L’ottava edizione del Salone dei Pagamenti, dal 22 al 24 novembre 2023 al Centro congressi Allianz Mico di Milano, sembra una classica manifestazione B2C e non quella B2B che dovrebbe essere. Sarà per l’afflusso delle scolaresche o perché una delle novità lanciate da Mastercard, il Nail Pay, che permette di effettuare il pagamento mediante un chip con RFID installato sull’unghia (vera o artificiale), è stato provato in loco da circa 700 visitatori nel giro di poche ore.
Avanzano i pagamenti digitali
Quest’anno il Salone dei Pagamenti si è arricchito di una sezione dedicata all’universo fintech.
Soldo
Anche per chi partecipa al Salone per la prima volta, come Soldo, fintech specializzata nella gestione delle spese aziendali che era presente in qualità di Silver Partner, il numero di visitatori è stato molto elevato, quasi si trattasse appunto di un evento aperto ai consumatori. Un contesto comunque favorevole a far passare il concetto che “la trasformazione digitale consente di liberare il potenziale umano e agevolare un modo di operare sempre più resiliente, predittivo e volto alla crescita” spiega Davide Salmistraro, Country Manager di Soldo in Italia, sulla scorta di uno studio commissionato a Forrester Consulting. Lo studio attesta che una gestione digitale delle spese aziendali porterebbe un ritorno dell’investimento pari al 358% e un risparmio di 137 mila euro in 3 anni. Inoltre, che i dipendenti risparmierebbero il 50% di tempo nella creazione delle note spese e il comparto amministrativo il 62% per la relativa revisione e approvazione.
N&TS
Altre realtà, come N&TS Group, nel cui stand campeggia il payoff “digital payments: your way, our expertise” sono “storicamente golden sponsor” dell’iniziativa, ricorda Laura Caputo, Chief Marketing Officer della società che offre soluzioni di pagamento elettronico nei mercati Finance ed enterprise. L’aggiunta del “livello 0”, cioè di un intero piano che ospita diverse organizzazioni particolarmente innovative, tra cui le fintech, è visto in maniera positiva dalla manager. Così come la maggiore copertura da parte dei media è indice di un trend che vede oggi i pagamenti digitali avvicinarsi sempre di più al cash in termini di volumi di transato, come si ricava anche dall’Osservatorio Innovative Payments. “L’aspetto interessante – continua Caputo – è che si cominciano a utilizzare pagamenti digitali per spese di piccolo importo, che era lo scoglio principale in Italia a causa delle merchant fee. Il loro abbassamento aiuta infatti gli esercenti ad accettare i pagamenti digitali”.
TAS
Matteo Bravi, Chief Strategy & Transformation Officer di TAS, azienda ICT che fornisce soluzioni e servizi specialistici per la gestione dei sistemi di pagamento, della monetica e dei mercati finanziari, sottolinea: “L’IMEL (Istituto di moneta elettronica, ndr) as a service in white label è la novità di quest’anno; oggi possiamo abilitare una corporate, ad esempio una GDO, a offrire al mercato gli stessi servizi come se effettivamente fosse una IMEL, ma senza esserlo”. UnipolPay è il precedente su cui si fonda questo servizio che delega interamente a TAS l’onere dei requisiti regolatori e di vigilanza, oltre alla realizzazione dell’infrastruttura tecnologica, lasciando all’azienda i benefici della customizzazione.
Come cambia il POS nell’era dell’intelligenza artificiale
Anche sul fronte dei POS, al Salone dei Pagamenti c’è grande fermento.
PAX Italia
“Non esistono più soltanto i terminali mass market generalisti – afferma Alberto Bordiga, Chief Sales Officer di PAX Italia, azienda che opera nello sviluppo di hardware e software per i punti vendita – che vengono dati all’esercente, qualunque sia la sua attività, ma i terminali seguono una logica verticale per andare a coprire esigenze specifiche”. Le colonnine di ricarica sono un caso emblematico, poiché devono contemperare almeno la duplice funzione di erogare l’elettricità e di far pagare contestualmente l’utente. Non solo. Si prestano ad accogliere ulteriori applicazioni che offrono servizi a contorno del business principale, sia quelli rivolti all’automobilista sia quelli con cui i gestori possono occuparsi meglio di monitoraggio e manutenzione del device.
In questo ambito, l’intelligenza artificiale – uno dei temi al centro delle sessioni del Salone – può assumere un compito fondamentale attraverso, ad esempio, l’implementazione di modelli di predictive maintenance con cui ridurre i tempi di assistenza e migliorare la qualità del servizio di cui usufruisce l’esercente. È uno dei possibili casi d’uso dell’AI, e neppure tra i più recenti. Altri, come quello citato sopra del supermercato di Verona, fanno supporre che l’artificial intelligence tenderà a permeare le tante forme in cui si sta declinando il mondo dei pagamenti digitali.
Innovazione di prodotti, infrastrutture e processi
Mastercard
Danilo Arosio, Director, Product & Solution di Mastercard Italia, elenca i nuovi oggetti della multinazionale americana che si candidano a produrre questo effetto: dall’orologio Garmin in carbonio leggerissimo al sistema che permette di pagare la ricarica di un’auto elettrica senza dover abbandonare il veicolo, passando per il Nail Pay che può diventare un accessorio personalizzabile alla moda. “Non ci sono solo i pagamenti nel nostro portafoglio – tiene a precisare Arosio -, ma anche piattaforme di dati per aiutare esercenti e PMI a capire i flussi dei consumatori in modo tale da programmare al meglio le loro attività”. È un ruolo da advisor che dà l’idea di come le innovazioni nel campo dei pagamenti non riguardino esclusivamente prodotti e infrastrutture, ma investono profondamente anche i processi.
Nexi
Una delle novità portate al Salone da Nexi è il SoftPOS, l’applicazione scaricabile sullo smartphone che non richiede commissioni sotto i 10 euro. “Si rivolge sia agli esercenti più piccoli o che operano in mobilità, sia a quelli che si accostano per la prima volta ai pagamenti digitali” chiarisce Erika Fattori, Group Brand & Communication Director di Nexi. XPay, il gateway di pagamento di Nexi, ha reso possibile la recente apertura a Verona del primo supermercato senza casse che si serve dell’intelligenza artificiale per scansionare i prodotti scelti dai clienti. “La chiave è la semplificazione dell’esperienza d’acquisto” dichiara Fattori, con meccanismi di reward program sulle carte di debito e non solo sulle carte di credito, come avveniva di solito. E se lo scopo dei “programmi a premi” è quello di creare engagement, non è da meno rendere il pagamento uno step da effetto “wow”.