Nel nostro Paese, banconote e monete sono ancora usate nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Un’indagine della BCE e integrata da Banca Italia rivela ancora molta strada da percorrere per l’Italia per avvicinarsi ad una società più cashless.
Tuttavia, secondo le stime, il credito di imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e debito, potrebbe portare nel giro di tre anni dal 17% al 50% del totale la quota di pagamenti con moneta elettronica.
“La proposta di Confesercenti, così come quella di Confindustria ci piace perché premia i cittadini che scelgono la moneta elettronica, senza aggiungere costi per i consumatori e i commercianti. Da tempo la nostra coalizione è impegnata nel sensibilizzare le Istituzioni e i cittadini all’utilizzo dei pagamenti digitali, strumenti essenziali per garantire la tracciabilità delle transazioni, combattere l’evasione fiscale e garantire ai consumatori la possibilità di acquistare in sicurezza e comodità” spiega Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con.
“Ricordiamo – conclude Luongo – che se negli ultimi anni i pagamenti con carte di credito sono aumentati e la presenza di POS è cresciuta notevolmente, il nostro Paese è ancora indietro rispetto al resto del Vecchio Continente. La proposta potrebbe contribuire ad allineare l’Italia agli Paesi europei”.