Instant payment, le banche europee arriveranno pronte al debutto del 2017

Pubblicato il 28 Giu 2016

Erwin Kulk e Hays Littlejohn, rispettivamente Responsabile del Service Development and Management e CEO di EBA CLEARING, all'EBADay di Milano

Una piattaforma solida e duttile, che a partire dal 2017 garantirà sicurezza ed efficienza nei processi di Instant Payment o meglio ancora di Bonifici istantanei offerti dalle banche a livello paneuropeo. Al tempo stesso uno strumento che sarà pronto ad accogliere e integrare attori e servizi innovativi capaci di generare nuovo valore nella filiera delle transazioni elettroniche. È questo il progetto che EBA CLEARING sta sviluppando insieme a 39 gruppi bancari del Vecchio continente (e con il supporto di SIA in qualità di Technical Solution Provider). Una volta inaugurata, l’infrastruttura sarà in grado di gestire qualsiasi operazione conforme alla definizione di pagamento istantaneo formulata dall’ERPB (Euro Retail Payments Board), in linea con gli standard per la messaggistica ISO 20022 e in ottemperanza ai parametri imposti dall’EPC (European Payments Council) con lo schema SCTInst pubblicato ad aprile. EBA CLEARING, che è una organizzazione la cui gestione si basa sul principio di cost recovery ed é di proprietà dei 53 principali gruppi bancari europei, sta in pratica fungendo da interprete delle esigenze tecnologiche e di business dei partecipanti al progetto, incanalando gli obiettivi di una community che, pur essendo impegnata a raggiungere lo stesso obiettivo, si compone di imprese con culture e obiettivi di business estremamente diversi tra loro. “Si tratta comunque di un gruppo di lavoro coeso e costruttivo”, spiega Hays Littlejohn, CEO di EBA CLEARING, che ha concesso un’intervista a Pagamentidigitali.it in occasione dell’EBADay, di scena a Milano il 7 e l’8 giugno. Senza entrare nello specifico di merito riguardo al potenziale in termini di innovazione, Littlejohn ha precisato che il progetto ha ottenuto grande risonanza in Italia. Erwin Kulk, Responsabile del Service Development and Management in EBA CLEARING, ha aggiunto che la comunità italiana ha fornito un supporto significativo al progetto, e ha già dimostrato di essere un capofila come già é avvenuto in passato in una serie di iniziative di EBA CLEARING. Gli istituti italiani aderenti al progetto sono Banca ITB, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano, Banca Sella, Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Quali sono state le pietre miliari di questo percorso?

Hays Littlejohn: Già a partire dal 2010 alcune banche si sono rivolte a noi per cominciare a parlare di instant payment. Ma è stato solo due anni fa che abbiamo avviato una valutazione vera e proprio di un tema che l’Euro Retail Payments Board ha ufficialmente messo sul tavolo a dicembre 2014: un documento condiviso che stabiliva la necessità di dare vita ad almeno una piattaforma paneuropea. Ed è in risposta a questa call for action che abbiamo deciso di dare la precedenza al progetto, creando una task force composta di 20 istituti potenzialmente interessati con cui abbiamo stilato i requisiti di business ad alto livello e una pianificazione di massima per un processo di rilascio che si sarebbe svolto dal 2015 al 2018. A febbraio 2016 EBA CLEARING ha deciso di estendere l’invito a tutte le banche, per il funding della soluzione, contribuire alla progettazione del sistema e fornire supporto al processo di sviluppo della soluzione il cui lancio – comunicato ufficialmente lo scorso aprile – è previsto per il terzo trimestre del 2017.

Ci sono ancora molti passaggi intermedi fino al calcio d’inizio vero e proprio?

Erwin Kulk: Entro il 2016 la piattaforma sarà pronta, nel primo trimestre del 2017 completeremo i test di accettazione, e e da aprile 2017 le banche nell’ambito di progetti di digital banking inizieranno i test sulle connessioni al sistema. Seguirà una fase di pilot e poi a novembre 2017 la soluzione sarà on line e accessibile per l’utenza finale. La tabella di marcia è ambiziosa, ma siamo a buon punto.

Quali sono i temi di cui si occupa prevalentemente la community?

Hays Littlejohn: Per disegnare un’architettura dedicata al pagamento ci sono diversi aspetti di cui tenere conto: dal sistema di messaging alle questioni più squisitamente tecniche, a partire dal networking e operations, senza dimenticare la parte legale. Ciascun aspetto viene affrontato da professionalità specializzate provenienti dalle banche che fanno capo al progetto. Attraverso gruppi di lavoro dedicati focalizzati sui singoli temi riusciamo a definire soluzioni specifiche , capaci di soddisfare, le esigenze di istituti in tutta Europa. È così che abbiamo sempre lavorato, e a maggior ragione il metodo si sta rivelando efficace su questo progetto.

Ci sono istituti che giudicate già pronti per il roll out commerciale dei servizi di instant payment?

Erwin Kulk: Quello su cui stiamo lavorando è una soluzione di infrastruttura che si avvale di uno schema opzionale dell’industria. Ciascuna banca deciderà in autonomia quando cominciare a usarlo per l’offerta di prodotti di pagamento ai propri clienti . Naturalmente ci saranno first mover e fast follower, ma attualmente i partecipanti al progetto stanno lavorando gomito a gomito all’interno della community per definire, scrivere e valutare le specifiche tecniche della piattaforma. Credo che ci vorranno ancora dai sei ai 12 mesi per capire meglio chi potrà compiere i primi passi sul piano operativo.

Di quali requisiti c’è bisogno per cominciare, che trasformazioni deve operare una banca che vuole offrire i pagamenti in real time?

Hays Littlejohn: È necessario rivedere molti dei processi, prepararsi a un’operatività non stop, 24 ore su 24 e sette giorni su sette, con un servizio clienti all’altezza della situazione, sistemi di booking e checking affidabili e un risk assessment allo stato dell’arte, soprattutto per quanto riguarda la protezione contro le frodi. Le banche in altre parole devono diventare organizzazioni in grado di operare in real time.

La tecnologia Blockchain potrebbe avere un ruolo nel funzionamento di questa piattaforma?

Erwin Kulk: Non a livello di core transmission. Abbiamo dovuto sviluppare il progetto in base a criteri di efficienza di costo, scalabilità e, come detto, rapidità nel rilascio della soluzione. Dati questi requisiti, abbiamo ritenuto prioritario l’implementazione di un protocollo già consolidato nelle attività di compensazione e regolamento così da essere in grado di progredire rapidamente nel rilascio della nostra soluzione d’infrastruttura.. L’approccio prescelto consente inoltre il riutilizzo di alcune componenti utilizzate nel contesto SEPA sia da EBA CLEARING che da parte di nostri clienti. Premesso ciò, non escludiamo che attori nel mercato che offrono servizi e applicazioni nell’ambito degli Instant Payment possano adottare una tecnologia di ledger distribuito se questo é coerente con il loro business case.

Che ruolo potrebbe avere MyBank, la soluzione lanciata dalla vostra controllata PRETA, all’interno di questo nuovo ecosistema?

Hays Littlejohn: La soluzione di EBA CLEARING é saldamente radicata nell’ambito dell’infrastruttura e collegherà fornitori di servizi di pagamento che scambiano pagamenti istantanei a beneficio dei propri clienti. MyBank potrebbe essere una tra le tante soluzioni disponibili che potrebbero essere utilizzate per i pagamenti istantanei nella tratta cliente-banca, per esempio per offrire i benefici dei pagamenti istantanei ai clienti che fanno acquisti on line.

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