redazione
Occhi puntati su MasterCard. L’Antitrust europeo ha inviato allo specialista dei pagamenti elettronici una comunicazione con delle obiezioni riguardanti le fee applicate alle transazioni nei mercati del Vecchio continente. Nello specifico, la Commissione accusa MasterCard di gonfiare artificialmente le commissioni sovraccaricando i merchant nel momento in cui accettano pagamenti da possessori di carte UE e non UE. Da una parte la convinzione è che le regole istituite dal card issuer impediscano alle banche di offrire interchange fee più basse ai retailer che si trovano in Stati dove le commissioni interbancarie potrebbero essere più alte: il risultato è che i retailer non possono beneficiare di fee più basse e la competizione tra banche su questo fronte viene meno, in contrasto con le regole europee stabilite dall’Antitrust. Dall’altra parte le obiezioni riguardano il fatto che le commissioni interbancarie applicate da MasterCard per le operazioni effettuate in Europa utilizzando carte MasterCard emesse in altre parti del mondo violerebbero l’impianto regolatorio dell’UE, perché fissano un prezzo minimo troppo alto per il trattamento delle transazioni.
“Siamo preoccupati sia rispetto alle regole che MasterCard applica alle transazioni transfrontaliere all’interno della Comunità, sia rispetto alle commissioni imposte ai retailer per la ricezione di pagamenti con carte emesse fuori dall’UE”, ha confermato il commissario Margrethe Vestager, responsabile per la Concorrenza, precisando che il comportamento di cui è accusata la società danneggerebbe consumatori e dettaglianti dell’Unione europea. “Ora MasterCard ha l’opportunità di controbattere alle nostre conclusioni”, ha chiosato la Vestager facendo riferimento a un’indagine durata due anni.
La reazione non si è fatta attendere: “Risponderemo formalmente al documento, e stiamo lavorando con la Commissione europea sulla questione come parte attiva di un dialogo costruttivo già avviato”, si legge in una dichiarazione rilasciata da MasterCard.
È la seconda volta che le istituzioni europee puntano i riflettori sul Gruppo. Non più tardi dello scorso settembre, MasterCard aveva infatti perso una battaglia durata sette anni, sempre con la Commissione, sulla validità delle proprie interchange fee sui pagamenti internazionali. E c’è da dire che anche Visa, al momento, è oggetto di un’indagine del’Antitrust.
Il tema delle Interchange fee è infatti molto sentito tra le istituzioni comunitarie. Ricordiamo che lo scorso 20 aprile il Consiglio europeo ha adottato il regolamento (pubblicato in Gazzetta ufficiale il 19 maggio) sul limite alle commissioni interbancarie per i pagamenti effettuati attraverso carte di credito e di debito. In breve, il regolamento fissa un tetto massimo dello 0,3% per ogni transazione effettuata con carta di credito e una soglia dello 0,2% sulle transazioni abilitate tramite carte di debito. Per le operazioni domestiche con le debit card, inoltre, i singoli Stati membri possono praticare una commissione fissa di 5 centesimi in combinazione con quella variabile, purché il limite rimanga lo 0,2% e a patto che il volume di commissioni annuali così generato non superi lo 0,2% del totale delle transazioni nazionali.