Piero Todorovich
Primo operatore assicurativo italiano per crescita (21,4% nell’ultimo anno), Genialloyd deve la gran parte del proprio successo alla digitalizzazione dei processi e all’utilizzo estensivo dei canali digitali nel rapporto diretto con i clienti. Non sorprende che sia tra le prime compagnie assicurative ad avere sperimentato il supporto a MyBank: servizio di pagamento che mette in diretta connessione i merchant con le banche, rendendo più facili e sicure le transazioni online dei consumatori.
“L’idea di MyBank ci è piaciuta subito, perché molto adatta a una Compagnia che vende in modo diretto, come la nostra – spiega Leonardo Felician, CEO di Genyalloyd, intervenuto di recente a un evento a Milano – e in linea con le tendenze che vediamo emergere a livello dei clienti. MyBank funziona come un sistema di EDI (electronic data interchange, ndr) applicando alla transazione gli standard garantiti a livello europeo e quindi permettendo al cliente di pagare con sicurezza, attraverso l’interfaccia web della sua banca”.
I motivi che hanno fatto apprezzare MyBank alla società assicuratrice sono molti, a cominciare dal contenimento delle frodi. “Per una società come la nostra è fondamentale l’immediatezza del pagamento e la sua irrevocabilità – continua Felician – cosa che i bonifici e le carte di credito non garantiscono”. Meccanismi molto banali di frode, approfittano dei ampi margini temporali entro cui è possibile ritirare un pagamento e quindi delle lungaggini dei processi di verifica tra l’assicurazione e le banche, realizzati con metodi tradizionali.
“Poter contare su pagamenti non revocabili significa poter essere più efficienti nell’erogazione dei servizi, per esempio innescando automaticamente l’invio del contrassegno provvisorio all’assicurato senza dover attendere l’esito finale della transazione – precisa Felician -. Il sistema permette di ridurre in modo significativo i tempi della riconciliazione, ossia gli oneri che una società con circa un milione di clienti, come la nostra, deve affrontare per ricondurre i pagamenti a polizze indicate con un numero sbagliato, oppure pagate dal marito a nome della moglie, e così via”.
I vantaggio del “real time” e i problemi con le banche
Dal luglio scorso, quando è partita con MyBank, Genialloyd ha avuto modo di accumulare importanti esperienze. “Non abbiamo riscontrato alcun caso di revoca o di frode su questi pagamenti – spiega Felician –. Dopo l’iniziale periodo di assestamento funzionale, abbiamo ottenuto la completa corrispondenza dei pagamenti con la contabilità, al punto da poter confermare la spedizione immediata al cliente della quietanza, senza attendere il trasferimento dei fondi dalla banca, come nel bonifico ordinario”.
Malgrado il numero dei clienti che usano MyBank sia in crescita, per Genialloyd sono ancora troppo pochi rispetto a chi paga con bonifico e con carta di credito. “Pensiamo però che il numero possa continuare a crescere e quindi incidere positivamente sull’efficienza dei servizi e sulla nostra competitività”.
Nell’esperienza Genialloyd non sono mancati alcuni problemi, in particolare nel rapporto con le banche: “Troppo lente nel comprendere l’importanza del sistema MyBank e quindi nel farne un cavallo di battaglia per recuperare competitività nei pagamenti e quindi integrarlo nel loro modello di business”. Felician lamenta infatti problemi di supporto dal lato bancario, con incomplete alimentazioni dei dati e qualche interruzione del servizio non preventivamente comunicata.
Ma il problema maggiore sembra essere oggi quello degli utenti che abbandonano la transazione, una percentuale compresa tra il 30 e il 40%. “Serve più collaborazione da parte delle banche per comprendere i motivi dell’alto tasso di abbadoni, garantire il rispetto per gli standard EBA, aumentare i tempi dei timeout, come anche per creare pagine Web più riconoscibili dai clienti”.
Un problema è infatti la riconoscibilità della pagina come “pagina della propria banca” da parte del cliente, che altrimenti non si sente sicuro e rinuncia a inserire le proprie credenziali. Senza citare gli istituti meno efficienti, Felician ha stilato una statistica dove è chiaro che alcune banche, di diversa dimensione, hanno tassi di abbandono molto più alti della media, incompatibili con un sufficiente supporto del servizio. “Alcune banche non hanno le idee chiare sui trend futuri, non hanno ancora deciso come bilanciare la redditività dei diversi canali di pagamento, ma è solo questione di tempo”, conclude Felician.
***********A chi è utile MyBank***********
I pagamenti mobili sono una risposta al cambiamento nei comportamenti di acquisto dei clienti, e anche un importante momento di contatto tra l’azienda e il consumatore nell’opinione di Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Nei percorsi d’acquisto che si realizzano oggi con differenti device e canali è fondamentale porre al centro le esigenze del consumatore digitale, che si aspetta di poter toccare la merce in un negozio, ma anche di pagarla con la flessibilità dell’online, senza gli oneri della sporta o delle code”. In questo contesto MyBank è uno strumento che promette di rendere più semplici i pagamenti, rassicurare gli utenti sul fronte della sicurezza e quindi dare al merchant un modo per ottenere pagamenti immediati, garantiti dalla banca.
“Un sistema che aiuta il merchant a essere più efficiente e a ridurre gli oneri interni di gestione – spiega Giorgio Ferrero, presidente di Preta – MyBank – rendendo coerenti le informazioni tra più soggetti, eliminando fotocopie, riscontri manuali che fanno perdere tempo”. Un vantaggio per molti settori, in particolare per le società di assicurazioni, grazie anche al supporto di modalità di pagamento speciali. “Come per esempio la ‘collective seller‘ che permette alle agenzie di servirsi del sistema della casamadre senza contratti diretti con MyBank o con con la banca e quindi lasciando al sistema la gestione in automatico delle ripartizioni dei fondi su più soggetti, per il pagamento delle provvigioni”.
Le capacità di identity proofing di MyBank consentono inoltre d’inserire controlli ulteriori, “per esempio sull’età di chi sta acquistando merci che non possono essere vendute a minori”, precisa Ferrero. “Ad oggi sono circa 700 i merchant contrattualizzati e tutti i principali istituti di credito (MPS si sta aggiungendo in questi giorni, ndr). Pensiamo che MyBank possa avere sviluppo non solo per le applicazioni b2c, ma anche b2b e nei pagamenti verso la pubblica amministrazione”.