Via all’Innovation Center di Londra, Visa punta gli occhi sull’Europa

Pubblicato il 22 Feb 2017

Domenico Aliperto

Internet of Things, Realtà Virtuale, riconoscimento biometrico e Open API. Ma anche Blockchain. Sarà questo il pane quotidiano dei ricercatori dell’Innovation Center che Visa ha appena inaugurato a Londra, nel quartiere di Paddington: circa mille metri quadrati all’interno del quartier generale europeo dello specialista dei pagamenti, uno spazio che sarà condiviso con clienti, partner, sviluppatori e startup Fintech per rispondere colpo su colpo alle sfide che specialmente il mercato degli oggetti connessi proporrà in termini di user experience e security. «La Visa Developer Platform, ora estesa a tutti i clienti europei, si configura sempre più come un ambiente in cui sia facile e soprattutto rapido avere successo oppure fallire», spiega Bill Gajda, SVP Innovation and Strategic Partnerships di Visa. «I pilastri su cui poggeranno le operazioni del nuovo hub sono l’approccio human-centered, il design thinking e il rapid prototyping», conferma il manager, che continua: «Negli ultimi anni il nostro obiettivo è stato destrutturare Visa e ricostruirla per passare da lunghi cicli di sviluppo alla capacità di lavorare simultaneamente su più flussi progettuali». Anche se Jim McCarthy, EVP Innovation and Strategic Partnerships, ha precisato che nonostante «Visa sia attualmente considerata una card company, ci siamo fin dalle origini connotati come una piattaforma di servizi intangibili, quindi software. La rivoluzione del digitale non ha fatto altro che innescare una trasformazione che, rimarcando le radici del nostro valore, ci porterà dal mondo delle carte di plastica ai sistemi di pagamento accessibili da qualsiasi device».

La centralità dell’Europa

L’inaugurazione del polo di Londra (il più vasto del network, composto dai centri di Miami, New York, San Francisco, Berlino, Tel Aviv, Dubai e Singapore)

Bill Gajda, SVP Innovation and Strategic Partnerships di Visa

puntella il recente merger tra Visa e Visa Europe, attraverso il quale ora il gruppo ha una visione unificata su circa 16.800 istituti finanziari, per un bacino di 3,2 miliardi di consumatori e movimentazioni di denaro per 8,2 trilioni di dollari. L’Europa rappresenta un mercato estremamente interessante per Visa, sia per l’effervescenza del settore Fintech (che proprio in UK ha il suo cuore pulsante) sia per le condizioni sfidanti dell’apparato regolatorio, a partire naturalmente dall’introduzione della PSD2. Il prossimo balzo nel Vecchio continente prevede l’estensione del Visa Token Service (alla base di tecnologie come quelle adottate da Apple Pay e Android Pay per il mobile payment) a 12 nuovi mercati, dopo il lancio in Francia, Irlanda, Polonia, Svizzera e naturalmente Gran Bretagna. Anche se non ci sono conferme a proposito, è assai probabile che nel novero dei 12 ci sia pure l’Italia, dove si fanno sempre più insistenti i rumor relativi a un imminente sbarco di Apple Pay.

Le tecnologie a supporto dell’IoT e il ruolo di IBM

Ma come detto l’Innovation Center guarda più avanti. Veicoli connessi, smart home, realtà aumentata e virtuale sono gli ambiti applicativi su cui è già possibile toccare con mano i primi prototipi. Alexa, l’assistente domestico di Amazon già presente nelle case di quattro milioni di americani, ascolta gli ordini impartiti a voce dagli utenti e autorizza trasferimenti di denaro direttamente dal sofà di casa. Il SUV Bentley che fa bella mostra di sé nella neonata struttura di Paddington è un veicolo connesso dal quale si può fare la spesa o acquistare servizi senza distogliere le mani dal volante. Gli NFC Rings (anelli che contengono un chip contactless collegato a una carta prepagata), già entrati in fase pilota in Europa, permettono di effettuare pagamenti semplicemente avvicinando le nocche della mano a un comune POS. I visori VR consentono di comprare biglietti per eventi allo stadio (che nella vision del top management del gruppo diverrà

Jim McCarthy, Executive Vice President, Innovation and Strategic Partnerships di Visa

presto una struttura totalmente cashless) e amplificheranno l’esperienza di consumo nel Retail. La piattaforma cognitiva alla base per lo sviluppo del Commerce in chiave IoT è quella fornita da IBM, che – contestualmente alla presentazione del nuovo centro Watson IoT di Monaco – ha appena siglato un accordo di collaborazione con Visa che mira all’introduzione di sistemi di pagamento sicuri virtualmente su ogni oggetto connesso. Dunque Visa ci mette il network internazionale, IBM l’intelligenza: agli sviluppatori non resta che agganciarsi alle API e agli SDK (Software Development Kits) messi a disposizione per formulare nuovi servizi da sperimentare in appositi sandbox, «ambienti aperti e sicuri, a cui tutti i partner possono accedere per testare le soluzioni», garantisce McCarthy.

Quando si parla di IoT e pagamenti è difficile non chiamare in causa la Blockchain. Londra farà la sua parte in questo senso? «Nel centro di San Francisco sono già attivi su questo fronte», risponde McCarthy, precisando che Visa collabora con la startup Fintech californiana Chain specialmente in ambito commerce. «I prototipi sviluppati sulla tecnologia Blockchain stanno generando buoni risultati. Puntiamo prima di tutto all’innovazione che permetterà di abbattere tempi e costi nelle operazioni transfrontaliere».

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