Dal report, intitolato “Global Open banking”, di Cbi e Pwc Italia, risulta che dal 2018 la PSD2 sta trainando l’adozione di iniziative non solo di Open banking, ma anche di Open finance ovvero l’Open innovation per il mondo finanziario. L’obiettivo consiste nel creare innovazione collaborativa, a favore dei clienti corporate e retail, per fare banca in modo innovativo nel mondo digitale, alzando il livello della customer experience, all’insegna della sostenibilità.
Anche in Italia crescono i servizi Open banking, ma l’adozione è ancora distante dai livelli di altre aree europee, soprattutto nel Nord Europa.
Open banking e finance: il panorama europeo
Cbi, l’hub collaborativo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell’industria finanziaria, spiega che nell’Unione europea sono attive quasi quattromila banche che operano nella forma di prestatori di servizi di pagamento di radicamento del conto ovvero fornitori e amministratori di un conto di pagamento per un pagatore.
Le banche e gli istituti che offrono questo servizio sono obbligati a mettere a disposizione un metodo di accesso mediante API ai nuovi intermediari Aisp (prestatori di servizi di informazione sui conti, registrati presso la Banca d’Italia, che esercitano l’attività di Ais ovvero il servizio di informazione sui conti) e Pisp (i prestatori di servizi di disposizione di ordine di pagamento che esercitano l’attività di Pis, cioè un servizio di inizializzazione pagamenti).
Secondo il report di Cbi, le 4mila banche di radicamento di conto e le terze parti che forniscono i servizi di Account information e Payment initiation registrano un incremento a tripla cifra del 300% dal 2019, fino a quota 500 unità.
In particolare, i player del settore sviluppano il 63% di API per i servizi obbligatori in base alla PSD2:
- account information;
- payment initiation.
Dal report di Cbi emerge anche che è in crescita, seppure in fase iniziale, l’utilizzo di strumenti di Open banking in relazione a investimenti, prestiti e assicurazioni.
Lo scenario italiano
In Italia i principali servizi di Open banking sono i seguenti:
- Account aggregation (55%);
- Check Iban (45%);
- Personal Financial Management (36%);
- Instant Payment (27%) e identità digitale e Smart OnBoarding (18%).
Nel futuro le banche scommettono sui servizi di identità digitale e Smart OnBoarding (64%) e Check Iban (55%).
Nell’ultimo quinquennio, le banche italiane hanno investito 2,5 miliardi di euro (per ogni istituto) per adeguarsi alla PSD2. Ma negli ultimi due anni sono aumentati anche gli investimenti (oltre 1,2 miliardi di euro) nello sviluppo di servizi a valore aggiunto (Vas) di Open banking: l’anno scorso sono passati dal 22% nel 2019 al 27%.
Fra gli altri, i servizi più innovativi sono:
- Check Iban (Iban Validation) per verificare in rete l’associazione fra Iban e codice fiscale / partita Iva di una persona fisica (o giuridica);
- Smart Onboarding, un servizio di data fetching online che permette ai clienti aziendali di reperire via Api informazioni disponibili presso i sistemi bancari;
- Name check;
- Check Iban cross border;
- Request to Pay Xml Cbi.