Usa, Apple Pay cresce (lentamente) soprattutto grazie alla Generazione X

Pubblicato il 02 Nov 2015

Pagamenti con lo smartwatch: la comodità a portata di polso

redazione

Saranno i Millennials a vivere il futuro del mobile payment, ma a costruirlo sono oggi gli appartenenti alla cosiddetta Generazione X. Lo dice l’indagine annuale condotta da Phoenix Marketing International, i cui risultati sono stati presentati la scorsa settimana al Money 20/20 di Las Vegas. La ricerca si è focalizzata su Apple Pay, e oltre a dare una dimensione del fenomeno negli Stati Uniti, ha anche delineato le dinamiche di utilizzo del servizio in base all’età. E su un campione di 15 mila consumatori americani, la piattaforma di pagamenti di Cupertino è usata nel 48% dei casi da utenti di età compresa tra i 33 e i 48 anni, mentre i Millennials (giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni) pesano per il 42%. Interessante notare che a poche settimane dal lancio, solo il 15% dei sottoscrittori apparteneva alla Generazione X. C’è quindi stato un progressivo incremento dell’adozione da parte degli utenti più maturi. I Millennials, d’altra parte, usano il servizio in misura maggiore, effettuando con Apple Pay il 26% dei propri pagamenti.

In generale, Apple Pay continua a crescere in Nord America, ma meno di quanto forse ci si potrebbe aspettare: a febbraio 2015, il tasso di penetrazione era eccezionalmente alto considerato che erano passati solo quattro mesi dall’introduzione del mobile wallet, e aveva raggiunto l’11%. A settembre, la percentuale è cresciuta di soli 4 punti. Cionondimeno, secondo la società di ricerca Aite Group, oggi le transazioni effettuate con Apple Pay pesano per l’1% di tutte le transazioni registrate negli Stati Uniti, mentre, sempre per Phoenix Marketing International, il 79% di chi utilizza l’iPhone o l’Apple Watch per i propri pagamenti (il 14% delle famiglie americane con carte abilitate) ha smesso del tutto di usare le tessere contacless di plastica.

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