Il settore bancario ha sempre colto le opportunità offerte dalle nuove tecnologie con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e i servizi offerti. Con l’avvento del digitale, questo processo si è ulteriormente accelerato, prospettando nuove sfide per l’innovazione.
In questo contesto è in particolare la convergenza tra digitalizzazione e sostenibilità la principale sfida in cui le banche possono giocare un ruolo determinante orientando gli investimenti e la ricerca verso iniziative in linea con i principi della sostenibilità del sistema economico. Un cambiamento che necessita il ridisegno dei modelli di business attraverso l’adozione di nuove tecnologie digitali e l’integrazione di servizi cloud, analytics e intelligenza artificiale.
Il programma di ricerca Invisible Business
Con questo obiettivo, Links ha lanciato il programma di ricerca e sviluppo “Invisible Business”, un’iniziativa ambiziosa co-finanziata dalla Regione Puglia attraverso il bando “PIA – Programma Integrato di Agevolazione”. Il programma ha rappresentato un’opportunità unica per continuare a contribuire all’innovazione nel settore bancario attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Grazie all’esperienza ventennale nel settore, alla collaborazione con professionalità esperte e istituti accademici di prestigio come SDA Bocconi e l’Università di Roma Tor Vergata, la ricerca si è focalizzata sulla sperimentazione delle principali tecnologie IT all’avanguardia (le cosiddette “exponential technology”) con lo scopo di innovare il concetto di relazione tra istituzioni bancarie e utenti che diviene, dove possibile, sempre più immateriale (“invisible”).
Il focus è, dunque, il settore bancario che storicamente si è dimostrato particolarmente ricettivo nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Tuttavia, i benefici delle soluzioni sviluppate si estendono ben oltre questo comparto, con possibilità di applicazione anche in settori come l’eGovernment, la sanità digitale e l’industria.
I principali risultati della ricerca di Invisible Business
In tema di credito, l’attività di ricerca e di sviluppo di Invisible Business ha consentito di rinnovare l’offerta in ambito banking valorizzando l’esperienza di Links nel contesto della raccolta e della gestione dei dati relativi ai portafogli di credito di istituti bancari italiani. La principale innovazione in questo settore è un nuovo sistema di supporto all’analisi dei portafogli, ideato per simulare diverse iniziative finanziarie con l’obiettivo di verificare e confrontare il ritorno potenziale delle operazioni in termini di liquidità. All’interno del settore credito è stato poi ideato un sistema di previsione del ritardo di pagamento, grazie alla capacità di analisi avanzata e predittiva del machine learning e all’utilizzo di algoritmi definiti ad hoc.
La conoscenza dei processi di gestione e la disponibilità dei dati relativi ai portafogli di credito hanno permesso a Links di affrontare anche il complesso tema del credit assignment grazie a un percorso di innovazione tecnologica basato sul paradigma della blockchain. Il principale risultato della ricerca in questo campo è un marketplace per la compravendita del credito a supporto dei processi di due diligence e di cessione. La pubblicazione dei portafogli di credito sul marketplace evidenzia immediatamente le disponibilità degli istituti finanziari; una volta rilevato l’interesse da parte delle potenziali cessionarie, il sistema supporta la fase di data room e, successivamente, a fronte dell’accordo sulla vendita del credito (o del portafoglio di crediti), la transazione su blockchain.
Il ruolo della blockchain
L’impiego della tecnologia blockchain ambisce a superare le problematiche di sicurezza e a semplificare l’aspetto contrattuale connesso alla vendita del credito, che richiede generalmente ingenti costi e sforzi da parte degli istituti che quindi tendono a preferire operazioni di maggiore portata rispetto alla cessione del piccolo credito.
In ambito digital banking, le attività di ricerca di Invisible Business si sono focalizzate sulla definizione di un nuovo modello di servizio che, seguendo i principi della banca phygital, affianchi alle ormai diffuse soluzioni per il self-banking gli strumenti per valorizzare le competenze distintive della Banca, alla base della relazione di fiducia con il cliente. In tale contesto, le tecnologie digitali consentono di veicolare tali competenze e offrire un servizio sempre più efficiente definito in base alle esigenze del singolo cliente.
La sperimentazione è già stata avviata
Il nuovo modello di servizio consiste essenzialmente in una piattaforma tecnologica – in fase di sperimentazione sia per il segmento retail che per il corporate – in cui la relazione tra il cliente e l’operatore bancario viene favorita dalla presenza di strumenti digitali a supporto della collaborazione (come la videoconferenza o sistemi evoluti di riconoscimento e firma dei documenti) che, opportunamente integrati e contestualizzati, offrono la possibilità di percepire le singole esperienze virtuali come parte di un rapporto continuo e coerente con gli Istituti.
Il progetto Invisible Business terminerà con la pubblicazione dei risultati della sperimentazione delle soluzioni sviluppate per il contesto del credito e della banca digitale, attività che in questi mesi sta vedendo già come principali protagonisti alcuni tra i primari istituti bancari italiani.