Domenico Aliperto
Ci siamo, il momento del confronto è finalmente giunto. Samsung Pay ha debuttato in Sud Corea la scorsa settimana (il 20 agosto per l’esattezza) ed è atteso negli Stati Uniti per il 28 settembre (anche se la fase di test è stata avviata in questi giorni). Date sullo sbarco in Europa, dove il rivale Apple Pay è disponibile dal 14 luglio, con il roll out in Gran Bretagna, non sono state ancora comunicate. Per il momento gli unici dispositivi abilitati al servizio sono gli handset più evoluti del brand, dal Galaxy S6 all‘S6 Edge e all’S6 Edge Plus passando per il Galaxy Note 5. Non è ancora disponibile un elenco completo delle banche che hanno siglato una partnership con Samsung, ma negli Stati Uniti dovrebbero essere sicuramente della partita Bank of America, Chase, Citi e US Bank con l’appoggio dei circuiti di American Express, MasterCard e Visa. In totale, già nelle prime fasi del lancio dovrebbero esserci circa 30 milioni di location in grado di accettare Samsung Pay, che naturalmente può essere impiegato anche per effettuare pagamenti on line.
Un confronto con Apple Pay
Quali sono le differenze tra il servizio appena inaugurato da Samsung e quello offerto da ormai quasi un anno da Cupertino? Innanzitutto Samsung Pay non funziona soltanto attraverso la tecnologia NFC (Near Field Communication). Grazie all’acquisizione di LoopPay dello scorso febbraio, con un investimento da 250 milioni di dollari, il produttore coreano è entrato in possesso di un sistema capace di emulare le comunicazioni via banda magnetica, rendendo così la piattaforma di pagamento compatibile con il 90% dei Pos attualmente in circolazione. Proprio come Apple Pay, per effettuare una transazione in prossimità sarà necessario avvicinare il dispositivo al terminale e posare il dito sul display (in modalità di blocco o sulla schermata home) per il riconoscimento delle impronte digitali, che autorizzano l’operazione. Ma, a differenza di quanto avviene sul Melafonino, che dà accesso al sistema di pagamento da qualsiasi app in uso, sui dispositivi Samsung sarà prima necessario lasciare sullo sfondo l’applicazione. Il sistema non condivide con il merchant le informazioni relative a utente e carta di credito.
Il vantaggio di essere un big nell’elettronica di consumo
Come detto, per ora Samsung offre una cerchia ristretta di dispositivi predisposti all’utilizzo della nuova piattaforma. Ma parallelamente la casa sta estendendo le funzioni di pagamento elettronico anche alla gamma degli smart TV, per permettere agli utenti di acquistare attraverso carte di credito e account PayPal (è sufficiente importare sul device il proprio profilo Samsung e confermare ogni transazione con un PIN di quattro cifre) abbonamenti a canali tematici, app, contenuti multimediali e crediti da utilizzare per l’on line gaming. Le applicazioni videoludiche al momento già supportate sono Gamefly Streaming, Buddy & Me, Deer Hunter, Eternal Warrior 3, Frontline Commando: DDAY, Golf Star e Casino World Championship. Il servizio sarà disponibile a breve negli Stati Uniti e in Corea per essere poi esteso in altri 32 mercati.
Prepararsi alla concorrenza del futuro
Riuscire a costruire un ecosistema in cui device, applicazioni e piattaforme di pagamento possano convergere è vitale per Samsung, che sul fronte del digital payment non deve solo affrontare il già affermato Apple Pay, ma anche l’imminente arrivo (alcuni rumour parlano di fine agosto) di Android Pay. E visto il sempre maggiore interesse di Google all‘Internet of Things, preparare il terreno sugli oggetti connessi è una strategia decisamente raccomandabile. Senza contare che la vera guerra sugli smartphone deve ancora cominciare: Samsung detiene ancora il 21,9% delle quote di mercato, confermandosi il leader mondiale, Apple però continua a crescere, conquistando una fetta pari al 14,6% e insidiando insieme ai produttori cinesi il predominio coreano (dati Gartner sul secondo trimestre 2015, con 72 milioni di handset Samsung venduti contro i 48 milioni distribuiti da Cupertino). Ma quando Mountain View darà il via all’offensiva di Android Pay, la terza piattaforma globale di mobile payment sarà accessibile da tutti i dispositivi Android dotati di sistema operativo KitKat o successivi, telefoni Samsung inclusi. Saranno proprio i pagamenti mobili la novità principale di Android 6.0 “Marshmallow”, in arrivo in autunno.