“Dalla Psd2 arrivano indicazioni stringenti su privacy e sicurezza, con verifiche e audit periodici su Kpi e protezione dei dati personali. Qui le banche, da sempre abituate a rispettare parametri stringenti, si trovano avvantaggiate rispetto a società non soggette a vigilanza di autorità creditizie”. Lo afferma Paolo Martino, business expert e international product manager pagamenti di TAS Group, commentando le opportunità e le sfide per banche e fintech alla luce delle nuove regole sui pagamenti introdotte con le norme Ue del Psd2 nel settore dei pagamenti e del retail. “Le banche restano le depositarie uniche del conto corrente – prosegue Martino – ma dovranno evitare che ciò si trasformi in una commodity senza valore aggiunto”.
In quest’ottica, secondo il manager, le nuove norme non favoriscono né le banche né le fintech, ma semplicemente ridefiniscono il campo di gioco su cui gli attori del settore dovranno da ora in poi confrontarsi, a colpi di innovazione e di qualità ed efficienza del servizio: “Su questo da sempre si misura Tas Group – prosegue – tecnologia Made in Italy, presenza internazionale, oltre 30 anni di esperienza nel software per la monetica, i pagamenti e i mercati finanziari. Le nostre soluzioni si fondano sul principio dell’interoperabilità cross-border, della seamless customer experience e della logica collaborativa insita nell’open banking. Non a caso ci definiamo una fintech con 30 anni di storia – conclude – conosciamo il mercato e operiamo con lo spirito della startup per offrirci come Partner tecnologico preferenziale per tutti gli operatori, dalle banche tradizionali alle società innovative”.
Grazie al Psd2 si innesca in Europa la trasformazione digitale nel campo dei pagamenti, con il risultato di stimolare l’innovazione nelle banche e di aprire il mercato ai nuovi player del fintech, fissando al contempo regole certe per gli over the top che hanno mire nel campo dei pagamenti. Al centro di questo uiverso in cambiamento c’è il mondo del retail, in cui si possono accettare pagamenti senza dover ricorrere ai fornitori tradizionali, riducendo i costi e introducendo nuove possibilità per le user experience con l’integrazione di ogni strumento e piattaforma di pagamento in ottica omni-channel.
Che il settore dei pagamenti digitali stia cambiando velocemente lo testimoniano gli ultimi dati dell’osservatorio mobile payment & commerce della School of management del Polimi, secondo cui negli ultimi mesi si registra una crescita importante di Mobile payment, contactless payment, m-commerce e mobile-Pos.
La normativa PSD2 così impone alle banche di mettersi al passo della digitalizzazione, con la crescita del numero di terminali Pos legata soprattutto all’adozione di terminali contactless e mPos. Anche se nel caso dei servizi per il settore retail sarà necessario superare velocemente la frammentazione dei protocolli dei terminali di pagamento dei diversi Paesi europei e rendere le soluzioni interoperabili, dal momento che gli Ott, come le nuove imprese del fintech sono, da native digitali, cross-border e omni-channel. Messe da parte queste barriere, i gruppi dell’hitech avranno a disposizione tutti gli strumenti per cogliere le opportunità aperte dalla Psd2 e porsi come intermediari tra il pagatore e il suo conto di pagamento.