L’eCommerce B2c italiano nel 2013 raggiungerà un fatturato annuo di 11,2 miliardi di euro, crescendo del 17%, con la componente di Mobile Commerce che arriverà a 427 milioni, corrispondenti a un incremento addirittura del 160%. Inoltre in un anno, da aprile 2012 ad aprile 2013, gli acquirenti online attivi nel nostro Paese sono aumentati di oltre il 50%, raggiungendo quota 13,6 milioni a fine aprile 2013, con un picco di 14 milioni nel periodo natalizio.
Questi i principali risultati dell’Osservatorio eCommerce B2c 2013, curato congiuntamente da Netcomm e dalla School of Management del Politecnico di Milano, e presentato al Netcomm eCommerce Forum 2013. “Tutti i segnali e gli indicatori che definiscono l’eCommerce in numeri descrivono un settore in salute e crescita. Nessun comparto economico in questa fase di crisi profonda è stato in grado di correre con tale entusiasmo – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm-Consorzio del Commercio Elettronico Italiano -. Anche in Europa, i segnali che osserviamo con Ecommerce Europe, l’Associazione europea di cui Netcomm fa parte, sono positivi, con un incremento annuale delle vendite del 22% per il 2012: parliamo di un fatturato complessivo di oltre 305 miliardi di euro, che pone l’Europa come il primo mercato mondiale, davanti agli USA, a quota 280 miliardi di euro, e ad Asia-Pacifico con 216 miliardi di euro; e il trend è destinato a continuare, visto che anche le previsioni stimano per i prossimi 5 anni una crescita a doppia cifra per l’area euro”.
“Un’occasione di recupero per le nostre imprese”
L’eCommerce quindi, continua Liscia, può davvero rappresentare un’occasione di recupero per le nostre imprese e un volano per competere sui mercati internazionali. “Non mi stancherò mai di sollecitare le nostre istituzioni a continuare sulla via tracciata in tema di pagamenti elettronici, quali l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere disponibili i pagamenti con carte e home banking, così da accelerare i comportamenti digitali degli italiani: la moneta elettronica rappresenta la vera frontiera che permetterà alle piccole imprese di superare gli ultimi tabù per l’ingresso in questo nuovo e promettente mercato globale dell’eCommerce”.
Tornando ai dati dell’Osservatorio, fra i principali comparti sono in crescita rispetto al 2012 l’abbigliamento (27%), l’informatica (24%), il grocery (18%), il turismo (13%), le assicurazioni (12%), l’editoria (4%). In crescita del 23% l’export, composto per il 31% dall’abbigliamento e per il 55% dal turismo, per un valore totale di oltre 2 miliardi di euro.
“La crescita è trainata dalle vendite di prodotti, che, grazie all’andamento molto positivo soprattutto di abbigliamento e informatica ed elettronica di consumo peseranno nel 2013 per quasi il 40% del totale vendite – ha dichiarato Riccardo Mangiaracina, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano –. Nel 2013 aumenterà ulteriormente la qualità e quantità dell’offerta online, grazie sia ai nuovi ingressi (soprattutto nei comparti dell’abbigliamento e dell’arredamento) che all’estensione della gamma da parte di alcuni player dell’eCommerce”.
Italiani: l’89% si informa online, ma solo il 34% compra
Dell’Osservatorio fa parte anche un’indagine Netcomm-ContactLab sui comportamenti d’acquisto dei consumatori in 5 Paesi Europei – Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna -, da cui emerge tra l’altro la peculiarità tutta italiana per cui a fronte di quasi nove utenti su dieci (89%) che si informano online su prodotti e brand, solo il 34% acquista online, mentre nel Regno Unito lo fanno nove utenti su dieci regolarmente connessi a internet, e in Spagna uno su due.
L’indagine però rivela anche che un 8% di italiani che non hanno ancora acquistato online pensano di farlo nei prossimi 12 mesi, e un ulteriore 50% è disposto a comprare online, anche se non sa ancora quando. Inoltre emerge un circolo virtuoso per cui chi già acquistava, nell’ultimo anno lo ha fatto più spesso e con maggior varietà, non solo in Italia ma in tutti i Paesi oggetto dell’indagine,.
Altro elemento molto interessante evidenziato dall’indagine è la diffidenza degli italiani verso i pagamenti online: sono gli unici a preferire il pagamento tramite carta di credito prepagata (lo dichiara il 48% degli utenti intervistati), mentre in tutti gli altri Paesi coinvolti dall’indagine la modalità di pagamento preferita è Paypal (68% degli inglesi, 55% dei francesi, 43% degli italiani), tranne in Germania dove il 48% degli utenti preferisce il bonifico bancario.
Infine la risposta attesa in caso di esperienza negativa dell’acquisto online. Gli italiani mettono al primo posto il ritiro e la sostituzione dell’articolo difettoso senza costi aggiuntivi, i tedeschi puntano sull’efficienza delle procedure per il recesso, mentre più di metà degli spagnoli intervistati manifestano la richiesta di un customer care sempre disponibile.