Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha avviato una serie di iniziative volte a rendere i pagamenti digitali più rapidi, sicuri e accessibili all’interno del Mercato Unico. Un elemento centrale di questa strategia è la diffusione dei cosiddetti “bonifici istantanei”, ossia trasferimenti di fondi in grado di raggiungere il conto del destinatario in pochi secondi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Questo obiettivo si inserisce in un quadro più ampio, che affonda le radici nella Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2), nei Regolamenti sui pagamenti SEPA, e nella strategia per i pagamenti al dettaglio (Retail Payment Strategy) presentata dalla Commissione Europea nel 2020.
Il contesto normativo dei bonifici istantanei
Il nuovo Regolamento UE 2024/886[1], noto come IPR (Instant Payments Regulation), rappresenta un passaggio fondamentale di questo percorso normativo. Approvato dal Parlamento Europeo nel febbraio 2024, il testo è inteso a rendere i pagamenti istantanei in area SEPA basati su bonifico disponibili su scala comunitaria[2], riducendo barriere, costi e rischi di frode, e garantendo a cittadini e imprese un accesso equo e non discriminatorio ai trasferimenti di fondi immediati. Il contesto in cui si inserisce questa evoluzione è caratterizzato da un’accelerazione della digitalizzazione dell’economia, da un crescente volume di scambi transfrontalieri e dalla necessità di rendere il mercato dei pagamenti europeo più integrato, competitivo e sicuro.
Un elemento chiave del nuovo quadro normativo è l’introduzione, come servizio obbligatorio, di un meccanismo di verifica del beneficiario, denominato “Verification of Payee” (VoP). Tale servizio, cui questo articolo dedica un approfondimento, ha l’obiettivo di rafforzare la sicurezza dei trasferimenti istantanei, garantendo che l’IBAN e il nome del beneficiario corrispondano effettivamente ai dati forniti dal pagatore, riducendo così il rischio di invii di fondi a destinatari sbagliati o conti fraudolenti.
Il quadro di riferimento per i bonifici istantanei
Il Regolamento UE 2024/886 si inserisce in un quadro normativo complesso, che comprende sia Regolamenti UE già esistenti, come il Regolamento (UE) n. 260/2012, noto come SEPA end-date Regulation, e il Regolamento (UE) 2021/1230 relativo ai bonifici transfrontalieri in euro (C-B Payments Regulation), sia Direttive cruciali per il mercato dei pagamenti, come la Direttiva (UE) 2015/2366, nota come PSD2, e la Direttiva 98/26/CE, (SFD Settlement Finality Directive). L’IPR non solo introduce nuove disposizioni, ma modifica tali atti normativi, aggiornandoli per includere gli obblighi sui pagamenti istantanei.
I soggetti coinvolti nei bonifici istantanei
I soggetti interessati sono molteplici. In primo luogo, le banche e gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) che offrono bonifici in euro, siano essi situati in Paesi dell’area euro o Stati membri con valuta diversa. A questi si aggiungono gli istituti di moneta elettronica e gli istituti di pagamento, che, grazie alle modifiche normative, potranno avere un accesso più agevole e non discriminatorio ai sistemi di pagamento[3] designati dagli Stati membri, contribuendo ad ampliare l’offerta di servizi istantanei. L’obiettivo è garantire un “level playing field” per tutti gli attori, stimolando la concorrenza, l’innovazione e, in ultima analisi, i benefici per gli utenti finali.
Le principali modifiche apportate dall’IPR
Tra le principali modifiche normative introdotte dal Regolamento UE 2024/886, spiccano in primo luogo gli interventi sul Regolamento (UE) n. 260/2012 (SEPA end-date Regulation). Tali modifiche stabiliscono date precise per l’implementazione dei bonifici istantanei obbligatori: per i PSP dell’area euro, la ricezione dei bonifici istantanei deve essere garantita entro il 9 gennaio 2025, mentre per l’invio di bonifici istantanei e l’offerta del servizio di “Verification of Payee” (VoP), la data ultima è prevista per il 9 ottobre 2025. Per i PSP degli Stati membri non euro, la ricezione deve avvenire entro il 9 gennaio 2027 e l’invio, unitamente all’offerta del servizio VoP, entro il 9 luglio 2027.
Oltre a queste scadenze, il Regolamento prevede il recepimento obbligatorio delle modifiche alla Direttiva (UE) 2015/2366 (PSD2) entro il 9 aprile 2025, comprese disposizioni più chiare sulla protezione dei fondi degli utenti. Infine, il testo modifica anche la Direttiva 98/26/CE (SFD) per includere gli istituti di pagamento e di moneta elettronica fra i partecipanti ai Sistemi di Pagamento designati, incrementando così l’efficienza, l’inclusione e la portata dei pagamenti istantanei a livello comunitario. Anche per gli interventi su questa direttiva il termine è previsto per il 9 aprile 2025.
Caratteristiche dei bonifici istantanei
Il cuore della riforma consiste nell’obbligo, per banche e PSP, di mettere a disposizione dei propri clienti (cittadini, imprese, Pubbliche Amministrazioni) la possibilità di effettuare trasferimenti di fondi istantanei in euro, usando lo schema dei bonifici istantanei SCT Inst. La regola base è semplice: dal momento in cui il pagatore autorizza l’operazione, i fondi devono essere accreditati sul conto del beneficiario in non più di dieci secondi, indipendentemente dal giorno e dall’ora in cui avviene la transazione e a prescindere dal canale (ovvero modalità) con cui viene disposto l’ordine di bonifico[4]. Questo permette un flusso di cassa continuo e immediato, che offre vantaggi evidenti sia per le imprese, che potranno contare su incassi istantanei, sia per i consumatori, che avranno accesso ai propri fondi pressoché in tempo reale.
Il costo dei bonifici istantanei
Dal punto di vista dei costi, il Regolamento UE 2024/886 prevede che le commissioni per i pagamenti istantanei non possano essere superiori a quelle dei bonifici tradizionali. Questa misura punta ad evitare che la maggiore comodità e rapidità del servizio venga compromessa da costi elevati, garantendo un’equa accessibilità. Inoltre, il Regolamento si applica non solo agli Stati membri dell’area euro, ma, a determinate condizioni, anche a quelli con valuta nazionale diversa dall’euro, permettendo una diffusione paneuropea dei pagamenti istantanei.
Il servizio di Verification of Payee (VoP)
Uno degli elementi più innovativi del nuovo contesto regolamentare è l’introduzione del servizio obbligatorio di Verification of Payee (VoP). Si tratta di un sistema che consente alla banca (o al PSP) del pagatore di verificare, prima di autorizzare il trasferimento, la corrispondenza tra l’IBAN (o altro identificativo del conto) e il nome del beneficiario dichiarato dal pagatore stesso. Questa funzione intende ridurre drasticamente gli errori e le frodi derivanti da pagamenti indirizzati verso conti sbagliati, spesso anche frutto da tecniche criminali di impersonificazione, tese a raggirare la buona fede del pagatore.
Approfondiamo in dettaglio questo servizio e presentiamo la proposta di schema proposta a ottobre 2024 dallo European Payment Council, nota come “VoP – Verification of Payee”.
Il novellato contesto normativo
La revisione del Regolamento (UE) 260/2012 operata dal Regolamento UE 2024/886, ha introdotto l’articolo 5 quater. Tale disposizione obbliga i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) a implementare strumenti efficaci per verificare la corrispondenza delle coordinate del beneficiario di un bonifico istantaneo (e anche non istantaneo) con l’identità dichiarata dal pagatore. L’obiettivo è rendere i pagamenti istantanei non solo più rapidi, ma anche più affidabili e sicuri, evitando che somme di denaro vengano trasferite a destinatari non corretti a causa di semplici errori o di veri e propri tentativi di frode.
L’EPC e il suo ruolo nella SEPA
Per raggiungere questo traguardo, un ruolo centrale è svolto dall’EPC (European Payment Council), l’organismo che riunisce e rappresenta i principali attori del settore dei pagamenti in area SEPA, inclusi banche, istituti di pagamento e di moneta elettronica. L’EPC elabora regole, standard e schemi comuni con l’obiettivo di favorire l’interoperabilità e la coerenza del mercato europeo dei pagamenti. Agendo come punto di riferimento per le buone pratiche e per la definizione di soluzioni tecniche condivise, l’EPC contribuisce in modo determinante alla creazione di un contesto normativo e operativo armonizzato.
Lo schema VoP: un’opportunità di conformità e innovazione
All’interno di questo quadro normativo e istituzionale, lo schema “Verification of Payee” (VoP)[5] proposto a ottobre 2025 dall’EPC rappresenta la risposta concreta alle esigenze dell’articolo 5 quater. Grazie a questo meccanismo, il PSP del pagatore può, prima di completare l’operazione di trasferimento, verificare in modo immediato se l’IBAN (o altro identificativo del conto) fornito dal pagatore corrisponda effettivamente al nome del beneficiario indicato.
L’introduzione del VoP è ben più di un semplice adempimento regolamentare: per i PSP significa disporre di uno strumento affidabile per prevenire errori e illeciti, assicurando così una migliore tutela dei propri clienti. Per cittadini e imprese, invece, significa operare in un ambiente digitale più sicuro, nel quale la rapidità delle transazioni non sacrifica la certezza della destinazione del denaro. Il VoP, sviluppato dall’EPC in sintonia con le strategie comunitarie, diventa così un tassello fondamentale per soddisfare gli obblighi normativi e, al contempo, migliorare l’esperienza complessiva del pagamento istantaneo in Europa.
Funzionamento del VoP per bonifici istantanei
Il meccanismo VoP prevede una comunicazione tra il PSP del pagatore (Requesting PSP) e il PSP del beneficiario (Responding PSP). Quando il pagatore inserisce i dati del beneficiario (ad esempio IBAN e nome), il PSP del pagatore invia una richiesta di verifica al PSP del beneficiario. Questo, a sua volta, controlla se l’IBAN e il nominativo forniti corrispondano ai propri dati interni del conto beneficiario. Entro pochi secondi (l’obiettivo è una risposta entro 1 secondo, con un massimo di 5 secondi), il PSP del beneficiario risponde con uno dei seguenti esiti:
- Corrispondenza completa: i dati coincidono, confermando la correttezza delle informazioni fornite dal pagatore.
- Nessuna corrispondenza: i dati non combaciano, segnalando un possibile errore o un tentativo di frode.
- Corrispondenza parziale: ci sono delle difformità minime (ad esempio un’abbreviazione del nome) che potrebbero non invalidare l’operazione, ma richiedono un’attenzione da parte del pagatore.
- Impossibilità di verificare i dati: in alcuni casi, per ragioni tecniche o di privacy, il PSP del beneficiario non può confermare la corrispondenza.
Il PSP del pagatore trasmette quindi questa risposta all’utente, il quale può decidere se procedere con il pagamento o interromperlo per effettuare ulteriori controlli.
Dati controllati e casi particolari
Il VoP non si limita a controllare IBAN e nome del beneficiario. Se il pagatore fornisce dati aggiuntivi, come un codice fiscale, un Legal Entity Identifier (LEI) per le imprese o altri codici identificativi, il PSP del beneficiario può utilizzarli per raffinare la verifica. In questo modo, si riducono ulteriormente le possibilità di errore, soprattutto quando si tratta di beneficiari con denominazioni simili.
Nel caso di conti con più beneficiari (ad esempio conti cointestati o conti aziendali con più referenti), il VoP verifica che il nome indicato dal pagatore sia effettivamente associato a quel conto. Se tale nome non risulta fra i beneficiari noti, viene notificata l’assenza di corrispondenza.
Tempi e obiettivi
La velocità è un fattore cruciale. L’intero processo di verifica deve avvenire in modo istantaneo: l’obiettivo ideale è una risposta in circa un secondo, con la soglia massima a cinque secondi. Questa rapidità è essenziale perché il pagatore possa prendere una decisione informata in tempo reale, senza rallentare il flusso dei pagamenti istantanei.
Esperienza utente e responsabilità dei PSP per i bonifici istantanei
Prima di analizzare nello specifico le implicazioni pratiche sull’esperienza del pagatore e sulle responsabilità dei Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP), è utile inquadrare il VoP come uno strumento che non solo fornisce informazioni preziose per l’utente finale, ma che, attraverso un quadro chiaro di diritti e doveri, stimola i PSP a mantenere standard elevati di affidabilità, trasparenza e sicurezza.
Scelta del pagatore: un servizio informativo, non un ostacolo
L’adozione del VoP non impedisce di per sé l’autorizzazione di un bonifico istantaneo (o anche non istantaneo). Una volta ricevuta l’informazione sulla corrispondenza (o mancata corrispondenza) tra i dati del beneficiario e le coordinate bancarie fornite, è il pagatore ad avere l’ultima parola. Questa flessibilità è cruciale per mantenere il servizio user-friendly: il VoP diventa uno strumento informativo che aiuta a prendere decisioni più consapevoli, senza trasformarsi in una barriera che impedisce il flusso delle operazioni.
Responsabilità del PSP in caso di segnalazioni incerte
Un aspetto particolarmente delicato si manifesta quando l’esito della verifica del beneficiario non fornisce una perfetta corrispondenza, ma evidenzia un margine di rischio. Ad esempio, il VoP potrebbe segnalare:
- Corrispondenza parziale del nome: il nome inserito dal pagatore non combacia perfettamente con quello registrato dal PSP del beneficiario, ma è simile (ad esempio “Maria Rossi” invece di “Maria Dossi”).
- Impossibilità momentanea di verificare i dati: a causa di una temporanea indisponibilità del sistema o di restrizioni legate alla privacy, il VoP non può confermare né smentire la corrispondenza, lasciando il pagatore nell’incertezza.
- Informazioni incomplete o ambigue: il pagatore ha fornito dati aggiuntivi (come un LEI o un codice fiscale), ma alcuni elementi risultano non verificabili o parzialmente difformi.
In questi casi, sebbene il pagatore possa decidere di procedere comunque con il trasferimento, il PSP rimane responsabile di aver fornito un’informazione chiara e trasparente sui rischi potenziali. Il PSP deve assicurarsi che l’utente comprenda la natura del segnale di allerta, includendo eventuali suggerimenti pratici (ad esempio “Controlla nuovamente il nome del beneficiario” o “Verifica di avere inserito correttamente l’IBAN”).
Rimborso e responsabilità in caso di errore del PSP
Qualora l’informazione fornita dal VoP risultasse inesatta a causa di un errore o di una mancata conformità da parte del PSP stesso, il Regolamento sui bonifici istantanei prevede forme di rimborso a favore del pagatore. Ciò responsabilizza ulteriormente il PSP, incoraggiandolo a investire in sistemi di gestione dei dati affidabili, aggiornati e in grado di minimizzare le segnalazioni errate. Questo approccio spinge i fornitori di servizi di pagamento a garantire un’elevata qualità del servizio, senza oneri aggiuntivi per il consumatore finale.
Flessibilità per gli utenti non consumatori
Gli utenti non consumatori (come le aziende) possono scegliere di rinunciare temporaneamente all’utilizzo del VoP, una soluzione utile per chi effettua numerosi pagamenti verso beneficiari abituali. Tuttavia, questa rinuncia non è irrevocabile: l’utente può riattivare il servizio in qualsiasi momento, adattandolo alle proprie necessità operative. Una possibilità di tale tipo assicura la massima flessibilità nel bilanciare rapidità del pagamento e livello di sicurezza desiderato.
Interoperabilità e standard UE
L’EPC ha un ruolo centrale nel definire gli standard e garantire l’interoperabilità del VoP a livello europeo. I PSP che aderiscono allo schema si impegnano a rispettare regole tecniche, di sicurezza e di governance comuni. Ciò assicura che il VoP possa essere applicato in tutta l’UE, senza frammentazioni, permettendo a un utente in un Paese di verificare un beneficiario che si trova in un altro Stato membro, con la stessa semplicità.
L’implementazione del VoP segue le date di entrata in vigore fissate dal Regolamento IPR. Per i PSP dell’area euro, l’offerta di VoP diventa obbligatoria entro il 9 ottobre 2025, mentre per quelli degli Stati membri non euro l’obbligo scatta entro il 9 luglio 2027. Queste tempistiche lasciano spazio ai PSP per adeguare i loro sistemi informatici e coordinarsi con le infrastrutture di pagamento.
Implicazioni pratiche per cittadini, imprese e mercato
L’introduzione dei pagamenti istantanei e del VoP segna un’evoluzione sostanziale nelle modalità con cui cittadini e imprese gestiscono le proprie finanze. Per le PMI, ad esempio, disporre di fondi in modo immediato può facilitare la gestione del flusso di cassa, riducendo la necessità di scoperti di conto o anticipi di cassa. I consumatori, dal canto loro, avranno la certezza di poter accedere rapidamente ai propri fondi, senza dover attendere ore o giorni lavorativi, e potranno confidare in meccanismi di verifica che riducono il rischio di errori costosi o raggiri.
Il VoP offre un ulteriore livello di sicurezza e controllo. Potersi accorgere immediatamente di una discrepanza tra l’IBAN inserito e il nome del beneficiario, prima ancora di autorizzare il pagamento, non solo riduce il rischio di truffe, ma diminuisce la complessità nelle eventuali procedure di rimborso o recupero fondi in caso di errore. Inoltre, la possibilità per i PSP di offrire limiti individuali e personalizzabili per i pagamenti istantanei consente agli utenti di gestire con maggiore consapevolezza i propri trasferimenti, impostando soglie massime per singole transazioni o per l’intera giornata.
Dal punto di vista del mercato, l’Instant Payment Regulation (IPR), con il VoP e le altre misure, promuove una maggiore concorrenza e innovazione. L’accesso ai Sistemi di Pagamento per gli istituti di pagamento e di moneta elettronica incoraggia la diversificazione dei player, offrendo agli utenti finali una gamma di soluzioni più ampia. Questo ambiente più competitivo favorisce lo sviluppo di servizi a valore aggiunto, integrati e interoperabili, a beneficio di tutto l’ecosistema finanziario europeo.
Evoluzione futura e collegamenti con PSD3 e PSR
L’IPR non è un intervento isolato, bensì parte di una roadmap normativa più ampia. La Commissione Europea e il Parlamento stanno già guardando oltre, con la presentazione della nuova proposta di direttiva sui servizi di pagamento e sulla moneta elettronica nel mercato interno, la cosiddetta PSD3, e della proposta di regolamento sui servizi di pagamento nel mercato interno (PSR). Questi futuri provvedimenti sono volti ad armonizzare ulteriormente il quadro normativo, rafforzando la sicurezza, l’innovazione e la trasparenza, nonché integrando le esperienze maturate con l’IPR.
Maggiore armonizzazione e trasparenza
Tali interventi non si limiteranno a rivedere le modalità di protezione dei fondi o la governance dei PSP, ma garantiranno anche una maggiore armonizzazione e trasparenza, nonché un rafforzamento dell’open banking e della sicurezza nelle transazioni digitali.
In questo contesto, l’obbligatorietà di introduzione del servizio di verifica del beneficiario – già introdotto con l’IPR e radicato nell’articolo 5 quater del Regolamento (UE) 260/2012 – potrà trovare una collocazione più organica. Con la PSD3 e il PSR, le caratteristiche di rapidità, sicurezza, interoperabilità e controllo dell’identità del beneficiario, già delineate dal VoP, potrebbero essere ulteriormente integrate in un quadro normativo più coerente e lungimirante. Ciò permetterà di consolidare il VoP come uno strumento standard, inserito in un mercato dei pagamenti digitali sempre più maturo, competitivo e in grado di rispondere efficacemente alle esigenze di cittadini, imprese e prestatori di servizi.
Impatto sui bonifici istantanei tramite QR code
Un aspetto particolarmente interessante delle nuove misure, sotto il profilo sia normativo sia tecnologico, riguarda i bonifici istantanei avviati attraverso la scansione di un QR code. Questa modalità, già diffusa in diversi contesti e supportata da due altre importanti iniziative dell’EPC, l’una avviata da tempo in seno al multi-stakeholder group for Mobile Initiated SEPA Credit Transfers, l’altra già sviluppatasi come schema SEPA Request-to-Pay (SRTP)[6], potrebbe trarre importanti benefici dal combinato disposto dell’IPR e dell’obbligatorietà del VoP.
- Maggiore fiducia nell’uso del QR code: il VoP, applicato a un bonifico istantaneo avviato tramite QR code, consentirà al pagatore di confermare la corrispondenza tra il conto del beneficiario e il nome indicato dal codice stesso. Ciò aumenterà la fiducia nell’utilizzo di metodi di pagamento più immediati e intuitivi, riducendo la diffidenza legata al rischio di errori di digitazione o contraffazione dei dati.
- Riduzione del rischio di frode: in uno scenario in cui i pagamenti via QR code potrebbero essere bersaglio di frodi (ad esempio tramite codici QR falsi o manipolati), l’obbligatorietà del VoP offre un ulteriore livello di protezione. Se il QR code dovesse indirizzare a un IBAN non coerente con il nome del beneficiario atteso, l’utente verrebbe avvisato e potrebbe scegliere di interrompere la transazione, evitando trasferimenti verso conti non autorizzati.
- Semplificazione dell’esperienza utente: integrando il VoP nei processi di pagamento istantaneo avviati con QR code, i PSP possono offrire un’esperienza d’uso più fluida. L’utente non dovrà più preoccuparsi di controllare manualmente la correttezza dei dati: sarà il sistema stesso a segnalare eventuali incongruenze. Ciò rende il pagamento tramite QR code non solo più rapido, ma anche più rassicurante e alla portata di qualsiasi utilizzatore, indipendentemente dal suo livello di familiarità con le tecnologie digitali.
- Allineamento con le strategie future: con l’affermarsi della PSD3 e del PSR, e la crescente importanza di servizi di pagamento integrati e multicanale, l’adozione del VoP per i bonifici istantanei via QR code non sarà soltanto un’opzione operativa, ma un importante vettore di convergenza tecnologica. In un mercato più regolamentato e trasparente, questa sinergia tra strumenti normativi e soluzioni tecnologiche potrà influenzare positivamente l’intero ecosistema dei pagamenti, incoraggiando l’innovazione e l’espansione di soluzioni di instant payment compatibili con una varietà di dispositivi, canali e use case.
In definitiva, l’evoluzione del panorama normativo e l’integrazione del VoP in combinazione con l’IPR ampliano le potenzialità dei pagamenti istantanei anche nei contesti d’uso più innovativi, come la scansione di QR code. L’obiettivo finale è offrire un ecosistema di pagamento europeo più sicuro, trasparente e versatile, in grado di tenere il passo con l’avanzamento tecnologico e le esigenze sempre più complesse e diversificate degli utenti.
Considerazioni finali
L’introduzione del Regolamento UE 2024/886 (IPR) e le modifiche apportate al Regolamento (UE) 260/2012 hanno definito un quadro normativo più chiaro, ambizioso e coerente per la diffusione dei pagamenti istantanei in Europa. L’obbligo per banche e Prestatori di Servizi di Pagamento di offrire il servizio di “Verification of Payee” (VoP) rappresenta un elemento chiave di questa evoluzione. Grazie al nuovo schema sviluppato dall’EPC (European Payment Council), il VoP fornisce un controllo aggiuntivo prima dell’autorizzazione del bonifico istantaneo, minimizzando i rischi di errore, frode e invio di fondi a destinatari non corretti.
Sicurezza e interoperabilità dei bonifici istantanei
La logica che sottende tali obblighi è duplice. Da un lato, si vogliono garantire maggiore trasparenza, sicurezza e affidabilità, elementi essenziali per consolidare la fiducia dei cittadini e delle imprese nell’utilizzo dei pagamenti istantanei. Dall’altro, si mira a creare un ambiente normativo che incentivi i PSP a investire in soluzioni tecnologiche interoperabili, performanti e a prova di futuro. In questo senso, l’IPR e il VoP si inseriscono in un percorso più ampio, che vede all’orizzonte l’implementazione di PSD3 e PSR, ulteriori atti normativi destinati a perfezionare, armonizzare e potenziare l’ecosistema dei pagamenti digitali nel mercato interno.
L’impatto sui bonifici disposti in mobilità tramite QR code
L’impatto pratico di tali innovazioni è tangibile non solo nelle transazioni classiche, ma anche in quelle basate su tecnologie emergenti come la scansione di QR code. Il VoP, infatti, si integra perfettamente con queste modalità di pagamento, garantendo che l’immediatezza dell’operazione non comprometta la sicurezza. Nel caso di esiti di verifica incerti o corrispondenze parziali, il PSP ha la responsabilità di fornire informazioni chiare e trasparenti, così da mettere l’utente nelle condizioni di decidere se proseguire o interrompere la transazione. Ciò incentiva i PSP a mantenere elevati standard qualitativi, offrendo al contempo ai clienti un’esperienza d’uso più consapevole e rassicurante.
I benefici per l’intero ecosistema
L’effetto combinato delle nuove regole si riflette positivamente su tutti gli attori coinvolti: i consumatori acquisiscono maggior fiducia grazie a controlli aggiuntivi e rimborsi in caso di errori imputabili al PSP; le imprese e le PMI possono contare su incassi più prevedibili e immediati, riducendo i rischi di problemi legati a pagamenti errati; i PSP, dal canto loro, beneficiano di un quadro normativo più omogeneo, che li incoraggia ad adottare soluzioni tecnologiche innovative e a migliorare la qualità del servizio offerto.
In conclusione
In definitiva, le riforme introdotte con l’IPR, l’obbligo del VoP e l’integrazione con le future evoluzioni normative disegnano un futuro in cui la rapidità, la sicurezza, l’interoperabilità e la trasparenza non rappresentano più aspetti accessori, ma veri e propri pilastri dell’ecosistema dei pagamenti europei. L’obiettivo finale è creare un mercato dei pagamenti istantanei al passo con i tempi, in grado di rispondere alle esigenze di un’economia sempre più connessa e digitale, e di ispirare fiducia e convenienza per tutti coloro che ne sono parte.
Note
[1] Regolamento (UE) 2024/886 del 13 marzo 2024che modifica i regolamenti (UE) n. 260/2012 e (UE) 2021/1230 e le direttive 98/26/CE e (UE) 2015/2366 per quanto riguarda i bonifici istantanei in euro.
[2] I bonifici istantanei in area SEPA seguono lo schema SCT Inst progettato dallo European Payment Council (EPC) del 2016.
[3] Ricordiamo che con “Sistemi di Pagamento” si definiscono quei sistemi di trasferimento di fondi regolato da disposizioni formali e standardizzate e regole comuni per il trattamento, la compensazione o il regolamento di operazioni di pagamento (ad esempio TARGET2, TIPS).
[4] L’obbligo, pertanto, si estende anche alle disposizioni di ordini di pagamento avviate da terze parti come i PISP (Payment Initiator Services Provider), previsti dalla attuale PSD2.
[5] Verification Of Payee Scheme Rulebook – EPC218-23/2024 Version 1.0
[6] Lo schema SRTP è giunto ormai alla versione 4.0 del proprio rulebook, pubblicata il 29 novembre 2024.