Dopo Apple Pay Later e Amazon, il Buy Now Pay Later (Bnpl) conquista il mondo delle Big Tech.
Si tratta di un mercato il cui giro d’affari è destinato a quadruplicare entro il 2029; la rateizzazione del saldo è molto popolare fra la generazione Z.
Il mercato dei pagamenti a rate
Il debutto di Apple Pay Later, a zero interessi, è previsto in autunno con iOS 16 e non giunge inaspettato. Infatti Apple aveva acquisito Credit Kudos, azienda britannica specializzata in credit scoring per valutare le richieste di finanziamento dei clienti.
Dal report dal titolo Fortune Business Insight emerge che il Bnpl aveva un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di dollari nel 2019. La pandemia ha messo il turbo: è salito a 10 miliardi di dollari nel 2020, quasi 16 miliardi nel 2021, circa 23 miliardi quest’anno.
Dunque, il mercato del Buy Now Pay Later è triplicato negli ultimi tre anni, ma la corsa è solo al principio. Infatti passerà dagli attuali 23 miliardi a 90 miliardi di dollari entro il 2029. Ecco i rischi connessi con il Bnpl e gli interventi previsti delle authority.
Il Pay Later piace alle Big Tech
La prima Big Tech a tuffarsi nel “compro ora, saldo dopo” è stata Amazon che, dal 2019, ha integrato un servizio di rateizzazione istantanea sulla propria piattaforma di eCommerce.
Il lancio del Bnpl su iPhone potrebbe accelerare un mercato, oggi dominato da Fintech come Klarna e istituti bancari.
Anche il sistema dei pagamenti digitali PayPal, già attiva nel mercato, sarebbe sul punto di svelare PayPal Monthly, per rateizzare su base mensile. Secondo le indiscrezioni, il servizio permetterebbe di effettuare rateizzazioni mensili per acquisti fra 199 e 10mila dollari, da rateizzare in 6, 12 o 24 rate ogni 30 giorni.
PayPal Monthly calcolerà gli interessi con Taeg variabile sulla base della valutazione del rischio di chi richiede di rateizzare con il metodo del Pay Later.
I protagonisti del Buy Now Pay Later
Pioniera della rateizzazione è stata la svedese Klarna nel 2005, seguita dalle Fintech statunitensi Affirm e Sezzle, le europee Oney e PayPlug e le australiane Zip e AfterPlay con ClearPay.
Sono invece Made in Italy Scalapay e Soisy con rendimenti fra il 4 e l8 per cento.
Secondo un sondaggio di ClearPay, solo il 7% ha già usato il Buy Now Pay Later, ma il 56% esprime forte interesse. Infine, il 45% di chi lo ha impiegato, ha acquistato online:
- capi di abbigliamento (45,5%);
- libri cartacei (39,6%);
- farmaci (38,1%);
- cosmetici (32,3%).
I rischi legate al Pay Later delle Big Tech
Inflazione e mancati pagamenti sono però gli ostacoli principali nel mercato Bnpl. I mancati pagamenti sono in rialzo del 400% per Zip nel 2021, quando ha registrato un rosso per 700 milioni di dollari australiani. Afterpay per 200 milioni di dollari. Anche Klarna, un business solido, ha tagliato del 10% i dipendenti, a causa del nuovo scenario di mercato, caratterizzato da alta inflazione.
Inoltre, le autorità europee e Usa accendono i fari sul fenomeno che espone i consumatori al sovraindebitamento, a causa dell’accessibilità delle rate.
Da uno studio di Lending Tree, sette americani su 10 hanno speso oltre quanto avrebbero voluto e il 42% non ha saldato in tempo una o più rate. Da un’indagine di Morning Consult, chi usa il Bnpl, corre un rischio doppio di esaurire le proprie disponibilità.
Un primo framework di regole sul Bnpl è previsto a luglio nell’Unione europea.