I retailer italiani investono nel digitale più della media

Lo evidenzia un report Fujitsu, secondo cui il 65% dei retailer italiani presenta già dei progetti concreti in ambito digitale, quasi il doppio rispetto alla media

Pubblicato il 27 Set 2018

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La digitalizzazione del retail è più avanti in Italia rispetto alla media degli altri Paesi: la confortante e per certi versi sorprendente notizia arriva dal report Fujitsu intitolato The Digital Transformation PACT1, condotto con la partecipazione di circa 190 business leader appartenenti al settore retail nell’ambito di un più ampio studio che ha raccolto le percezioni di oltre 1600 executive. Il quadro complessivo che emerge è di un settore retail che a livello globale fatica a concludere con successo dei progetti, mentre nel nostro Paese il trend è decisamente più positivo, con più della metà (circa il 65%) degli intervistati può parlare di risultati concreti. Si tratta di una percentuale quasi doppia rispetto al campione globale (35%), a cui va peraltro aggiunto un altro 30% che può vantare attualmente progetti in corso di realizzazione.

Progetti sbagliati e investimenti nelle competenze

Entrando più nel dettaglio della ricerca, si scopre come oltre metà (52%) dei retailer italiani intervistati stiano implementando la digitalizzazione per trasformare l’area della customer relationship. Ovviamente, anche in Italia, il timore di sbagliare rappresenta un serio ostacolo per i retailer impegnati nella trasformazione digitale (76%).  Tanto che quasi il 18% degli intervistati ha dichiarato di aver sperimentato, negli ultimi due anni, almeno un progetto di digitalizzazione non andato a buon fine, per un costo compreso tra i 25.000 e i 50.000 euro. Inoltre, quasi un quarto (23,5%) dei retailer del nostro Paese ha confermato di aver annullato progetti digitali; di questi, la metà ha dichiarato di aver subito una perdita compresa tra i 50.000 e i 100.000 euro. Nonostante questi contrattempi, circa il 30% dei retailer italiani si aspetta che i progetti di digitalizzazione producano un ritorno finanziario e vantaggi operativi nel breve periodo, compreso tra due e i quattro anni. L’aumento delle competenze digitali all’interno delle proprie organizzazioni è ritenuto fondamentale dal 60% dei rispondenti, che giudica l’attuale livello presente in azienda inadeguato. Di questi, il 75% dichiara di aver avviato programmi di training ad hoc.  Le tecnologie ritenute più utili dal campione italiano per migliorare il business sono il cloud computing, i big data analytics e l’Intelligenza Artificiale.

Una digital transformation necessaria 

Come insomma ha commentato Bruno Sirletti, Head of Retail & Hospitality EMEIA di Fujitsu, “La rivoluzione digitale introduce nel mercato retail una serie di complessità che rendono la competizione sempre più forte; questo vale per tutti i protagonisti, impegnati ad affrontare la dinamicità e la continua evoluzione del settore, ma soprattutto per i player tradizionali, che più di altri sentono la pressione dei competitor online. Per loro, la digital transformation è una questione di sopravvivenza. Per portare a compimento questo processo, ovviamente sono essenziali i giusti tool, ma altrettanto lo sono le giuste competenze e i giusti partner che supportano progetti di co-creation: se i retailer vogliono avere successo e raggiungere l’eccellenza digitale, devono imparare a bilanciare efficacemente i quattro elementi di Persone, Azioni, Collaborazione e Tecnologia (PACT)”.

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