Una spada di Damocle pende su centinaia di aziende e studi professionali italiani: la scadenza delle moratorie. Il 31 dicembre 2021 infatti si concluderanno le moratorie bancarie, ossia le sospensioni dei pagamenti delle rate di mutui e finanziamenti concessi dalle banche a imprese e famiglie in occasione della pandemia da coronavirus, che hanno un valore complessivo attorno ai 50 miliardi di euro. Una scadenza che preoccupa tant’è che, a inizio dicembre 2021, il presidente di ABI (Associazione Bancaria Italiana) Antonio Patuelli si è chiesto se non valga la pena rinnovare tali agevolazioni, considerato che siamo nel bel mezzo della quarta ondata di pandemia da coronavirus. Ma finora i timori di nascondere sotto il tappeto gli stati di crisi delle PMI e i crediti deteriorati hanno prevalso, anche alla luce dell’entrata in vigore nel gennaio 2021 della nuova definizione dei default e della normativa sul calendar provisioning. Quest’ultima è una normativa di rango primario sui requisiti patrimoniali delle banche, con la quale sono determinati i livelli minimi di accantonamento prudenziale che devono essere detenuti dalle banche per ogni singola posizione deteriorata. La norma sul calendar provisioning ha stabilito un limite prudenziale di accumulo di esposizioni deteriorate (NPE) da parte di tutte le banche dell’Unione Europea, introducendo dei livelli di accantonamenti minimi per le esposizioni classificate come non-performing e una “calendarizzazione” delle svalutazioni dei crediti deteriorati. Il combinato disposto di queste due normative ha contribuito a stringere i cordoni della borsa delle banche.
I problemi per le PMI legati alla sospensione delle moratorie
Il problema è che oltre che per la scadenza delle moratorie, nel 2022 le PMI dovranno mettere mano al portafoglio anche per gli adempimenti fiscali ordinari (IMU, acconti Irpef, contributi, tredicesime), in un contesto in cui le loro casse portano ancora i segni del coronavirus: lockdown, cali di redditività e innalzamento dei livelli indebitamento. In questo scenario, le banche batteranno cassa alle PMI, richiedendo loro indietro il denaro congelato legato a mutui per finanziamenti a lungo termine, immobili, impianti ecc. Le imprese dovranno quindi trovare una quantità ingente di liquidità in tempi brevi. Quelle che l’avranno già casa, significa che avranno gestito in modo sapiente la liquidità e/o che sono così fortunate da avere clienti e committenti solidi dal punto di vista finanziario e puntuali sotto il profilo dei pagamenti.
Ma le imprese che non avranno liquidità sufficiente, rischiano di essere messe in seria difficoltà. Avranno bisogno di chiedere al sistema finanziario altri soldi, con la conseguenza di indebitarsi ulteriormente per saldare un altro debito. Non esattamente una buona idea, anche in virtù del fatto che le banche prima di concedere credito, vorranno vedersi restituiti i soldi prestati in precedenza. Un cane che si morde la coda, insomma. Una soluzione alternativa potrebbe essere chiedere l’anticipo delle fatture salvo buon fine agli istituti di credito. Ma sarebbe un’altra perdita di tempo: le banche, infatti, tendono a non concedere nuovo credito se non hanno prima ottenuto il rimborso dei vecchi debiti. Resta dunque un’altra opzione sul tavolo: la cessione del credito.
La cessione del credito come risposta alla sospensione delle moratorie
La cessione del credito, a differenza della richiesta di nuovo debito, non appesantisce l’azienda sotto il profilo finanziario, dato che sono cedute le fatture. Ciò significa che il livello di indebitamento aziendale resta costante.
I servizi di cessione delle fatture non sono strumenti alternativi, bensì complementari al credito bancario, che coprono esigenze puntuali, quali: pagamento di un debito, delle tredicesime, di premi aziendali. E, perché no, anche sblocco dei crediti congelati causa moratorie. Inoltre, la cessione di fatture non comporta la richiesta di alcuna garanzia personale o reale, né alcuna segnalazione alla Centrale Rischi nei confronti dell’azienda richiedente. Il maggiore vantaggio della cessione del credito è che permette all’azienda cedente di incassare subito denaro fresco, nel giro di pochi giorni.
I servizi di cessione del credito sono offerti da numerose realtà fintech e operatori specializzati che offrono i loro servizi direttamente online. È il caso del servizio fintech Incassa Subito, offerto da TeamSystem, fornitore italiano di software gestionali e servizi di formazione all’avanguardia per aziende, microimprese, artigiani e studi professionali.
Come cedere i crediti con TeamSystem
Incassa Subito consente alle imprese di incassare in anticipo fino al 90% dell’importo delle fatture non scadute direttamente dal gestionale. Il servizio si rivolge a clienti TeamSystem che sono società di persone e di capitali, consorzi e cooperative, con almeno due bilanci depositati, che fatturano oltre 250 mila euro clienti. Le aziende possono cedere fatture di valore superiore a 1.000 euro, emesse verso debitori che fatturano più di 1 milione di euro. Incassa Subito vanta 2.400 clienti, 4,3 miliardi di euro di fatture processate dalla piattaforma e 160 milioni di euro di fatture eleggibili cedibili ogni settimana. Ad acquisire le fatture sono investitori istituzionali che accedono alla piattaforma di Incassa Subito fornita da TeamSystem.
Dal punto di vista operativo, una volta ceduta la fattura elettronica tramite TeamSystem Digital, l’azienda ottiene risposta mediamente in 48 ore, online e direttamente nel gestionale, dato che Incassa Subito è integrato al suo interno. Il tutto senza costi fissi, quote di ingresso o di abbonamento, vincoli rispetto al credito da cedere o garanzie richieste all’azienda cedente. E con un’esperienza d’uso semplice, che permette di gestire la richiesta in modo semplice e trasparente, in soli sei passaggi. Basta infatti:
- attivare il servizio da TeamSystem Digital;
- confermare la privacy;
- inviare in automatico alla piattaforma le fatture da analizzare per l’eleggibilità;
- scegliere quali fatture cedere;
- sottoscrivere il contratto e confermare;
- procedere con la cessione della fattura.
Ottenere liquidità diventa così semplice e veloce, a prova di sblocco delle moratorie sul credito.