App che crashano, software che non rispondono ai requisiti vantati e attesi e che funzionano a singhiozzo. È quanto di più fastidioso possa capitare a un’utenza ormai avvezza alla fruizione di servizi, dai più banali e consumer fino a quelli di tipo business. E non c’è nulla di peggio che spazientire i clienti in un mondo in cui anche le recensioni dei propri prodotti, servizi e software, viaggiano, velocemente e spesso autonomamente, online. Si rende quindi necessaria una attenta validazione delle funzionalità dei servizi offerti online da app, chatbot, campagne social o advertising, mediante test numerosi e approfonditi. Possibili attraverso il Crowdtesting.
Questo è quanto si prefigge di fare AppQuality, piattaforma di servizi di crowdtesting realizzata dall’omonima azienda milanese, specializzata proprio nel test distribuito di applicazioni, siti Web e di tutti i prodotti digitali, anche in affiancamento ai team interni alle aziende.
Crowdtesting garantito da una rete di 220.000 tester indipendenti
AppQuality si appoggia a una community che in Italia conta oltre 15.000 tester e 220.000 a livello worldwide, stimolati alla recensione e alla generazione di dati in maniera autonoma, senza influenze da logiche aziendali del produttore, dietro remunerazione. Gli algoritmi poi fanno il resto, analizzando i dati per orientare scelte decisionali e strategiche anche di assestamento dei prodotti/servizi testati.
Il progetto è stato presentato ai Digital 360 Awards 2018 e ha vinto il premio per la categoria tecnologica Mobile Business.
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