L’ecommerce italiano è in continua crescita e anche per il 2018 gli acquisti effettuati in rete aumenteranno: +15%. Per un ammontare complessivo che toccherà i 27 miliardi di euro, con un incremento di oltre 3,6 miliardi rispetto al 2017. Ad alimentare questo trend saranno, tra l’altro, le operazioni effettuate da smartphone, strumento sempre più centrale nel processo di acquisto degli italiani. Tanto che un terzo di questi acquisti sarà effettuato utilizzando i dispositivi mobile, e per alcuni merchant l’incidenza delle transazioni dal telefonino supera i due terzi. Sono questi alcuni dei dati emersi dal Netcomm Forum, il principale evento italiano sul commercio elettronico, che si è svolto il 30-31 maggio scorso a Milano.
Quali evidenze sono emerse durante il Netcomm Forum
Secondo quanto emerso dalla due giorni di incontri, nell’ambito dell’esperienza di acquisto del consumatore, continuano a giocare un ruolo fondamentale i dispositivi mobili. E spinti da fattori come la connessione a internet sempre disponibile ovunque, la condivisione delle proprie esperienze in rete, l’interazione tra gli utenti, i grandi player del settore tecnologico pongono sempre di più al centro delle proprie strategie di business i device mobili.
Perché sarà attraverso questi dispositivi che si svilupperà il concetto di omnicanalità, in una fase in cui l’offerta di acquisto supera la contrapposizione fisico-virtuale a favore di un’integrazione crescente tra online e offline. Il negozio resta comunque il centro di gravità del processo di acquisto dell’utente, e toccherà al personale sviluppare la capacità di fare da ponte tra il mondo digitale e quello fisico. Il processo di integrazione verrà agevolato dall’utilizzo di big data e algoritmi intelligenti, strumenti in grado di riconoscere i comportamenti degli utenti e che permettono di creare offerte coerenti con le loro aspettative.
«La crescita del mercato online prosegue in maniera lineare rispetto al 2017, ma dietro a questo trend si cela un forte cambiamento: le nuove tecnologie hanno modificato significativamente i comportamenti dei consumatori, i modelli di business e i processi di vendita segnando una nuova era del retail e dell’economia globale». Ha spiegato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. «Siamo nel mezzo della tempesta perfetta dell’e-commerce, uno tsunami tecnologico che cambia e accelera continuamente il quadro competitivo. L’omnicanalità è diventata il centro della strategia per gran parte delle imprese, a prescindere dal settore e dalla tipologia di prodotto. Collegare e integrare il web con il mondo fisico è prioritario per i retailer, ma anche per gli intermediari della filiera e per le aziende produttrici che devono far fronte a una nuova tipologia di consumatore sempre connesso, l’onlife consumer. I dati 2018 ci rivelano che il digitale è entrato nella sua fase di rivoluzione, con impatti importanti sullo scenario di mercato e sugli assetti competitivi».
I numeri dell’ecommerce nel mercato italiano
Andando più nel dettaglio, che cosa ci dicono i dati del mercato online in Italia? Secondo le previsioni, nel 2018 la domanda ecommerce sarà trainata dai prodotti nei seguenti settori: informatica ed elettronica (+18%) con 4,6 miliardi di euro, abbigliamento (+21%) che passa da 2,4 miliardi nel 2017 a circa 3 miliardi nel 2018, l’editoria (+25%) con 1 milione di euro. I settori che da qualche anno vengono connotati come emergenti segnano, invece, performance superiori: Food & Grocery (+34%) che passa da 0,83 miliardi di euro del 2017 a 1,1 miliardi, Beauty (+29%) con quasi 430 milioni, arredamento e home living (+44%) a quota 1,26 miliardi, auto e Ricambi (+26%) che sfiorano i 610 milioni.
Lo sviluppo prosegue anche per quanto riguarda i servizi, seppur a ritmi meno sostenuti: sia il settore turismo e trasporti (9,7 miliardi di euro) che quello delle assicurazioni (oltre 1,3 miliardi di euro) crescono del 5%. La crescita dell’e-commerce nel 2018 ha come conseguenza il graduale cambiamento del comportamento d’acquisto degli italiani che si spostano sempre più sul canale digitale: se nel 2017 si rilevava un’incidenza del 5,6% sul totale del retail, nel 2018 ci si aspetta possa raggiungere il 6,5%. La quota ad appannaggio dei negozi fisici rimane di assoluta maggioranza (oltre il 90%), ma questo dovrà portare sempre più le aziende a ripensare il proprio processo di vendita in ottica di omnicanalità.