Il debutto del blocco delle carte di credito emesse dalle banche in Russia impedisce di pagare la spesa, bar e ristoranti, l’acquisto di beni e servizi con carta di credito. E la disconnessione colpisce anche l’eCommerce.
Le carte di Mastercard e Visa dei clienti russi, ma anche i pagamenti digitali con Apple Pay, e Google Pay non funzionano più nel Paese guidato da Putin, a causa dello switch off, effetto dell’addio a Swift.
Si tratta di uno dei più plateali effetti delle sanzioni occidentali contro la Russia, artefice dell’invasione Ucraina. Ecco cosa sta succedendo nel Paese dove collassano i pagamenti digitali.
Switch off delle carte di credito emesse in Russia
La Russia di Putin sta diventando il “deserto dei pagamenti digitali”. Una steppa brulla in cui non funziona più nessun servizio di e-payment occidentale.
A causa delle sanzioni decise, Visa e Mastercard hanno bloccato le istituzioni finanziarie della Russia. Lo stop alle carte di credito emesse in Russia è uno degli effetti delle sanzioni imposte dai Paesi occidentali, USA e Unione europea.
Lo switch off delle carte di credito emesse in Russia significa che le carte di Mastercard e Visa, ma anche Apple Pay, cessano di funzionare nel Paese che ha lanciato l’offensiva.
Inoltre, alle sanzioni, aderiscono anche la “neutrale” Svizzera, e nelle ultime ore si è aggiunta anche Taiwan.
Effetto domino del blocco del sistema Swift
Le sanzioni che i Paesi occidentali stanno applicando contro la Russia di Putin hanno effetti a cascata. Oggi per esempio, i russi hanno scoperto di non poter usare gli smartwatch, come Apple Watch o gli smartphone come iPhone, con cui pagavano i biglietti contactless in metropolitana.
Infatti questi dispositivi utilizzano Apple Pay, il servizio di Apple, per sistema operativo iOS, disponibile per i titolari di carte Mastercard, Visa eccetera. Analogamente per gli smartphone e smartwatch Android dotati del servizio Google Pay.
Ma il blocco del sistema Swift, una delle sanzioni epocali decise dall’Occidente contro la Russia, ha un effetto domino, a partire dalla caduta verticale del rublo. In poche ore ieri, la valuta russa ha bruciato il 20% del suo valore.
Il blocco di Apple Pay e Google Pay
L’effetto domino ha colpito i pagamenti elettronici. Per questo motivo questa mattina i giornalisti hanno fotografato una lunghissima coda ai tornelli della metro di Mosca. Gli utenti russi, soliti a usare i biglietti contactless da pagare con lo smartphone, lo smartwatch o la carta di credito, avvicinando carte o dispositivi al lettore Nfc, hanno ricevuto la doccia gelata. I pagamenti digitali non funzionano più nel Paese per effetto dello stop di Mastercard e Visa alle carte di credito in Russia.
Secondo Statista, il 29% dei cittadini russi usava Google Pay nel 2020, mentre il 20% pagava con Apple Pay.
Il blocco dell’eCommerce
La disconnessione colpisce anche l’eCommerce. Non è un caso che il colossi dei trasporti navali Maersk abbia cessato di accettare nuovi ordini da (e verso) la Russia, tranne quelli legati a generi alimentari, forniture mediche e umanitarie, sempre per effetto domino delle sanzioni.
Infatti lo switch off delle carte di credito di Mastercard e Visa in Russia è uno stop all’eCommerce connesso agli stessi network di pagamenti.
Nel 2021 lo shopping online russo è il terzo mercato digitale con maggiore crescita al mondo, secondo eMarketer, in crescita del 26,1% (dopo il +27 dell’India e il +26,8% del Brasile).
Tuttavia, in termini assoluti, la Russia è indietro nell’eCommerce: secondo Data Insight, nel 2020, nello scenario pre-pandemia, quello russo valeva 2,5 bilioni di rubli. Prima del crollo del rublo di questi giorni, equivaleva a 33 miliardi di dollari. Anche in Russia, la pandemia aveva impresso un’accelerazione all’eCommerce.
Da Mastercard e Visa anche aiuti umanitari all’Ucraina
La guerra fra Russia e Ucraina si combatte sul suolo ucraino e nel cyber spazio, ma anche nelle piazze finanziarie.
Inoltre Visa e Mastercard non solo rendono applicabili le sanzioni, ma ciascun colosso del credito contribuirà offrendo 2 milioni di dollari di aiuti umanitari all’Ucraina invasa dalle truppe russe.