Analisi

Ecommerce: il settore fashion può colmare il gap con i canali digitali

Abbiamo provato a mettere in evidenza i principali strumenti che possono favorire i fashion merchant. Dall’headless commerce ai pagamenti alternativi, come il BNPL, dall’omnicanalità al social commerce

Pubblicato il 15 Mar 2023

Irene Rossetto

Country Director di BigCommerce in Italia

vestiti fashion abbilgiamento

Ecommerce: crescono i ricavi derivanti dalla vendita online di abbigliamento, calzature e accessori moda negli Stati Uniti (secondo Statista, nel 2022 si sono attestati attorno ai 205 miliardi di dollari; dato che potrebbe salire entro il 2025 a quasi 300 miliardi di dollari). Eppure, il mercato della moda ha dovuto affrontare nell’ultimo biennio anche una serie di sfide complesse: dalla pandemia alla catena di approvvigionamento in difficoltà, fino all’inflazione ai suoi massimi livelli.  In particolare, durante il primo semestre del 2022 i rivenditori di moda nella regione EMEA sono stati quelli più in difficoltà, con una diminuzione del 15% in termini di GMV e del 23% in termini di ordini totali tra il primo e il secondo trimestre. Il calo in termini di GMV registrato dal settore moda nell’area EMEA può essere riconducibile a vari fattori, primo tra tutti l’inflazione, ma indipendentemente dal motivo dietro alle attuali tensioni nel mercato, i margini di crescita sono ancora molto alti. Per questo è essenziale che i rivenditori di moda proseguano con le proprie strategie di acquisizione, adattandosi a un mercato in continua evoluzione. I canali digitali possono rappresentare la chiave per colmare questo gap e tornare a crescere. Ma in che modo? Abbiamo provato a mettere in evidenza i principali strumenti che possono favorire i fashion merchant.

Gli strumenti che possono favorire i fashion merchant

Headless commerce – Per un mercato in costante evoluzione come quello del fashion serve una nuova esperienza utente, più solida, che punti soprattutto all’agilità. E l’headless commerce, che propone la separazione tra il front-end e il back-end di un negozio, offre ai rivenditori un livello di flessibilità senza precedenti, fondamentale nel mercato odierno.

Questa flessibilità consente ai brand di creare un’esperienza unica per i clienti sul front-end e un’esperienza guidata dalle API sul back-end. Non è un caso che, entro il 2023, secondo Gartner, le organizzazioni che hanno adottato un approccio headless componibile supereranno la concorrenza dell’80% nella velocità di implementazione di nuove funzionalità.

Pagamenti alternativi: Buy Now Pay Later (BNPL) – Il BNPL è un metodo di pagamento differito che consente agli acquirenti di acquistare articoli con un pagamento anticipato minimo o nullo e di pagare il saldo rimanente in poche rate. Oltre a rendere gli acquisti più convenienti per i clienti attuali, il BNPL aiuta i brand a raggiungere clienti precedentemente inaccessibili, comprese le nuove generazioni e chi non può permettersi un acquisto anticipato o non dispone di una carta di credito (fattore non secondario quando nel proprio target audience ci sono i Millennial).

Omnicanalità – Nel recente Global Ecommerce Report di BigCommerce su moda & abbigliamento, il 44% dei partecipanti dichiara come priorità l’ottimizzazione dell’esperienza del cliente tramite una presenza omnicanale, un’assistenza clienti potenziata e un servizio di spedizione migliorato.

I clienti, infatti, desiderano un’esperienza coinvolgente su tutti i canali, sia online che offline. Il mondo fisico e quello digitale, quindi, vedono crollare le separazioni nette, tutto si interseca in una nuova esperienza ibrida. Non è un caso che l’8% dei rivenditori intervistati da BigCommerce abbia affermato che l’opzione “acquista e ritira in negozio” ha giocato un ruolo fondamentale per la propria attività. Per questo resta più che mai essenziale puntare su una strategia omnicanale collegando tra loro un’ampia varietà di canali, che si tratti di marketplace, canali social, online store o applicazioni. Obiettivo: creare un’esperienza cliente uniforme e di maggior valore.

Social commerce – Nel corso dell’ultimo anno, piattaforme come Snapchat, Instagram e marketplace come Amazon, eBay e Google hanno dato ai retailer di moda la possibilità di raggiungere i clienti attraverso una varietà di canali. In un recente report di BigCommerce, il 48% dei partecipanti ha citato i social media o il social commerce come la tendenza di acquisto o la tecnologia con il maggiore impatto sulla propria attività in generale. Più in dettaglio, i rivenditori di moda che vendono su Instagram hanno registrato un aumento del 741% YoY nel numero totale di ordini, nel primo trimestre del 2022, rispetto al primo trimestre del 2021.

Tenendo conto di queste tendenze è, dunque, possibile creare un’esperienza che metta al centro i clienti. Una notizia importante per il settore, in quanto ora anche i rivenditori tradizionali di moda potranno espandere il loro bacino di utenza agli acquirenti di tutto il mondo. Grazie a un uso consapevole dei canali digitali, l’aumento dell’accesso online attraverso i dispositivi mobili e l’innovazione tecnologica, il mercato della moda online è destinato ad ampi margini di crescita.

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