Apple e il Mobile Payment: per Ovum la mossa è in arrivo

Pubblicato il 06 Mag 2014

Gli ultimi risultati resi noti da Apple rivelano numeri da capogiro: la compagnia ha ormai 800 milioni di account iTunes attivi, la maggioranza dei quali è collegata a carte di credito, con un trend di crescita notevole. A giugno dello scorso anno, infatti, erano 575 milioni e l’azienda supererebbe la soglia del miliardo di account all’inizio dell’anno prossimo o anche prima, se proseguisse un tale ritmo. Cifre superiori anche a quelle di Amazon e PayPal. Per Eden Zoller, analista di Ovum è quindi naturale che “la società voglia far fruttare numeri simili sviluppando opportunità di e-commerce con il supporto di una piattaforma di pagamenti mobili, per andare oltre il semplice download di contenuti digitali”.

L’azienda sembra aver preparato il terreno negli ultimi anni, consentendo l’acquisto di accessori negli Apple Store grazie ad EasyPay, che permette di scansionare i barcode dei prodotti completando la transazione con un bottone “Pay Now”, collegato appunto all’account iTune di ogni utente.

Ulteriori sviluppi includerebbero l’introduzione di biometriche Touch ID nell’iPhone 5S e della feature iBeacon in iOS 7, pensate per autorizzare acquisti da iTunes, iBooks e dall’Apple App Store o per supportare applicazioni di e-commerce. Apple ha inoltre acquisito brevetti collegati alla tecnologia NFC (Near Field Communication), e sempre secondo Ovum è facile prevedere che “implementerà una soluzione NFC basata sul cloud utilizzando la tecnologia HCE – hosted card emulation -, che semplifica l’accesso per i fornitori, gli sviluppatori e terze parti, ed è stata sostenuta anche da Visa e MasterCard”.

Apple probabilmente entrerà nel mercato dell’m-payment solo quando sentirà di avere la soluzione giusta, per esempio costruendo un ecosistema di pagamenti integrato verticalmente con se stessa al centro.

Una cosa è certa: quando l’azienda introdurrà l’m-payment sull’iPhone, gli utenti lo useranno e questo provocherà un effetto a catena su banche e retailer.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati