Il digitale sta cambiando profondamente le dinamiche del mondo del banking, ma gli istituti di credito “tradizionali” restano il principale punto di riferimento degli italiani in tema di gestione del risparmio. Questi i principali risultati dell’indagine dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano su 46 istituti rappresentativi del sistema bancario italiano e i principali provider tecnologici e startup del mercato.
Come avanza il digitale
L’avanzata del digitale è confermata da alcuni numeri: nel 2018 è aumentata la percentuale di utenti che utilizza lo smartphone per accedere ai servizi bancari, passata dal 17% del 2017 all’attuale 20%. Allo stesso tempo risulta in diminuzione il numero complessivo degli sportelli (-5% in un anno) ed in particolar modo delle filiali (-7%, come indicato da Banca d’Italia), ma aumentano quelle con postazioni self-service da cui i clienti possono usufruire di servizi in autonomia, che rappresentano ormai l’11% del totale; gli stessi ATM evoluti o multifunzione ormai hanno raggiunto una penetrazione dell’80%. Cominciano a essere significativi i numeri del mercato italiano dei Robo Advisor, che a fine 2018 conta più di 20mila sottoscrittori, con i clienti attivi che investono in media fra i 20mila e i 30mila euro. I salvadanai digitali, invece, sono stati utilizzati da oltre 250mila italiani, che generalmente accantonano piccole cifre per poi prelevarle all’inizio dell’estate o nel periodo natalizio. La rivoluzione digitale è spinta anche dalla crescente presenza sul mercato di startup e piattaforme indipendenti capaci di proporre queste e altre funzionalità innovative.
Le banche restano al centro, ma..
Eppure, secondo un sondaggio condotto dall’Osservatorio in collaborazione con Nielsen Italia su un campione di 1.515 utenti Internet italiani fra i 18 e i 74 anni, gli istituti di credito rimangano il punto di riferimento per la gestione dei risparmi. Banche e servizi postali sono infatti la prima scelta rispettivamente per il 65% e il 56% degli utenti, seguiti da società di risparmio gestito (42%) compagnie assicurative (16%) e associazioni di categoria (14%). Ma iniziano a prendere piede realtà innovative come startup (indicate dal 12% del campione), aziende Internet (10%) e siti eCommerce (10%). La fiducia nelle banche tradizionali è però molto più evidente nei clienti over 55 (rispettivamente 67% e 59%), mentre scende di parecchi punti nei giovani sotto i 25 anni (53% e 52%), vale a dire il segmento più aperto e con maggiori aspettative di servizi innovativi. Ecco perchè, secondo l’Osservatorio, gli operatori dovranno sempre più attivarsi per rispondere alla domanda delle giovani generazioni, in termini di servizi accessibili da smartphone, trasparenza, velocità e disponibilità.