E-payment, Oracle punta sulla strong authentication di Mobysign

L’app passepartout sbarca sul marketplace del colosso Usa. Approccio plug-and-play, solidità tecnologica e soprattutto perfetta aderenza alla Psd2 i punti di forza

Pubblicato il 25 Lug 2017

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Mobysign sale a bordo della piattaforma cloud di Oracle per supportare gli operatori finanziari nell’operatività quotidiana e in vista delle grandi sfide legate alla direttiva Psd2. La solidità della tecnologia e l’approccio plug-and-play offerti dalla società guidata dal ceo Antonio Bonsignore hanno convinto il colosso californiano a spalancare le porte del proprio Oracle Marketplace all’applicazione passepartout firmata Mobysign. La collaborazione fra le due compagnie non è una novità, essendo la ex startup già partner del gigante Usa in Italia ed Europa, ma aggiunge comunque peso alla partnership aprendo nuove opportunità di mercato per entrambe le società.

I cambiamenti degli ambienti IT, i requisiti di sicurezza sempre più stringenti e la domanda di semplicità da parte degli utenti sempre più mobile avrà ora in una soluzione platform-as-a-service una risposta dagli ampi margini di soddisfazione per tutti gli anelli della catena dei pagamenti digitali, dall’istituzione finanziaria fino al cliente finale. L’offerta B2B è accessibile tramite le Api aperte sulla Digital Innovation Platform di Oracle, che permette ai clienti di selezionare liberamente i servizi specifici di cui hanno bisogno. Ciò significa concretamente accorciare i tempi della digital transformation. Le banche, ad esempio, anziché svilupparsi internamente possono integrare offerte cloud e infrastrutture di concentrandosi sulle proprie attività competitive ed eliminare così sprechi di tempo e investimenti.

Dall’impronta digital al Pin, verso la Psd2 senza paura

Come accennato in apertura, probabilmente il vero valore aggiunto garantito da Mobysign, brevettato in tutta Europa e negli Stati Uniti, risiede nei suoi parametri di strong authentication che la proiettano in piena conformità con la normativa europea Psd2, senza per questo limitare le opportunità di sviluppo. L’autenticazione forte della clientela Mobysign consente infatti alle banche di operare con timori ridotti quasi allo zero, dato che solo l’impronta digitale dell’utente o un singolo Pin del proprio smartphone permettono di autenticarsi, pagare ed accedere a qualsiasi dispositivo di mobile banking e non solo.

La soluzione pensata per le banche può inoltre essere utilizzata anche per far autenticare gli utenti quando accedono ai loro conti bancari tramite strumenti terzi, senza alcuna trasmissione di credenziali o dati riservati da o verso terzi. Il portafoglio mobile e la funzionalità di autenticazione, entrambi incorporati nell’app Mobysign, possono essere utilizzati solo per operazioni bancarie o anche per servizi commerciali in un determinato circuito di accettazione pertinente alla banca che adotta la soluzione Mobysign o in un cross-circuit di banche e commercianti. Un’apertura multi-servizio che insegue i nuovi trend dell’economia digitale e in particolare lo sviluppo dello smart retail in grado di mixare tranquillamente canale fisico e digitale.

Bonsignore (Mobysign): “La finanza ha fame di rapidità”

“Il mercato che abbiamo costruito insieme è ricco delle migliori soluzioni verticali ed è lo stato dell’arte di innovazione mondiale nel settore finanziario – commenta Antonio Bonsignore, ceo di Mobysign (nella foto) -. La possibilità di scegliere e integrare le soluzioni come funzionalità plug and play su una piattaforma sistematica riduce i costi e i tempi di progetto per reagire rapidamente nel settore veloce e competitivo dei servizi finanziari”.

La configurazione di servizi Mobysign aperta al binomio banche-commercianti è stata adottata anche da importanti catene di supermercati, con la creazione di un circuito di accettazione conveniente anche per le banche. Mobysign non si accontenta comunque dei risultati raggiunti finora e punta a crescere ulteriormente, a livello tecnologico e commerciale. Sotto entrambi i punti di vista l’accordo globale con Oracle potrà essere senza dubbio di grande aiuto.

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