Per Jiffy arriva il momento del P2B

Sono più di 150 gli esercizi convenzionati per il lancio della nuova fase del servizio Jiffy: dal P2P al P2B, ovvero Person to Business

Pubblicato il 03 Ago 2017

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È partita, per ora limitatamente alle città di Milano, Roma e Torino, la nuova fase di espansione del servizio Jiffy, sviluppato da SIA per l’invio e la ricezione di denaro in tempo reale dallo smartphone utilizzando il numero di cellulare.

Dopo il P2P, vale a dire il Person to Person, che abilitava lo scambio di denaro tra individui, per Jiffy ora è il momento del P2B, ovvero del Person To Business.
In questo caso, lo scambio di denaro avviene tra un acquirente e un negoziante e vede tra i primi utilizzatori oltre 150 punti di vendita convenzionati con Intesa Sanpaolo.

Come funziona il P2B di Jiffy

Il meccanismo è semplice: al momento del passaggio in cassa, il negoziante inserisce l’importo della spesa sulla propria App, che lo trasformerà in un QR Code. Il cliente, a questo punto, deve inquadrare il codice con il proprio smartphone, ricevendo di fatto tutti i dettagli di pagamento sulla propria App. L’ultima cosa da fare, a questo punto, è autorizzare la transazione o tramite impronta digitale oppure tramite PIN, per poi ricevere la notifica del buon fine del pagamento.

Per Jiffy si tratta di un’importante espansione, che apre a nuovi sviluppi.
Attualmente il servizio conta oltre 4,2 milioni di utenti e più di 120 banche italiane aderenti. Una volta portati a bordo gli ultimi Istituti di Credito in arrivo, come Volksbank Banca Popolare, Jiffy sarà fruibile da oltre 32 milioni di conti correnti italiani.
Jiffy, basato su bonifico SEPA, è anche aperto alle banche che operano nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro, ed è dunque potenzialmente utilizzabile da oltre 400 milioni di correntisti europei.

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