Otto wallet digitali per il mobile payment a confronto, messi alla prova di una platea di 120 utenti reali, 15 per ogni app, che ne hanno testato la semplicità di utilizzo e ne hanno evidenziato i pregi e i difetti. Tutte indicazioni che potranno tornare utili alle aziende che le hanno prodotte e agli sviluppatori per renderle nel tempo sempre più user friendly e “su misura” per le aspettative degli utenti.
Gli otto wallet testati da App Quality per l’occasione sono hype, WoW CheBanca!, Nexi Pay, Vodafone wallet, Mediolanum Wallet, Hello! Pay, Bnl Pay e Carrefour banca. A esaminarle un crouwd distribuito omogeneamente su tutto il territorio nazionale, composto da 70 uomini e 50 donne tra i 19 e i 51 anni di età, di cui 58 studenti e 62 lavoratori, impegnati su 35 smartphone IoS e 85 Android.
I test hanno riguardato nello specifico il processo di login, l’associazione di una carta, lo scambio di denaro, i pagamenti in negozio, il pagamento di un bollettino, i pagamenti online, la consultazione dello storico e la condivisione social, con ogni tester che ha effettuato l’attività utilizzando il proprio smartphone, la propria utenza reale, e testando l’intero processo end to end.
Tra i dati più interessanti emersi dall’indagine il fatto che il 61,7% degli utenti non conoscesse il pagamento Nfc, e che ne abbia effettuato uno per la prima volta proprio durante il test. Di contro, il 38,3% aveva già effettuato pagamenti, e di questi il 72,8% tramite Apple Pay.
Nei giudizi complessivi, tra i punti di forza dei wallet sono in generale emersi la possibilità di associare carte Visa o Mastercard di diverse banche, la semplicità nell’utilizzo dell’app, la presenza di tutte le principali funzionalità nell’home page dell’app, la possibilità di inserire widget in home screen per velocizzare il pagamento Nfc su Android, la rapidità nell’inviare e ricevere denaro, la possibilità di vedere i dati della propria carta virtuale e la possibilità di pagare i bollettini compilandone i dati tramite scansione da telecamera.
Quanto ai punti di debolezza, i tester hanno evidenziato la necessità di autorizzare la transazione inserendo un Pin, la difficoltà di utilizzo di sistemi per lo scambio di denaro sviluppati da terzi se questi sono già associati a un altro account bancario e la presenza di bug funzionali che impediscono lo svolgimento di alcune azioni. Tra le criticità più importanti anche il fatto che gli utenti vengano rimandati al proprio sito di home banking per consultare lo storico dei pagamenti effettuati, il fatto che il pagamento Nfc-Hce sia disponibile soltanto per alcune piattaforme e la poca intuitività del processo che permette l’accumulo del cashback, laddove sia previsto.