Il nuovo quadro normativo favorisce lo sviluppo dei Mobile Wallet

Pubblicato il 03 Mar 2016

Mauro Bellini

Una delle tavole rotonde dell'Osservatorio Mobile Payment & Commerce 2016

Lo sviluppo del digital payment in generale e del Mobile payment in particolare è certamente legata in larga misura a diversi fattori, solo per semplificare si pone l’attenzione su due fattori che più di altri favoriscono o frenano questo sviluppo: il contesto normativo e il dialogo e le forme di partnership tra gli attori del mercato.

Nel corso della presentazione dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce 2016 della School of Management del Politecnico di Milano,  è emerso un confronto stimolato e moderato da Filippo Maria Renga, Senior Advisor dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce che vogliamo sintetizzare in questo servizio mettendo a disposizione anche le opinioni più significative che sono state condivise su Twitter dagli operatori che hanno seguito direttamente e indirettamente l’evento.

Roberto Garavaglia, Management Consultant & Innovative Payments Strategy Advisor nonché coordinatore editoriale di Pagamenti Digitali sottolinea l’importanza delle nuova direttiva PSD2 e nello stesso tempo richiama l’attenzione sul Regolamento (UE) 751 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta che con i nuovi limiti all’Interchange fee cambia di fatto lo scenario di mercato. Un tema particolarmente importante per quanto riguarda i piccoli importi. Una normativa che ha contribuito a segnare un chiaro indirizzo per il mondo dei pagamenti. Molto meno chiara invece la situazione sui MobilePOS, con quella che Garavaglia chiama la “pos”>saga” del MobilePOS obbligatorio, ovvero del Decreto Ministeriale del 24/01/2014 entrato in vigore dal 30 giugno 2014 che di fatto invita a usare il MobilePOS ma che è di fatto è rimasto solo un invito in quanto non prevede sanzioni per i non adempienti.

Francesco Fucci, Responsabile dei Servizi Innovativi di PosteMobile ricorda che l’esperienza è iniziata nel 2007 con una crescita in tutti i settori e con una ricerca continua di nuovi servizi per i clienti grazie a una crescente focalizzazione sul mondo Mobile. E solo negli ultimi mesi Fucci evidenzia un raddoppio del transato da device mobili.

Dirk Pinamonti, Head of Portfolio Development Italy di PayPal tiene a evidenziare che PayPal si considera a tutti gli effetti una Mobile Company e ricorda che già il 28% dei pagamenti sono Mobile: «La domanda c’è, adesso serve una offerta sempre più coerente». E in questo senso si collocano nuovi servizi come PayPal.me che prestano sempre più attenzione ai temi della facilità d’uso.

Antonio Bacci, Direttore ICT di Edenred Italia ricorda a sua volta che Edenred è stata una delle prime aziende a credere nei pagamenti digitali già nel 1994 con il primo buono pasto elettronico. Per Bacci «Il ticket restaurant è un enabler della diffusione di sistemi di mobile payment».

Manuela De Vita, Responsabile Sviluppo Business di Telepass oltre a ricordare il ruolo di precursore di Telepass nello sviluppo di servizi legati al pagamento di servizi pubblici in forma digitale osserva che per il Mobile payment serve un accordo complessivo tra tutti gli attori per dare vita a un ecosistema dove le banche svolgono un ruolo importantissimo.

Ed è proprio una banca, per voce di Roberto De Agostini, Project Manager Mobile Payment & Special Projects di Banca Mediolanum che ricorda le opportunità del mobile proximity payment sia in termini di nuove forme di usabilità, sia come servizio per i merchant e aggiunge che la banca che rappresenta è alla ricerca di un partner nel mondo retail proprio per sviluppare progetti sul proximity.

Marco Farinetti, IT Manager di MyChef Ristorazione Commerciale a sua volta osserva che gli utenti nel Mobile Wallet cercano velocità di pagamento, semplicità, ma anche la possibilità di trasmettere una immagine di innovazione e di maggiore attenzione alle esigenze dei clienti.

Francesco Contini, Responsabile IT Area Pagamenti Elettronici di Esselunga si dice convinto che i clienti credono nel contactless e lo stanno usando sempre di più nei punti vendita tanto che nel mondo Esselunga hanno superato il 13% mentre nel 2014 era il 5%;nello stesso tempo non ci si deve fissare nella convinzione che tutto il contactless sia necessariamente tutto NFC e l’NFC non è necessariamente la killer application del contactless.

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