Ormai non si parla d’altro: Superbonus 110% ed Ecobonus. Quest’ultimo è una detrazione, con aliquota variabile, di parte (o della totalità) delle spese sostenute per riqualificare un fabbricato esistente, attraverso l’applicazione di precise tecnologie. Il Superbonus 110% invece consiste in un’agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Oltre che la riqualificazione degli immobili e l’efficienza energetica, Superbonus ed Ecobonus hanno portato alla ribalta il concetto di credito fiscale (o credito d’imposta). Ma non bisogna dimenticare che esistono di altri tipi di crediti fiscali, che possono essere ugualmente oggetto di:
- cessione a un terzo, che può essere l’impresa che ha effettuato i lavori, una banca o un altro intermediario finanziario, soggetti privati come enti, condomini, società, enti o professionisti;
- sconto in fattura: l’impresa incaricata di eseguire i lavori può infatti applicare lo sconto in fattura in cambio del credito d’imposta cui avrebbe diritto il committente;
- detrazione fiscale del credito d’imposta in sede di dichiarazione dei redditi.
La legge di bilancio 2022 in seconda stesura ha prorogato la possibilità dello sconto in fattura e della cessione del credito non solo per il Superbonus 110%, ma anche per tutti gli altri bonus legati alla casa, portando al 2024 questa importantissima ulteriore agevolazione.
Oltre il Superbonus: quali sono i crediti fiscali
Oltre al Superbonus 110% ed Ecobonus, esistono i crediti fiscali standard relativi a IVA, IRES, IRPEF, IRAP, IRES per mancata deduzione IRAP. Inoltre, ci sono crediti fiscali legati a spese per interventi:
- di recupero del patrimonio edilizio, come manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari, nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici;
- di riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus quali, per esempio, gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, nonché quelli finalizzati congiuntamente anche alla riduzione del rischio sismico;
- per l’adozione di misure antisismiche rientranti nel sismabonus;
- di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna;
- di installazione di impianti fotovoltaici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus;
- di installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus.
I vantaggi della cessione del credito
La cessione di un credito fiscale implica che il beneficiario rinuncia alla detrazione fiscale in cambio della liquidità ottenuta dalla cessione, mentre il cessionario che ha acquisito il credito lo utilizza per compensare i versamenti dovuti per imposte, tributi vari e contributi e in generale per tutti gli importi che possono essere versati tramite modello F24 ordinario. Di primo acchito, lo sconto in fattura sembra una migliore opportunità in quanto, sia pure in linea teorica, consente di effettuare l’intero intervento agevolato, senza sopportare alcun esborso finanziario. Tuttavia, la cessione del credito d’imposta è uno strumento che può essere gestito con maggiore elasticità.
Quest’ultima, infatti, è vantaggiosa sia per il cessionario, sia per l’acquirente, tant’è che si è sviluppato un mercato attorno al credito d’imposta. Da un lato, chi cede il credito ottiene liquidità immediata per far fronte a spese contingenti o strutturali. La cessione può essere vista anche come un mezzo per smobilizzare l’ammontare della detrazione fiscale nel minor tempo possibile, senza dover attendere anni per recuperare le spese parzialmente o totalmente.
Dall’altro, chi acquista il credito può impiegare il suo denaro e ottenere dei rendimenti interessanti. Inoltre, la cessione del credito è un investimento sicuro perché comporta il pagamento oggi una cifra che avrebbe comunque dovuto pagare in tasse, per ottenere domani un valore maggiore di quanto ha pagato oggi in termini di tasse pagate. Infine, l’acquisto di un credito fiscale comporta il pagamento di meno tasse, in quanto l’acquirente potrà detrarlo negli anni successivi dalle tasse da pagare.
Come cedere i crediti con TeamSystem
TeamSystem, grazie alla subholding TeamSystem Value Chain, funge da tramite nel mercato secondario tra chi vuole cedere crediti e chi li vuole comprare grazie all’iniziativa TeamSystem Digital Finance, la nuova iniziativa fintech di TeamSystem che permette ai clienti del gruppo di digitalizzare i loro processi di accesso al credito e gestire in maniera digitale i processi di pagamento e incasso. Grazie a una convenzione con una banca partner, i clienti di TeamSystem possono finanziare l’avvio, la realizzazione e il completamento di interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico o recupero del patrimonio edilizio che generano benefici fiscali nell’ambito del Superbonus 110% o degli altri bonus fiscali. Nel dettaglio, le aziende che praticano lo sconto in fattura possono accedere a prodotti di finanziamento per ottenere la liquidità necessaria ad avviare o completare i lavori di ristrutturazione. Il servizio si rivolge anche ai condomìni che stanno progettando lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico, che possono ottenere la liquidità necessaria per pagare i fornitori o completare i lavori. Sia le imprese che i condomìni possono cedere il credito d’imposta alla banca partner di TeamSystem oppure a un suo partner commerciale.
Infine, per la cessione dei crediti da Ecobonus, TeamSystem offre anche TeamSystem Ecobonus, un software B2B per gestire la parte amministrativa delle pratiche legata all’ottenimento del bonus, rivolto ad amministratori di condominio e alle aziende coinvolte nei lavori.