redazione
Continua la crescita di Lemon Way: la fintech francese si conferma al 65esimo posto della FT1000, la speciale classifica che il Financial Times dedica alle mille imprese del Vecchio continente caratterizzate dalle performance più significative nel periodo di tempo compreso tra il 2012 e il 2015. Nello specifico ambito finanziario dei pagamenti digitali, Lemon Way si è conquistata il titolo di quarta azienda col maggiore tasso di crescita, avendo appena superato i tre milioni di conti aperti in tutta Europa. Il successo di Lemon Way dipende, secondo una nota diffusa dal gruppo, dal network di partner, a cui offre i propri servizi di ricezione di denaro per le terze parti, tipicamente costituite da siti di crowdfunding, liste nozze, marketplace e piattaforme di e-commerce. Nel 2016, il 60% dei ricavi (oltre sette milioni di euro) è stato generato fuori dai confini francesi, nei 28 Paesi europei in cui è attivo il servizio.
In due anni la società ha assunto più di 70 risorse provenienti da 27 differenti nazioni avendo tra gli obiettivi primari la totale compliance rispetto alle normative sui pagamenti: un quarto degli 86 dipendenti lavora infatti a pieno regime sulle attività di auditing e di prevenzione dei rischi, a partire dal riciclaggio di denaro, passando per le frodi fino alle operazioni sospettate di finanziare atti di terrorismo.
Lemon Way sfrutta database internazionali per filtrare le richieste di apertura di nuovi account e le transazioni effettuate dai clienti, ottemperando alle due diligence del KYC (Know Your Customer) e del KYB (Know Your Business). «Siamo una vera e propria torre di controllo e verifichiamo l’origine, lo scopo e il beneficiario finale di ogni flusso di denaro attivato dai nostri clienti e partner», spiega Damien Guermonprez, CEO del gruppo, che facendo leva su questi elementi di forza punta a generare 15 milioni di euro di fatturato nel 2017.