Carte, all’interno della SEPA le frodi sono aumentate dell’8% nel 2013

Pubblicato il 27 Lug 2015

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redazione

Si parla di 1,32 miliardi di euro (+8%) ed è il valore assoluto più elevato dal 2008 per quanto riguarda le frodi legate alle carte nella Single Euro Payments Area (SEPA). È questo il dato rilevato per l’anno 2013 dalla BCE, che evidenzia anche il modo in cui si stanno evolvendo le attività illegali in base alle trasformazioni tecnologiche e all’adozione di nuove regole in seno al sistema dei pagamenti elettronici.

In particolare sono aumentate del 20,6% rispetto al 2012 le frodi cosiddette CNP (Card Not Present), che avvengono sulle transazioni effettuate via Internet o telefono e che hanno generato un giro d’affari da 958 milioni di euro, il 66% del totale degli illeciti analizzati dalla Banca Centrale europea. D’altra parte, le frodi compiute su sportelli ATM e Pos, quindi in situazioni e tipologie di operazioni in cui la carta è fisicamente presente, sono calate rispettivamente del 13,7% e del 7,9%.

Questa diminuzione, sempre secondo la BCE, sarebbe un effetto dell’ormai quasi completa adozione degli standard EMV (Europay, Mastercard, Visa, ovvero le smart card dotate di chip) all’interno della SEPA e dalla rapida crescita dell’EMV anche tra i terminali attivi fuori dall’Unione Europea. Ma il report lancia anche un preciso allarme: le frodi CNP continueranno a crescere se non verranno prese le dovute contromisure, come quelle suggerite dalle linee guida dell’EBA (European Banking Authority) nell’ambito della sicurezza dei pagamenti su Internet.

Le analisi e le raccomandazioni della BCE sono tra l’altro supportate da una recente indagine che la società di consulenza informatica Fico ha realizzato sulla base di dati Euromonitor International. In breve il report dice che le frodi sulle carte in Europa sono aumentate anche nel 2014, facendo registrare un incremento del 6%, e che il 47% delle transazioni internazionali fraudolente partite dalla Gran Bretagna si sono verificate negli Stati Uniti laddove ci sono ritardi sull’adozione dei già citati standard EMV. La falla dovrebbe rimpicciolirsi notevolmente a partire dal prossimo ottobre, quando le imprese statunitensi dovranno implementare per i propri sistemi di pagamento le soluzioni EMV se non vorranno essere considerate responsabili di qualsiasi perdita causata dalle tecnologie a banda magnetica.

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