Prima di realizzare un sito di shopping online, bisogna sapere quanto costa aprire un eCommerce. Per prendere la giusta decisione, occorre prendere in considerazione di tutti gli elementi.
A differenza di uno store tradizionale, l’eCommerce permette di internazionalizzarsi, grazie all’espansione in altre aree geografiche. L’apertura di uno store online è più facile, veloce ed economica rispetto a quella di un negozio fisico. Ma per aprire un eShop è necessario progettare, pianificare e valutare le strategie adatte per proteggere le transazioni e assistere i clienti.

Indice degli argomenti
L’eCommerce in cifre
Sono 150 mila le aziende che in Europa operano nello shopping online di beni e servizi, secondo eCommerce Europe. La concorrenza è agguerrita, ma c’è potenzialità di crescita.
Secondo i dati dell’l’Osservatorio eCommerce B2c, il grande spolvero degli ecommerce si è avuto nel 2022, quando, dopo i lockdown il mercato del commercio elettronico chiuse superando la soglia dei 45 miliardi di euro (+14%): 33,2 miliardi di euro in acquisti online di prodotti (+8%) e 14,9 miliardi di euro nei servizi (+59%). Tanto che nello stesso anno l’online superò l’11% sul totale acquisti Retail (prodotti e servizi).
Quanto costa aprire un eCommerce: il budget
Per l’apertura di un sito di commercio elettronico l’investimento iniziale oscilla dai 10/20mila euro ai 20/30mila euro per un sito di piccole-medie dimensioni (secondo informazioni rilevate presso alcune aziende con sede a Milano, Novara e Firenze).
In ogni caso, l’investimento non è inferiore a 5mila euro (fotografie e testi inclusi) per chi ha già un negozio fisico e arriva fino 20mila euro per chi non ha un negozio fisico e deve affittare un magazzino.
Ma avvalendosi di piattaforme pronte all’uso – o quasi – i costi si abbattono drasticamente; tra le piattaforme possiamo includere anche Instagram e Facebook.
Ovviamente i prezzi possono salire a seconda della grafica adottata, dell’adozione di plugin e della pianificazione marketing. Tuttavia conviene aprire un eCommerce potendo disporre di un capitale proprio pari ad almeno 20mila euro di spesa. Infatti i costi relativi per avviare l’attività online, sono in crescita.
Tipologie di ecommerce
Il commercio elettronico prevede due tipologie di eCommerce, diretto o indiretto, che usa internet come intermediario. Lo shopping online diretto si riferisce alla vendita mediante marketplace o piattaforme per vendere online.
Bisogna disporre di una cifra compresa fra almeno 5mila euro e 10mila euro di budget, da investire in una piattaforma eCommerce, per creare il sito web e per posizionarlo sui motori di ricerca. Inoltre serve una cifra da investire in magazzino e logistica: fra i 4mila e gli 8mila euro, come minimo.

Altre spese per adempimenti burocratico
La Direttiva 2000/31/CE regolamenta l’eCommerce, senza necessità di autorizzazioni preventive.
Per aprire un eCommerce, è però necessario possedere
- Partita Iva
- conto bancario aziendale
- l’iscrizione al Registro delle Imprese
e poi comunicare l’inizio attività, aprire le posizioni fiscali e previdenziali, sulla base dei canali di vendita, della presenza o meno di personale.
L’imprenditore svolge queste operazioni attraverso la Comunicazione Unica, da spedire alla Camera di Commercio via PEC.
Inoltre alcune tipologie di merce in vendita richiedono requisiti professionali e legali. Se per esempio si vendono alimentari bisognerà ottenere le conseguenti abilitazioni (SAB ed HACCP), ottemperando alle regole del settore.
Per aprire un sito di shopping online sono dunque in vigore le stesse norme, requisiti e limitazioni che servono per aprire un negozio fisico nello stesso ambito.
Scelta della piattaforma eCommerce: quanto costa
La scelta della piattaforma eCommerce dipende da alcuni parametri fondamentali:
- il budget a disposizione
- il genere di prodotti o servizi in vendita online
- la varietà e la quantità di merci da mantenere in magazzino
- personalizzazione grafica
- aggiunta di plugin
- implementazione di cybersecurity
- funzionalità come il Buy now pay later
Le principali piattaforme di ecommerce
Il punto di riferimento per aprire un eCommerce è Amazon, il marketplace con il maggior numero di utenti e la piattaforma più diffusa per acquistare online.
Seguono a ruota, ma distaccati, eBay e Subito.it secondo la classifica della Casaleggio Associati. Poi si piazzano:
- ManoMano
- AliExpress
- Groupon
- Alibaba
- Wish
- Etsy
- Privalia e altri.

Amazon
Il programma di formazione gratuito Accelera con Amazon, ha sostenuto 35 mila imprese nel corso dell’ultimo biennio: di queste, il 65% ha avviato il proprio business online e il 55% ha esteso la propria offerta a livello globale.
Alle Pmi, inoltre, offre la vetrina Amazon Made in Italy, con il supporto dell’ICE. Permette a oltre 4.500 aziende di promuovere i loro prodotti sui mercati internazionali: in Europa, Usa, Giappone e AEU.
Il piano di vendita individuale di Amazon prevede 0,99 euro per unità venduta, mentre il piano di vendita Professionale ammonta, al mese, a 39 euro (IVA esclusa), a prescindere dal numero di unità vendute.
eBay e Subito.it
L’eCommerce su eBay prevede una quota mensile di inserzioni gratis e il pagamento delle tariffe solo a vendita effettuata, oppure se si aggiungono opzioni facoltative e la sponsorizzazione delle inserzioni sulla piattaforma digitale.
L’importo complessivo delle commissioni su Subito.it ammonta a 0,50 euro da sommare al 4% del prezzo di acquisto concordato tra acquirente e venditore (escluse le spese di spedizione): da un minimo di 1,49 euro e un massimo di 30,50 euro.
Aprire un eCommerce: come risparmiare
Per risparmiare, conviene l’affiliazione ad un franchising che prevede anche l’affiancamento di esperti del settore. Inoltre, permette la merce in conto vendita. Oppure con la vendita in dropshipping, cioè senza magazzino e logistica, così le spedizioni passano a carico dell’azienda madre, mentre il pagamento della merce avviene solo in seguito alla vendita al cliente finale.
Ma per salvare il budget, ci sono piattaforme economiche che permettono di risparmiare: da Amazon a eBay, ma anche BigCommerce, WooCommerce, Prestashop o Shopify.
WooCommerce, BigCommerce e Prestashop
Basata su software open source, è WooCommerce, piattaforma economica per aziende di piccole-medie dimensioni che necessitano di un sito semplice, immediato e intuitivo. La personalizzazione non è inclusa, se non ricorrendo a professionisti specializzati sul CMS.
WooCommerce Starter costa fra 500 e 3mila euro (hosting condiviso, design a pagamento, un numero limitato di plugin e servizi a pagamento); la versione Custom fra 5mila e 10mila euro (hosting WordPress gestito, design eCommerce personalizzato, plugin e servizi a pagamento); la versione Enterprise oltre i 10 mila euro (con server di hosting dedicati, design, opzioni personalizzate, plugin e servizi a pagamento).
BigCommerce prevede costi fra i mille e i 10 mile euro, ma i costi aumentano quando crescono le vendite poiché la piattaforma prevede di aggiornare il piano tariffario. BigCommerce Standard costa 29,95 dollari al mese,; la versione Plus 79,95 dollari al mese; BigCommerce Pro 299,95 dollari al mese, l’edizione Enterprise a prezzi variabili a seconda delle esigenze aziendali.
Facile, veloce, economico, di semplice gestione, è Prestashop, una piattaforma forte di un’ampia gamma di temi e 5 mila moduli, alcuni gratis ed altri a pagamento, per aggiungere funzionalità.
Shopify e Magento
Economico e diffuso, con oltre 1,7 milioni di shop online, è anche Shopify è una piattaforma a cui si accede attraverso abbonamento, da gestire in autonomia senza ricorso a servizi di hosting esterni.
Tuttavia il costo della piattaforma basata su SaaS (Software as a service) varia sulla base del piano tariffario che si compra. Permette di gestire il marketing e i pagamenti digitali, check-out sicuro e monitorare il comportamento dei clienti. Si parte da 21 euro al mese per il piano basic (con report di base, mille magazzini e 2 account staff) e arriva a 289 euro al mese per il piano Advanced Shopify (con report personalizzati e 15 account staff): nel mezzo c’è il piano da 59 euro mensili (con report professionali e 5 account staff).
Le commissioni per le carte di credito variano: 1,9% più 0,25 euro online
(1,5% di persona) per il piano basic; 1,8% più 0,25 euro online (1,4% di persona) per il piano da 59 euro; 1,6% più 0,25 euro online (1,3% di persona) per il piano da 289 euro al mese.
Magento è un sistema complesso e costoso, con molti template grafici, ma che, essendo un software open source, non prevede un costo di installazione e utilizzo. Invece prevede un server strutturato con un costo mensile che costa fra 100 euro per gli shop con esigenze basilari a 2mila euro per store multipli su server dedicato.
Quanto costa aprire un eCommerce senza rinunciare alla qualità
L’apertura di un eCommerce di qualità richiede un investimento minimo di 10mila euro. Dalla scelta del CMS (Content Management System), la piattaforma web con cui avviene la gestione dei contenuti del sito di eCommerce, alla logistica e sicurezza informatica, i costi lievitano.
Conti bancari business, quanto costano
Altra voce da tenere in considerazione, quando si apre una nuova attività imprenditoriale come una piattaforma di ecommerce, è il costo del conto bancario business che include servizi come le carte aziendali o i prestiti e la gestione della liquidità.
Finom
La proposta di Finom si distingue per la rapidità di attivazione con IBAN italiano disponibile entro 24 ore, cashback sulle spese con carta fino al 3%, e un sistema completo di fatturazione elettronica. Questa fintech, fondata nel 2019, si è posizionata sul mercato come uno strumento completo per imprenditori e PMI, con particolare attenzione alle esigenze specifiche di chi gestisce attività online.
La piattaforma include un sistema di fatturazione elettronica completamente integrato, che consente di creare, inviare e gestire fatture direttamente dall’interfaccia di Finom.
Un vantaggio considerevole è il cashback sulle spese effettuate con queste carte, che può arrivare fino al 3% a seconda del piano tariffario scelto. Inclusa anche la possibilità di effettuare pagamenti internazionali verso oltre 150 paesi.
Finom propone una struttura di piani tariffari diversificata, progettata per adattarsi alle esigenze specifiche di freelance, società e imprese e il periodo di un mese di prova include:
- Utenti: Si possono includere fino a 5 utenti nel proprio account
- Portafogli: Disponibili 3
- Prelievi: Il limite massimo è di 2.000 €
- Pagamenti con carta: fino a 100.000 €
- Carte virtuali: numero illimitato
- Carte fisiche: 15 carte fisiche (fino a 3 per utente).
- Transazioni SEPA: Bonifici SEPA in entrata e in uscita e addebiti diretti sono illimitati
Revolut Business
Revolut Business sta attualmente proponendo un’offerta promozionale che permette ai nuovi clienti di accedere gratuitamente per un mese a un piano a pagamento. L’offerta promozionale di Revolut Business è rivolta esclusivamente ai nuovi clienti a condizione che si iscrivano entro il 30 giugno 2025 e ricarichino il proprio conto. Questa promozione si inserisce nella strategia di espansione di Revolut nel settore dei servizi finanziari per aziende, offrendo una piattaforma completa che consente di gestire pagamenti globali, conti multivaluta e strumenti per l’ottimizzazione delle spese aziendali.
Revolut Business si presenta come una soluzione “all-in-one” per la gestione finanziaria aziendale, progettata per rispondere alle esigenze delle imprese moderne che operano sia localmente che globalmente. Una delle caratteristiche distintive è la gestione multivaluta, che consente alle aziende di detenere, inviare e ricevere pagamenti in oltre 25 valute diverse.
La piattaforma permette anche di inviare denaro in oltre 150 paesi, facilitando notevolmente le transazioni internazionali e riducendo le barriere operative per le aziende orientate all’export
Piani tariffari disponibili
Revolut Business offre una gamma di piani tariffari progettati per adattarsi alle diverse dimensioni e necessità aziendali.
Il piano Basic, disponibile a partire da 10 € al mese, rappresenta l’opzione entry-level e include le funzionalità essenziali per la gestione finanziaria aziendale. Questo piano è ideale per piccole imprese o professionisti che necessitano di strumenti bancari base ma con capacità internazionali superiori a quelle offerte dalle banche tradizionali.
Per le aziende in fase di crescita, il piano Grow parte da 30 € mensili e include strumenti più avanzati per la gestione delle spese. Questo livello offre soglie più elevate per transazioni e cambi valutari, insieme a funzionalità aggiuntive per il controllo e l’ottimizzazione delle spese aziendali. Le imprese che scelgono questo piano possono beneficiare di un maggior numero di carte virtuali e fisiche, insieme a report più dettagliati sulle proprie operazioni finanziarie.
Il piano Scale, con un costo a partire da 90 € mensili, è concepito per aziende di dimensioni maggiori o con significative operazioni internazionali. Questo piano offre soglie gratuite più elevate per i trasferimenti internazionali e i cambi valutari, rendendo più conveniente l’espansione globale. Include anche funzionalità avanzate di reporting e integrazione con i sistemi di contabilità aziendale.
Per le grandi imprese con esigenze specifiche, Revolut Business propone il piano Enterprise con tariffazione personalizzata. Questo livello offre soluzioni su misura, assistenza dedicata e integrazioni specifiche in base alle necessità operative dell’azienda cliente.

Vivid Money
Vivid Money si propone sul mercato come una delle soluzioni più innovative per conti aziendali nel 2025, offrendo un pacchetto completo che potrebbe risultare particolarmente adatto alle esigenze di un e-commerce.
Caratteristiche principali del conto Business Vivid Money
Una delle caratteristiche più interessanti è la possibilità di avere fino a 30 IBAN diversi associati allo stesso conto, permettendo una gestione separata dei flussi finanziari. Nel piano gratuito sono inclusi fino a 12 conti con IBAN separati, un numero comunque considerevole per un’attività in fase iniziale.
Sistema di carte e vantaggi economici
Vivid Money offre carte VISA gratuite per ogni membro del team, sia fisiche che virtuali, con un sistema di cashback che può arrivare fino al 10% sugli acquisti effettuati.Un altro vantaggio economico sostanziale è il tasso di interesse applicato sul saldo positivo del conto. Vivid Money offre il 4% annuo lordo per i primi due mesi, con la possibilità di ricevere fino al 3% successivamente.
Piani tariffari e costi di Vivid Money
Il piano Il piano Free Start è completamente gratuito e include le funzionalità di base, rappresentando una soluzione ideale per un e-commerce in fase di avvio che desideri contenere i costi iniziali.
Questo piano include già bonifici SEPA ordinari gratuiti e carte di pagamento con sistema di cashback.
Per attività più strutturate o con esigenze più complesse, sono disponibili piani a pagamento. Il piano Basic ha un costo di 7 euro al mese, mentre il piano Pro è disponibile a 19 euro mensili. Entrambi offrono una prova gratuita di due mesi, permettendo di testare le funzionalità avanzate prima di impegnarsi finanziariamente.
Conto myPos con POS Mobile
In generale, un terminale POS (Point of Sale) mobile è un dispositivo che permette di accettare pagamenti con carte di credito e debito ovunque, senza la necessità di un collegamento fisso. myPOS offre diversi tipi di terminali POS mobili adatti a diverse esigenze aziendali.
myPOS generalmente non prevede costi mensili fissi. Si paga, con fatturato inferiore ai 10.000 euro mensili una commissione di 1,20% per ogni transazione effettuata. Oltre i 10.000 euro mensili le commissioni sono personalizzate.
Quanto costa un Pos mobile
I prezzi dei POS mobile con MyPOS vanno dai 19 euro di myPOS Go 2 ai 249 euro di myPOS Pro. Altre offerte includono myPOS Go Combo a 129 euro e myPOS Carbon a 229 euro.
Sumup: conto e POS
SumUp offre soluzioni per accettare pagamenti digitali, rivolgendosi soprattutto a piccole attività e liberi professionisti. Ecco i punti chiave:
- Accettazione di pagamenti: Con carte di credito/debito (anche contactless) tramite i loro dispositivi POS
- Costi: Commissione da1.95% su ogni transazione, ma non ci sono canoni mensili o vincoli contrattuali
- Versamenti rapidi: sul conto SumUp gratuito entro 3 ore
- Credito d’imposta: è possibile recuperare il 30% delle commissioni grazie al credito d’imposta se i ricavi sono inferiori a 400.000€ annui
- Deducibilità delle spese: dal 2025 alcune spese (ristoranti, hotel, taxi) sono deducibili solo se pagate con carta, quindi offrire questa opzione ai clienti potrebbe essere un vantaggio.
- Altre funzionalità: Tramite l’app SumUp si possono gestire le finanze, inviare link di pagamento, creare un negozio online e emettere fatture.
I dispositivi POS
SumUp offre diversi modelli di POS:
- Solo Lite: Il modello più economico (34€), semplice e compatto, adatto per chi ha bisogno di un dispositivo base.
- Solo: Più avanzato (79€), con schermo a colori e funzionalità extra.
- Solo e Stampante: Include una stampante per ricevute cartacee (139€)
Quanto costa il design e lo sviluppo del sito eCommerce
La maggior parte dei software di eCommerce vanta un approccio modulare, in modo da estendere il software di base aggiungendo app, componenti e plugin.
Il costo della grafica dipende dal tema scelto: per un tema commerciale, il prezzo varia da 300 a 500 euro (più la licenza); per un tema basic personalizzato, si parte da 2 mila euro (licenza esclusa); per uno personalizzato su misura, fra i 2mila euro e i 3mila euro (e oltre).
Il design un sito Web personalizzato potrebbe partire dai 1.500 euro ai 6mila euro per un sito di piccole-medie dimensione. Tuttavia, per personalizzare un tema a livello aziendale, aggiungendo i propri plugin complementari, può costare da 10 mila ai 30mila euro.

Dominio e hosting: quanto influiscono sui costi totali dell’eCommerce
Per aprire un sito di commercio elettronico, bisogna considerare l’hosting (condiviso e dedicato) e il dominio (il nome a cui è associato l’indirizzo IP), oltre al CMS, alla gestione di cookies e Privacy policy, alla grafica (dal brand design alla personalizzazione dei temi), logistica e attività di marketing e Seo.
Ma un hosting condiviso rischia il fenomeno dell’overselling, quando troppi siti che condividono lo stesso server generano un rallentamento dello stesso. Inoltre la condivisione dell’indirizzo IP, in caso di problemi, avrebbe un impatto negativo fra tutti quelli che condividono l’IP.
Un eCommerce serio sceglie un hosting dedicato, in cui ogni sito web ha a disposizione il suo unico server, posizionato su una server farm gestita da provider che eseguono interventi hardware ad hoc, installano i servizi e i software richiesti, per garantire sicurezza e performance.
L’hosting costa da 30 euro all’anno (in open source) a oltre 1.000 euro al mese. Il dominio costa poche decine di euro all’anno.

Logistica e gestione del magazzino dell’eCommerce
Per fare eCommerce, occorre avere un magazzino per fare shopping online e un software gestionale per semplificare la gestione del magazzino. Il prezzo varia, da zona a zona, a seconda della merce trattata: la spesa oscilla fra 4 mila e 8 mila euro, anche se il costo iniziale per il dropshipping o la merce in conto vendita è azzerato. La logistica dipende dai prezzi dei corrieri.

I costi per il marketing dell’eCommerce
L’iter burocratico e la sponsorizzazione per pubblicizzare il debutto della piattaforma, sui social media, per le adwords, banner, inserzioni advertising, prevede un costo iniziale di almeno 3 mila euro, ma la spesa mensile varia fra 300 euro e 600 euro mensili per una piccola-media azienda. Una medio-grande azienda investe milioni di euro nel marketing.
Le piattaforme permettono di ottimizzare lato SEO i prodotti, integrando piattaforme di email marketing, attività di marketing automation, di promozioni attraverso coupon, spedizioni gratuite, recensione di prodotti o app dedicati alla vendita in marketplace esterni.

Servizio di assistenza clienti dell’eCommerce: quanto costa
Il servizio di assistenza clienti è una priorità per l’eCommerce e soprattutto deve essere multicanale (email, social media, telefono, live chat).
La customer care fa la differenza e consiste nell’ascoltare con attenzione i bisogni e le aspettative dei clienti, aumentando la customer satisfaction. Serve a migliorare la fidelizzazione e promuovere il passaparola. Infatti live chat mal funzionanti, numeri di telefono inattivi e risposte non complete possono creare frustrazione nel cliente e acquisire un nuovo cliente ha un costo 6-7 volte superiore al mantenimento di un cliente esistente.
L’assistenza clienti deve risolvere problemi con un prodotto, la spedizione, garanzie, cambi e resi, rispondere a domande sul funzionamento, spiegare dove effettuare le riparazioni eccetera.
Un customer care ha costi di circa venti mila euro annui, se l’assistenza clienti adotta uno stile di comunicazione personale, conosce i clienti e rimane in contatto costante con loro, risponde prontamente ai reclami, costruendo un rapporto di fiducia e praticando l’Inbound Marketing.

Quanto investire nella sicurezza del sito eCommerce
In Italia, oltre due merchant su cinque (44%) sono stati vittima almeno di un cyber attacco. Il 78% dei merchant italiani punta ad esternalizzare la gestione della cybersecurity.
I cyber rischi sono tanti. Cyber attacchi condotti sfruttando vulnerabilità zero day a quelli di tipo ransomware. Cyber minacce (malware, phishing e social engineering). La cyber sicurezza di un sito eCommerce richiede significativi e crescenti investimenti.
Bisogna scegliere una piattaforma che offra un certificato SSL, conformità PCI di livello 1 e update di sicurezza costanti. Ogni sito di eCommerce dovrebbe prevedere una strategia di disaster recovery, a iniziare dal backup e business continuity per evitare l’interruzione di servizio.
Dal Gdpr alla compliance normativa (PSD2 2 e codice del consumo), i siti di shopping online devono proteggere i dati personali e trattare i dati personali necessari per le finalità previste dall’attività economica.
La cybersecurity dei pagamenti è una priorità che prevede l’attivazione del protocollo SSL/TLS e dell’autenticazione forte, la cifratura del database del sito, la scelta di una password fort e requisiti minimi agli utenti nella scelta delle loro password, autenticazione multi-fattoriale.
Inoltre l’implementazione di sistemi antifrode protegge la maggior parte delle transazioni globali di eCommerce.
Bisogna investire migliaia di euro nella sicurezza del sito eCommerce. Ma le principali piattaforme di shopping online offrono misure di sicurezza di default, comprese nel prezzo.

Valutare il ROI dell’investimento nell’eCommerce
Per ogni singolo prodotto, bisogna calcolare: il prezzo di acquisto; le spese di spedizione (se sono a carico del venditore); i costi per gli imballaggi; le commissioni per le carte di credito; le commissioni del sito web; il tempo di lavoro. Ma non solo.
Il ritorno di investimento (ROI) rappresenta l’indice fondamentale per lo sviluppo di ogni progetto d’investimento.
Per calcolare il ROI di un eCommerce, esistono due formule. La prima è la formula semplificata. Il ROI si calcola sulla base dei profitti al netto degli investimenti (reddito operativo), in percentuale dell’investimento effettuato, in un arco di tempo: ROI = (Reddito Operativo/Capitale investito)*100.
Se per creare un eCommerce l’imprenditore investe un capitale di 2 mila euro, ottenendo, in un anno, ricavi per 10 mila euro, allora il ROI è calcolabile come: ROI = (10.000 – 2.000)/2.000*100= 8.000/2.000*100=400%.
Significa per ogni euro investito ha ottenuto un ritorno di investimento pari a 4 volte l’investimento effettuato.
La formula corretta è la seguente: ROI = (CLV – Capitale Investito/Capitale investito)*100 dove il reddito operativo si calcola come differenza tra il Customer Lifetime Value (CLV) e il capitale investito.
