Da un’indagine di Forrester Consulting per Experian emerge la fiducia delle imprese italiane nell’open banking.
Per un’azienda italiana su quattro aiuta a far crescere il proprio business. Ecco i dati del Business and Consumer Insight Report di Experian 2022.
Forrester: l’open banking aiuta la crescita delle aziende
L’ultima ricerca, a firma di Forrester Consulting, condotta per Experian, afferma che le organizzazioni si affidano alle nuove tecnologie per ottimizzare la valutazione del rischio. Inoltre, più della metà dei consumatori, esprime propensione alla condivisione di dati personali per accelerare l’accesso al credito.
L’87% delle aziende italiane ha già effettuato investimenti o li sta pianificando nell’open banking.
Il Business and Consumer Insight Report di Experian 2022 mette in luce come le imprese stiano scommettendo sugli strumenti tecnologici in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori ed affrontare le sfide di business.
Sfiora la metà (46%) la percentuale di chi è preoccupato per la propria situazione finanziaria. Il 37% è in difficoltà a estinguere in tempo i propri pagamenti. I consumatori pensano che aumenti la complessità nella gestione del proprio denaro in uno scenario di incertezze macroeconomiche in aumento. Le persone temono l’inflazione frutto delle interruzioni della supply chain globale e le instabilità geopolitiche.
Per affrontare l’aumento del costo della vita, il 31% dei consumatori ha iniziato a chiedere più prestiti rispetto al passato. Un terzo dei consumatori usa il Buy Now Pay Later con più frequenza per i propri acquisti, soprattutto per motivi di comodità.
Un’azienda italiana su 4 investe negli strumenti idonei
“I dati hanno un ruolo estremamente importante per consentire alle aziende di prendere decisioni più consapevoli e basate su insight precisi, contribuendo a migliorare il servizio offerto ai clienti in questo difficile periodo economico”, commenta Malin Holmberg, CEO, EMEA & APAC, di Experian.
Secondo Forrester, le aziende puntano sull’open banking, al fine di rendere più accurata la gestione del rischio e più equo l’accesso al credito per consumatori e piccole imprese. L’obiettivo consiste nella concessione responsabile dei prestiti, priorità nel prossimo anno per oltre un quarto delle imprese.
Per quasi un’azienda su 4 l’advanced analytics, compresa l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, stanno già modificando il modo di fare business. Il 42% sta adottando software basati su cloud. L’obiettivo è migliorare la customer experience, il processo di decision-making e la prevenzione delle frodi per offrire un servizio più sicuro ai clienti.
Le sfide che frenano gli investimenti
Nella prevenzione delle frodi, le sfide principali riguardano l’incremento dei costi per l’uso di più tipi di software di prevenzione (42%) e l’incapacità di velocizzare l’adozione dei modelli, le regole e i punteggi antifrode (33%).
Il 60% dei consumatori infatti teme le frodi online e ripone fiducia nelle verifiche digitali dell’identità per garantire un accesso sicuro ai servizi richiesti. Il 40% ritiene che le organizzazioni dovrebbero implementare ulteriori misure per mettere i dati in sicurezza.
Infine, quasi il 40% delle imprese non pensa di possedere ancora le competenze adeguate nella propria organizzazione per massimizzare gli investimenti. Oltre la metà intravede un ostacolo nella crescente complessità dei sistemi informatici.
La conseguenza è che, nonostante investimenti effettuati e progettati, un frazione fra il 53% e il 71% delle imprese non sa a quali investimenti tecnologici dare la precedenze e quanto peso attribuire ad ognuno di essi.
“Come Experian, siamo al fianco delle imprese per aiutarle a gestire la complessità derivata dai dati e dalle nuove tecnologie per consentire
alle aziende di prendere decisioni più consapevoli e basate su insight precisi per ottimizzare l’esperienza del cliente e migliorare le prestazioni dei processi operativi critici”, afferma Armando Capone, General Manager Italy di Experian.
“Per superare questi ostacoli, le imprese dedicano sempre più risorse alle soluzioni tecnologiche – come open banking, AI e ML – che considerano fondamentali”, conclude Capone.
I dettagli del report
Un consumatore su 3 vorrebbe un supporto maggiore da parte delle aziende nel tracciare i pagamenti dovuti.
Nell’ultimo anno, l’87% dei consumatori ha effettuato una richiesta di credito online e il 46% impiega un’app mobile per la gestione delle proprie finanze.
Il 49% dei consumatori nel mercato Emea intende condividere i dati transazionali dalla propria app di mobile banking, in rialzo rispetto al 43% del 2021. In Italia, i consumatori acconsentono a concedere alle organizzazioni l’accesso alle proprie informazioni finanziarie via app mobile per: facilitare le operazioni (33%), ottenere offerte su misura e personalizzate (30%) ed evitare oneri burocratici (27%).
Il 29% delle aziende pensa di non disporre di dati sufficienti per ottimizzare le proprie prestazioni (+11% rispetto alla media globale). Un’impresa su 3 afferma che la trasformazione digitale sia più lenta del previsto (+5% rispetto alla media globale).
Il 29% dei consumatori ha abbandonato la richiesta online di servizi o credito per l’eccessiva complessità. Il 31% vorrebbe servizi più personalizzati. Sfiora il 40% chi si trova a suo agio a usare il supporto di assistenti virtuali per completare le richieste.