Crescono i pagamenti digitali, ma le banche non potranno fare tutto da sole

I dati del World Payments report di Capgemini e Bnp Paribas: a trainare il settore sono i mercati emergenti, mentre le BigTech spronano all’innovazione i settori più “tradizionali”. Il prossimo step sarà una collaborazione più stretta tra istituti di credito e fintech

Pubblicato il 22 Ott 2018

micro pagamenti

I pagamenti digitali stanno registrando una crescita sostenuta, trainata dai mercati in vi si sviluppo. Ma il settore nel suo complesso non sta ancora disegnando tutte le sue potenzialità, ed è caratterizzato da una forte spinta verso l’innovazione delle BigTech, che hanno ormai un peso specifico importante nel settore, mentre le aziende tradizionali sono nel pieno della complessità tecnica e normativa legata allo sviluppo di nuove partnership per i pagamenti con le FinTech. In questo quadro le iniziative promosse dalle banche non saranno sufficienti per far crescere il comparto dei pagamenti, se non si verificherà il coinvolgimento della più ampia community di attori attivi nei servizi finanziari. E’ quanto emerge dal World Payments Report 2018 di Capgemini e Bnp Paribas, che sottolinea come le transazioni digitali raggiungeranno un tasso di crescita annuale del 12,7% entro il 2021, aumentando quindi la progressione che si era attestata al 10,1% nel periodo 2015-2016, quando i volumi delle transazioni non in contanti aveva toccato i 482,6 miliardi.

Tra i paesi in prima linea che trainano l’aumento delle transazioni digitali ci sono la Russia (+36,5%), l’India (33,2%) e la Cina (25,8%), mentre i mercati più maturi si attestano poco al di sopra del 7%. Per i prossimi cinque anni, il settore crescerà nei  Paesi in via di sviluppo del 21,6%con i mercati emergenti dell’Asia in testa al gruppo con il loro +28,8%. Così entro il 2021 il bacino dei mercati in via si sviluppo ragguaglierà da solo la metà delle transazioni digitali, riuscendo a effettuare il sorpasso sui mercati maturi che attualmente detengono il 66,3% del settore.  

Quanto alle nuove tecnologie, cresce il peso di BigTech e FinTech, che è evidente con l’espansione degli e-wallet, che già nel 2016 rappresentavano l’8,6% delle transazioni non in contanti per un volume di 41,8 miliardi.

Me per un ulteriore sviluppo del settore ci saranno da superare alcuni ostacoli, tecnici, normativi e di sicurezza: soltanto il 38% dei dirigenti bancari intervistati ha infatti affermato di “avere in programma di diventare un punto di riferimento” all’interno del nuovo ecosistema dei pagamenti. Il 74,1% del campione inoltre crede che l’utilizzo di infrastrutture di pagamento in real-time sia ostacolato dalla mancanza di interoperabilità tra gli schemi e, per il 59,3%, da una scarsa standardizzazione per l’autorizzazione e l’utilizzo dei dati.

Qualche perplessità emerge anche sull’utilizzo della blockchain: l’85,9% degli intervistati ne lamenta la mancanza di interoperabilità, l’83,1% la mancanza di chiarezza normativa e il 77,1% di scalabilità.

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