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Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Pubblicato il 12 Apr 2023

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Il bonus POS 2023 è il credito di imposta come misura di ristoro. Va a vantaggio di commercianti e partite IVA, ed è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni eseguite tramite carte di pagamento.

Ecco le novità di quest’anno, quali vantaggi offre e come gli esercenti del commercio possono richiederlo.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Bonus POS 2023: le novità rispetto agli anni precedenti

L’obbligo secondo cui le Partite Iva e gli esercenti che offrono beni e servizi si dotino del POS, permette di promuovere la tracciabilità dei pagamenti.

Il credito non si rivolge solo a commercianti, ma anche a lavoratori autonomi, liberi professionisti e artigiani che consentono ai clienti di pagare in modalità elettronica mediante l’uso di terminale POS.

Se gli esercenti non offrono questa modalità di pagamento ai clienti, rischiano di pagare sanzioni pari a 30 euro a transazione, cui va sommato il 4% del valore della stessa.

L’introduzione delle multe per gli inadempienti ha potenziato l’obbligo per aziende e partite Iva di dotarsi di strumenti per i pagamenti digitali.

Per compensare le sanzioni, la Legge di Bilancio 2023 ha offerto agli esercenti la possibilità di ottenere agevolazioni per chi mette a disposizione dei propri clienti questo metodo di pagamento. Le misure di compensazione consistono in un credito di imposta sul costo delle commissioni.

Il bonus POS 2023 si attesta al 30% delle commissioni addebitate sulle spese per le commissioni bancarie per le transazioni effettuate via carte di pagamento. Inoltre è disponibile per tutti gli esercenti (Partite Iva e aziende) con fatturato fino a 400 mila euro annui.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Come richiedere il bonus POS 2023 per i commercianti

La modalità di fruizione del bonus POS 2023 prevede che il tax credit sui pagamenti digitali possa essere utilizzabile soltanto in compensazione con il Modello F24. Il decorso avviene dal mese successivo rispetto al mese in cui si sostiene la spesa.

Gli imprenditori e lavoratori autonomi devono utilizzare il codice tributo 6916. E devono indicare il beneficio nella dichiarazione dei redditi.

Ogni mese, l’azienda che mette a disposizione il pagamento digitale spedirà un documento ai commercianti che soddisfano i requisiti, sia soggettivi che patrimoniali. Nel documento indicherà le commissioni sui pagamenti digitali effettuati nell’arco dei trenta giorni. Una volta che lo abbia ricevuto, il commerciante dovrà comunicare il documento all’Agenzia delle Entrate entro i primi 20 giorni del mese successivo per ottenere il bonus. L’Agenzia, dopo aver verificato la legittimità della richiesta, potrà assegnare il credito all’attività. Il commerciante potrà richiederlo in autonomia, online tramite la pagina sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, oppure mediante il proprio commercialista.

Il bonus non contribuisce alla formazione del reddito. Significa che non è cumulabile con il reddito e non può essere inserito nella base imponibile dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

I vantaggi per i commercianti del bonus POS 2023

Si tratta di un incentivo economico in grado di coprire parte delle spese sopportate dagli esercenti per l’accettazione dei pagamenti digitali via POS. Ai commercianti e alle imprese offre l’opportunità di incassare pagamenti elettronici in maniera veloce, sicura, affidabile e semplice.

L’obbligo di POS prevede di accettare i pagamenti digitali e l’applicazione di una multa nel caso di rifiuto del pagamento elettronico.

La sanzione per mancato rispetto della normativa è pari a 30 euro e sale del 4% del valore della transazione per cui l’esercente non ha accettato il pagamento.

Poiché è rimasto l’obbligo del Pos anche per le micro-transazioni e non è più prevista una soglia sotto cui è possibile rifiutarle, il governo ha ideato il bonus POS 2023. Il credito d’imposta ha una natura esclusivamente compensativa.

Gli imprenditori e lavoratori autonomi possono usufruire del credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni eseguite tramite strumenti di pagamento elettronici con consumatori privati. Rientrano dunque i pagamenti tracciabili con POS via carte di credito, carte di debito o prepagate, emesse da operatori finanziari.

Il credito d’imposta compensa i costi che i commercianti sostengono per fatturare, incassando con strumenti di pagamento tracciabili.

Il decreto “Aiuti-quater” ha stabilito un bonus POS fino a 50 euro, un credito di imposta che può coprire fino a 100% della spesa, per comprare registratori di cassa telematici compatibili con la nuova disciplina della lotteria degli scontrini a uscita istantanea, prevista dal DL n. 36/2022. Questo bonus è fruibile soltanto in compensazione, tramite il modello F24 da trasmettere tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate. Ma è ancora atteso il provvedimento dell’Agenzia, che prevedeva l’adozione entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma (entro il 19 gennaio 2023, ma ancora non vi è traccia) per definire l’attuazione dell’agevolazione.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Bonus POS 2023, le opportunità per le aziende

Le imprese possono avere la certezza di ottenere il pagamento, rapidamente e in maniera semplice e sicura.

Grazie al bonus POS 2023, sono gli operatori finanziari che offrono il servizio POS all’attività a sveltire la pratica. Infatti gli operatori finanziari comunicano all’Agenzia delle Entrate tutti i dati che servono per verificare l’effettiva legittimità dell’erogazione del credito d’imposta, per via telematica. La verifica dei parametri comunicati permette all’Agenzia delle Entrate di procedere speditamente a stanziare il bonus per l’attività.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Bonus POS 2023 e scontrini elettronici: come integrare le due iniziative

L’Agenzia delle Entrate aveva fornito le istruzioni nel DL Sostegni bis: con un unico provvedimento, il numero 211996 del 6 agosto 2021. Aveva stabilito di seguire le regole tecniche per trarre vantaggio dei bonus POS quando si effettuano scontrino e pagamento elettronico in una un’unica operazione mediante strumenti associati fra loro.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Scegliere il POS più adatto per ottenere il bonus POS 2023

Ogni azienda può decidere quale sia il POS più adatto, in base alle proprie esigenze.

Esistono POS fissi (da banco e collegati alla rete telefonica), quelli wireless (senza cavi per muoversi nel locale o negozio), quello portatile (con SIM integrata per accettare i pagamenti senza smartphone) e quello mobile (legato allo smartphone per i pagamenti in mobilità).

Per orientarsi fra le numerose offerte a disposizione, conviene valutare le spese complessive. Bisogna infatti prendere in considerazione una moltitudine di voci di spesa, fra cui: installazione, noleggio o acquisto, canone mensile, commissioni da applicare sulle transazioni, assistenza tecnica. Inoltre ogni imprese ha necessità peculiari che hanno un impatto sulla scelta più adatta del proprio POS.

Bonus POS 2023: spese ammissibili e vantaggi fiscali

Axerve POS Easy

Axerve POS Easy  è un POS mobile con touch-screen, che include sim dati, è dotato di fotocamera e stampante per stampare lo scontrino integrando le due iniziative. Costa 80 euro più IVA, oltre all’imposta di bollo per attivare il servizio di 16 euro e 1% di commissione per ciascuna transazione.Nexi SmartPOS

Nexi SmartPOS

Nexi SmartPOS è uno SmartPOS (al prezzo di 24 euro al mese, invece di 29 euro), dotato di display integrato da 7″ con sistema operativo Android, che azzera le commissioni per tutti i pagamenti digitali fino a 10 euro fino al prossimo 31 dicembre. Permette di accettare i pagamenti digitali, di inviare link di pagamento (Pay-per-link), fidelizzare i clienti con i buoni sconto ed accettare i buoni pasto dei principali emettitori. Ha un firmware in grado di accettare tutti gli strumenti di pagamento, come carte di credito, prepagate, debito, smartphone e QR Code, garantendo affidabilità e sicurezza ai propri incassi.

SumUp Air

SumUp Air è un POS mobile senza commissioni fisse: non ha canone mensile né vincoli contrattuali. Richiede di scaricare l’app dedicata smartphone e si connette via Bluetooth e WiFi o rete mobile, per i pagamenti in mobilità. Costa 39,99 euro (salendo a 49,99 euro con la base di ricarica opzionale) più 1,95% di commissione per ogni transazione. Accetta carte Visa, Mastercard, Maestro, V PAY, American Express, Diners Club, Discover, Union Pay, Bancomat, Apple Pay, Google Pay, pagamenti contactless.

myPOS

myPOS offre terminali POS autonomi, senza costi fissi mensili o annuali per l’uso e senza dover cambiare banca o aprire un conto corrente. Per usufruire del servizio, l’esercente deve supportare un primo costo una tantum per acquistare il terminale e l’apertura di un conto aziendale gratuito per la gestione dei propri incassi. I prezzi dei terminali spaziano da un prezzo minimo di 39 euro per myPOS GO a un massimo di 990 euro per soluzioni con registratore di cassa incluso. Le commissioni per transazioni sono pari a 1,20% più 0,05 euro. Ogni POS vanta connettività internet gratuita grazie al modulo WiFi e alla scheda SIM compresa. Inoltre, il dispositivo permette di accettare pagamenti contactless, magstripe e Chip&PIN.

Zettle

Il POS mobile funziona via connessione Bluetooth, WiFi o rete mobile, associato all’app Zettle installata sullo smartphone. Zettle non ha fissato commissioni, canone mensile e vincoli. La soluzione è facile e veloce da attivare per accettare pagamenti con carta.

Bonus POS 2023 e commercio elettronico

Nell’app di SumUp è possibile impostare un negozio online, ma più che alla configurazione di un sito di eCommerce, è dedicato ai servizi di consegna a domicilio o ritiro in negozio.

pHey! è la soluzione eCommerce di Worldline che semplifica l’esperienza di pagamento, in modalità mobile first. Permette di salvare i dati della propria carta e, mediante un singolo click, velocizzare i pagamenti di tutti gli acquisti successivi al primo.

In ambito eCommerce, Adyen ha presentato Click to Pay, per migliorare la customer experience, riducendo il fenomeno dell’abbandono del carrello e aumentando il tasso di conversione. Consente ai consumatori di evitare di inserire i dati della carta a ogni acquisto, in modalità manuale, effettuando il salvataggio delle proprie informazioni di pagamento preferito. Ciò rende più veloce, intuitivo e meno soggetto a errori il completamento dell’acquisto, aumentando di conseguenza i ricavi per i clienti. Si usa anche quando si esegue il checkout in qualità di ospite, ottimizzando conversione, autorizzazione ed esperienza di acquisto da parte dell’utente.

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