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Digital lending in crescita: nel 2024 sfiora i 19 miliardi di euro



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Grazie a prodotti come il Buy Now Pay Later (BNPL) e i prestiti finalizzati, il digital lending sta registrando un boom. Dal 2019, il valore del settore è aumentato di oltre cinque volte, raggiungendo 18,8 miliardi di euro nel 2024. Secondo le stime, entro il 2029 rappresenterà il 30% del mercato del credito, con un valore che supererà i 44 miliardi di euro

Pubblicato il 27 mar 2025



digital lending

Nel panorama bancario, l’evoluzione verso il digitale è inarrestabile. Oggi, il 60% della clientela bancarizzata utilizza il mobile banking, ma le previsioni per il 2029 parlano di una cifra che potrebbe arrivare all’80%, doppiando il numero di utilizzatori dell’internet banking. Un cambiamento radicale, che si riflette anche nell’organizzazione delle reti bancarie, sempre più leggere e senza filiali fisiche. Si prevede che nel 2029 ci saranno circa 16mila filiali, rispetto alle 24mila del 2019, e una crescente diffusione di gestori remoti, che saliranno da 5mila nel 2024 a 8mila nel 2029.

In questo contesto, il digital lending sta crescendo a ritmi vertiginosi. Dal 2019, il valore del settore è aumentato di oltre cinque volte, raggiungendo 18,8 miliardi di euro nel 2024. Secondo le stime, entro il 2029 il digital lending rappresenterà il 30% del mercato del credito, con un valore che supererà i 44 miliardi di euro.

Il fenomeno del Buy Now Pay Later e dei prestiti finalizzati

I segmenti di prestiti più semplici, come il Buy Now Pay Later (BNPL) e i prestiti finalizzati, sono quelli che hanno mostrato la crescita più rapida. Dal 2019 al 2024, il BNPL ha registrato un incremento annuo dell’80%, mentre i prestiti finalizzati hanno superato il 100% annuo. Questi prodotti, caratterizzati da ticket medi contenuti e una modalità di pagamento flessibile, hanno beneficiato di un’adozione sempre più diffusa da parte dei consumatori.

“La digitalizzazione del credito è ormai un trend inevitabile, non solo una moda passeggera”, afferma Giulio Mariani, director data & AI di Experian Italia. “La disponibilità di strumenti di richiesta di credito digitali rappresenta un’occasione unica non solo per garantire un accesso al credito più sicuro ed efficiente, ma anche per favorire una maggiore inclusione finanziaria.”

L’evoluzione dei mutui: digitalizzazione a ritmi più lenti

Nonostante il forte dinamismo del digital lending, il mercato dei mutui si sta digitalizzando con ritmi più contenuti. I consumatori più anziani, infatti, preferiscono ancora i canali tradizionali. Tuttavia, anche in questo settore si stanno facendo passi avanti grazie all’introduzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la valutazione remota dei rischi.

“Il digitale non rappresenta più solo un’opportunità per le banche di attrarre nuovi clienti e ridurre il cost-to-serve, ma è diventato una leva fondamentale per continuare ad essere competitivi”, commenta Manuel Pincetti, managing partner di Monitor Deloitte.

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Processi bancari sempre più automatizzati

L’adozione di tecnologie come l‘intelligenza artificiale e il machine learning sta consentendo la creazione di esperienze bancarie sempre più efficienti. Grazie all’automazione dei processi di onboarding e finanziamento, il tempo necessario per l’approvazione dei prestiti è drasticamente ridotto. Ad esempio, i prestiti personali completamente digitali hanno un time-to-yes che si attesta sui 12 minuti, con una riduzione del 30% rispetto al passato.

La gestione del rischio: i tassi di default si avvicinano a quelli tradizionali

Storicamente, la clientela digitale è stata percepita come più rischiosa rispetto a quella tradizionale, ma l’introduzione di nuove soluzioni per la valutazione del credito ha portato a una riduzione dei tassi di default. Ad esempio, il tasso di default per i prestiti personali rimane il più alto (2,6% nel 2024), ma si sta avvicinando a quello del canale tradizionale, che si attesta intorno al 2,1%. Anche nel settore dei mutui, il tasso di default sta diminuendo, con una riduzione del divario tra i canali digitali e tradizionali.

Il BNPL, pur essendo un prodotto giovane, ha visto un abbassamento dei tassi di default, che sono passati dal 3% nel 2020 al 2,4% nel 2024. Ciò dimostra una gestione del credito sempre più consapevole e responsabile, sia da parte dei consumatori che degli operatori del settore.

Un futuro all’insegna dell’innovazione

La rapida crescita del digital lending e l’evoluzione delle abitudini dei consumatori pongono il settore bancario di fronte a nuove sfide e opportunità. Come afferma Chiara Frigerio, docente di Organizzazione aziendale e Segretario generale del Cetif, “La collaborazione tra diverse competenze e l’analisi approfondita dei dati sono cruciali per comprendere appieno il fenomeno del digital lending e supportare una crescita sostenibile.” In questo contesto, la capacità di integrare l’IA e l’automazione in modo strategico sarà fondamentale per il futuro del settore del credito.

Il digital lending non è solo un fenomeno passeggero, ma è destinato a trasformare radicalmente il mercato del credito. Con l’evoluzione delle tecnologie e il cambiamento delle abitudini dei consumatori, il credito digitale diventa la nuova normalità, destinato a crescere ancora nei prossimi anni.

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