese, compresi i dati dell’OCSE. Censuswide non ha intervistato le imprese individuali e i dati modellati da CEBR si riferiscono alle aziende con più di 20 dipendenti.

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