Mobile shopping a +44%. In Italia una transazione elettronica su quattro è via smartphone e tablet

Pubblicato il 21 Ott 2015

Quasi metà degli italiani acquista online dallo smartphone

Un vero boom. Sono infatti cresciute del 66% nel 2015 le vendite via Smartphone da siti web con operatività in Italia, sfiorando quota 1,7 miliardi di euro, pari all’11% di tutto l’eCommerce B2c tricolore. A stabilirlo è un report del nuovo Osservatorio eCommerce B2C di Politecnico di Milano e Netcomm.

Entrando più nello specifico, il comparto con la maggiore penetrazione di vendite da Smartphone è l’abbigliamento, con circa il 18% del totale eCommerce, seguito dall’editoria con il 15%, grazie a un valore medio dell’ordine ridotto che favorisce l’acquisto d’impulso in mobilità. Sorprende il fatto che il terzo settore per penetrazione degli acquisti Mobile (14%) sia l’informatica/elettronica, nonostante questi prodotti siano difficilmente visibili in tutti i loro dettagli su schermi piccoli. Nel turismo, invece, la penetrazione del 7% è ritenuta troppo bassa dall’Osservatorio, poiché l’acquisto in mobilità dovrebbe giocare un ruolo più importante (soprattutto nei trasporti).

L’abbigliamento rimane il settore principale anche rispetto al valore assoluto generato: le vendite via Mobile hanno prodotto un transato di circa 415 milioni di euro, attraverso i siti di vendite private (tra cui Privalia, SaldiPrivati, vente-privee.com) e i retailer on line (come YooX). Seguono il turismo con quasi 380 milioni, grazie sia alle vendite di biglietti di trasporti (tra cui Alitalia, Lufthansa, Meridiana, Ntv, Trenitalia, Trenord) sia alle agenzie online (Expedia, eDreams, lastminute.com), e l’informatica/elettronica di consumo con più di 270 milioni. In questo caso il merito è dei pure player (Amazon, eBay, ePrice, gli Stockisti) come dei retailer multicanale (MediaWorld e Unieuro). Da segnalare che anche il couponing ha fatto registrare ottime performance.

Se consideriamo oltre alle vendite su Smartphone anche quelle su Tablet, la crescita è del 44% e l’incidenza dei nuovi device sale a quasi un quarto dell’intero eCommerce (22%): solo tre anni fa (2012) era al 5%. La ricerca, condotta dal Politecnico con Doxa, segnala però che il Tablet è un dispositivo utilizzato prevalentemente in casa (oltre il 70% delle connessioni avviene in wifi) e quindi sostitutivo del desktop tradizionale. Tenendo conto poi che lo schermo del Tablet è di dimensioni paragonabili più a un Pc che a uno Smartphone, il paniere delle vendite via Tablet è più simile a quello dell’intero eCommerce, anche se l’Osservatorio evidenzia due differenze: un peso superiore dell’abbigliamento (25% delle vendite via Tablet contro il 15% della media dell’eCommerce), e un’incidenza inferiore delle Assicurazioni (2% su tablet contro l’8% della media dell’eCommerce).

La crescita nei prossimi anni, tre fattori abilitanti

Oggi, con un peso del 22% delle vendite online, l’ecommerce attraverso dispositivi mobili nel nostro paese è di poco inferiore a quello dei principali mercati occidentali (UK 28%, Francia, Spagna e USA 27%, Germania 26%). Se ci focalizziamo sulle vendite via Smartphone, l’Italia con l’11% del valore delle vendite online fa registrare l’incidenza più alta tra i principali mercati occidentali (Spagna 10%, USA 9%, Francia, Germania e UK 8%), anche se largamente al di sotto di Cina, Corea del Sud e India dove l’incidenza delle vendite tramite Smartphone va anche oltre il 50%. Secondo l’Osservatorio quindi è ragionevole pensare che nel nostro paese vi siano ancora importanti potenzialità di crescita dell’eCommerce da Smartphone.

A contribuire all’affermarsi di questo trend c’è innanzitutto l’ulteriore adozione dei device. Nel 2020 si prevedono 60 milioni di Smartphone e circa 22 milioni di Tablet attivi nel nostro Paese. In secondo luogo anche la diffusione dell’eCommerce sui Social network, che tipicamente sono fruiti da dispositivi mobili, possa spingere ulteriormente le vendite. Ci sono molte attività di sperimentazione avanzata, soprattutto all’estero, su quasi tutti i principali Social (Facebook, Twitter, Instagram, Periscope e Pinterest). In terzo luogo i ricercatori si aspettano un incremento dell’offerta dedicata al canale Mobile, oggi ancora sottodimensionata (solo due terzi dei primi 200 merchant oggi hanno un Mobile site o una Mobile App), sia per il “Mobilegeddon”, ossia il cambiamento dell’algoritmo di ricerca di Google che favorisce i siti “responsive”, cioè pensati per facilitare la fruizione da Mobile, sia per il naturale ciclo di rinnovamento dei siti web da parte dei merchant.

Un ulteriore trend positivo infine è che gli acquisti da Smartphone stanno perdendo la caratteristica di decisioni d’impulso e diventando sempre più una consuetudine slegata dalla rilevanza dell’istante d’acquisto. L’incidenza delle vendite dove conta il preciso momento d’acquisto è infatti scesa dal 59% del 2014 al 48% del 2015. Lo Smartphone, sottolinea infine l’Osservatorio, è una fonte di traffico di primaria importanza, da cui in molti casi arriva anche più del 50% degli accessi al sito. Diventa quindi fondamentale non solo sviluppare un sito responsive, ma anche progettarlo in modo adeguato per garantire un’esperienza d’acquisto fluida anche da Smartphone, oltre che da pc.

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