Intervistando un campione di PMI italiane che operano online in diversi contesti di mercato, la ricerca “Lost in Transaction” commissionata da Skrill a Sapio Research, ha scoperto che il 64% è concorde nell’affermare che il Covid-19 ha cambiato il modo in cui le persone valutano i metodi di pagamento disponibili una volta giunti nel carrello e per questo, il 76% sta accelerando i propri piani per aggiornare e migliorare il gradimento dell’esperienza dei consumatori soprattutto per quel che riguarda la fase di checkout.
“Il passaggio all’online ha reso necessario per i retailer ripensare all’esperienza di pagamento per il consumatore. Ora che i clienti sono più disposti a utilizzare metodi di pagamento diversi, abbiamo l’opportunità di innovare la fase di checkout. La creazione di un’esperienza digitale senza interruzioni aiuterà i servizi di e-commerce ad attrarre tutte le generazioni e darà alle aziende un vantaggio competitivo fondamentale” spiega Lorenzo Pellegrino, CEO di Skrill.
Nuovi metodi di pagamento digitale, ma la paura di frodi resta
Secondo il 68% delle aziende italiane, il Covid-19 ha portato più consumatori a sentirsi a proprio agio con metodi di pagamento che prima non utilizzavano Attualmente, anche a livello globale, i pagamenti con carta rimangono il metodo più utilizzato, ma anche i portafogli digitali e il bonifico bancario diretto sono sempre più diffusi. Il gradimento dei digital wallet è già elevato in Italia (56%) dietro solo alle carte di credito (67%) e al bonifico bancario diretto (57%). Un ulteriore 13% delle aziende prevede di aggiungere i digital wallet come metodo di pagamento nei prossimi due anni.
Durante la pandemia, il 32% delle aziende italiane online ha avviato almeno una nuova partnership con un fornitore di digital wallet e il 25% ha integrato più di un nuovo metodo di pagamento nella propria cassa digitale. Il 63% di quelle che hanno evoluto il checkout durante il Coronavirus ha constatato un impatto molto positivo sulle vendite con un aumento del volume di affari. Tuttavia, nel complesso, le prospettive a lungo termine appaiono pessimistiche.
Transazioni rifiutate, transazioni abbandonate e problemi di frode continuano a costituire criticità per le aziende online e dal Covid-19 è emersa una maggiore consapevolezza e diffidenza sia da parte delle imprese che dei loro consumatori. Per poco più di metà (53%) delle aziende italiane, l’aumento delle transazioni fraudolente è stata una delle maggiori preoccupazioni durante la pandemia e per il 55% è difficile trovare un equilibrio tra il miglioramento dei processi di sicurezza e la necessità di rendere l’esperienza del cliente online il più facile e veloce possibile. L’emergenza sanitaria ha acuito anche nei consumatori la paura di essere vittima di frode (lo pensa il 64%): ecco perché il 70% delle aziende crede che i consumatori cerchino pagamenti che non richiedono di condividere i propri dati finanziari.