Lo scorso luglio l’Agenzia delle Entrate – tramite la risoluzione 96/E/2017 – ha aperto alla possibilità per le aziende di conservare anche solo in formato digitale le note spese dei dipendenti. Sebbene con alcune limitazioni (non si possono digitalizzare documenti unici, se non con l’avallo di un pubblico ufficiale), l’ente ha di fatto stabilito che il documento informatico ha valore fiscale, a patto che presenti tre caratteristiche principali: immodificabilità, integrità e autenticità. Si tratta di una novità significativa rispetto al passato, utile a stimolare le imprese verso la strada della contabilità dematerializzata.
D’altra parte chi viaggia per lavoro lo sa: tenere conto delle spese durante le trasferte può rivelarsi una vera e propria odissea. Quando non ci rimettere di tasca propria, il lavoratore rischia comunque di finire con il portafoglio pieno di scontrini o ricevute.
E la contabilità cartacea, non è solo un problema per lavoratori, lo è anche per chi gestisce l’amministrazione in azienda. Che troppo spesso si ritrova impantanato in un meccanismo di rendicontazione molto dispendioso, soprattutto in termini di tempo.
Soldo: arriva la versione Family
Per questo tante realtà imprenditoriali stanno già provando a diminuire l’utilizzo del contante in azienda, favorendo policy di spesa con budget limitati e contenendo così le emergenze di cassa. In che modo? Ricorrendo a soluzioni emergenti nel settore delle tecnologie digitali. Tra le più in auge c’è Soldo, strumento innovativo di gestione delle risorse finanziarie, che permette alle aziende di aprire un conto spese multiutente. Al lavoratore, in questo caso, viene fornita una carta personale prepagata del circuito MasterCard, tramite cui potrà gestire in tempo reale il budget a lui assegnato per coprire le spese per il viaggio,.
L’app sviluppata da Soldo consente inoltre di ricevere notifiche in tempo reale, e in contemporanea, sia sullo smartphone del dipendente che di chi gestisce l’amministrazione, bloccare qualsiasi carta con un semplice clic in caso di smarrimento, o allegare le foto di scontrino e fattura per ogni voce di spesa realizzata.
Secondo un recente sondaggio commissionato da Booking.com Business – la sezione dedicata alle trasferte per lavoro del portale di viaggi – nell’ultimo anno il 49% di chi ha effettuato viaggi per motivi professionali ha poi deciso di prolungare almeno una volta la propria permanenza nella città di destinazione, trasformando così una trasferta di lavoro in un viaggio di piacere. Per questo gli ideatori della startup fintech hanno pensato anche a una versione “Family”, pronta a rispondere alle esigenze della vita privata di chi la utilizza.