Pagamenti digitali: perché convengono alle microimprese?

I pagamenti digitali sono un’opportunità per microimprese e partite Iva. Per aiutarle a coglierle, TeamSystem ha sviluppato soluzioni integrate con software già in uso

Pubblicato il 16 Dic 2021

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Il coronavirus ha accelerato la digitalizzazione del nostro paese. E anche delle microimprese, ossia le aziende con meno di 10 dipendenti e un fatturato o un bilancio annuo non superiore ai 2 milioni di euro, stando alla definizione della Commissione europea. Secondo l’analisi “Trasformazione digitale durante il lockdown: le micro imprese italiane”, redatta dal fornitore di domini GoDaddy nell’ambito del suo studio PMI Digital Index 2020, sebbene solo il 41% delle microimprese sia presente online con un sito vetrina, il 20% circa di quelle con una presenza web rilevabile ha attivato servizi di vendita online e servizi di delivery, soprattutto nel settore della ristorazione. Inoltre, il 29% delle microimprese prevedeva servizi di vendita online già prima della pandemia.

Le vendite online e i servizi di delivery portano con sé inevitabilmente anche l’implementazione e/o lo sviluppo dei pagamenti digitali. E su questo fronte, non tutte le microimprese sono attrezzate, e neppure le partite Iva. Eppure, a entrambe converrebbe esserlo: sono infatti tra i soggetti che possono trarre maggiori vantaggi dalla digitalizzazione.

Perché i pagamenti digitali convengono alle microimprese?

Innanzitutto, offrire la possibilità di pagare digitalmente significa rispondere a un’esigenza di una fetta sempre più numerosa di clienti: secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nei primi sei mesi del 2021 i pagamenti digitali sono cresciuti del 23%, raggiungendo i 145,6 miliardi di euro, trainati dai pagamenti contactless, che hanno superato i 52 miliardi di euro (+66% in un anno). L’Osservatorio del Politecnico di Milano inoltre prevede che a fine anno si supererà quota 300 miliardi di euro di pagamenti digitali, con un incremento maggiore rispetto ai livelli pre-pandemia. I pagamenti digitali sono per le aziende sia uno strumento per accontentare i clienti esistenti, che per attrarne di nuovi.

In seconda battuta, i pagamenti digitali offrono benefici alle microimprese e alle partite Iva in termini di sicurezza e protezione: essendo per definizione tracciati, riducono i rischi di truffe e raggiri.

Inoltre, l’innovazione digitale legata ai pagamenti online abilita una serie di funzioni legate al monitoraggio e alla gestione della liquidità di microimprese e partite Iva. Merita particolare attenzione in particolare la migliore gestione delle procedure di incasso: da sempre croce delle microimprese e partite Iva italiane per via dei ritardi nei pagamenti tipici del nostro paese, oltre che dei crediti insoluti. Secondo i dati di Cribis (aggiornati al 30 giugno 2021), le aziende che pagano i propri fornitori con un ritardo superiore ai 30 giorni sono il 12,8% del totale, un dato in leggera diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%) ma in crescita del 21,9% se paragonato alle percentuali dell’ultimo periodo del 2019. Sia i ritardi che gli insoluti mettono a repentaglio la liquidità delle aziende e a volte, addirittura la loro sopravvivenza, soprattutto quando si parla di microimprese e partite Iva.

Il digitale può essere per loro un valido supporto: permette infatti di automatizzare e ottimizzare la gestione degli incassi, rendendola più efficiente e meno dispendiosa in termini di tempo, che può essere dedicato ad attività a maggiore valore aggiunto per la microimpresa o la partita Iva. Oltre alla velocità di pagamento e incasso delle fatture, il digitale permette di ridurre il margine di errore, legato ad esempio alla digitazione sbagliata di un Iban o di un numero di conto postale.

La tecnologia a supporto delle microimprese per la gestione degli incassi e dei pagamenti

A livello operativo, la gestione degli incassi e dei pagamenti può essere effettuata attraverso software gestionali avanzati, che prevedono servizi di incasso e pagamento digitale, in modo da rendere tali procedure più fluide, totalmente gestite in automatico e all’interno dello stesso ambiente.

Software come quelli di TeamSystem, il gruppo italiano leader nelle soluzioni digitali per la gestione di imprese e associazioni. La società, grazie a TeamSystem Payments, istituto di pagamento autorizzato da Banca d’Italia, ha sviluppato un modulo che sblocca nuove funzionalità, tra cui anche la gestione dell’incasso. TeamSystem Payments, infatti, offre ai suoi clienti l’integrazione con i servizi di TeamSystem Pay (TS Pay): una piattaforma dei servizi di incasso e pagamento digitali erogati da TeamSystem Payments. Chi già utilizza un software gestionale di TeamSystem può quindi integrarlo con TeamSystem Pay e godere di tutti i vantaggi dei pagamenti digitali, per flussi più agili, monitorati e sicuri, sia in entrata che in uscita.

Ad esempio, il software di fatturazione online Fatture in Cloud è stato integrato in TS Pay, per cui l’azienda che lo utilizza può collegare al programma il conto corrente aziendale in modo semplice e sicuro, seguendo una procedura guidata. Tutte le fatture passive presentano il pulsante “Paga con TS Pay”, per cui è possibile emettere direttamente dal software un ordine di bonifico, decidendo anche se pagare l’importo per intero o a rate (in base alle possibilità concesse dal fornitore). Tutto senza accedere al conto corrente online o al remote banking, ma rimanendo all’interno del software. Inoltre, quando il bonifico è avvenuto, la fattura viene saldata all’interno di Fatture in Cloud e il movimento è registrato in prima nota, in automatico. Il tutto risparmiando tempo e riducendo il margine di errore, in quanto i dati relativi all’importo e all’Iban sono già precompilati. E senza compromessi sotto il profilo della sicurezza: l’ordine di bonifico, oltre alle autorizzazioni di TS Pay, necessita infatti dell’autenticazione finale dell’istituto di pagamento, come per tutti i bonifici. Infine, un altro grande vantaggio di TS Pay è che per utilizzarlo non serve aprire un nuovo conto corrente: è possibile, infatti, utilizzare quelli preesistenti dell’azienda.

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