Satispay fa il suo ingresso nel settore dei buoni pasto, più equi e digitali. La nuova sfida parte all’insegna di trasparenza, facilità d’uso e taglio dei costi.
Tutte caratteristiche di cui il mercato ha necessità secondo il Ceo e fondatore, Alberto Dalmasso. Ecco cosa è previsto per gli esercenti e i lavoratori dal primo ottobre 2023.
Il mercato dei buoni pasto
In Italia questo settore vale 4 miliardi di euro ed è il terzo a livello globale, alle spalle di Brasile e Francia. Conta su una distribuzione di 600 milioni di buoni, ma appena 4 milioni di lavoratori su 25 milioni, di cui 19 milioni di potenziali utenti.
Il mercato registra un tasso di crescita del 5% all’anno.
Satispay entra nel settore dei buoni pasto
Dopo aver rinnovato il mondo dei pagamenti, Satispay punta a rivoluzionare il mercato dei buoni pasto, introducendo una riduzione delle commissioni.
“Oggi c’è un altro settore che ha bisogno di trasparenza, semplicità di utilizzo e taglio dei costi, quello dei buoni pasto” lo annuncia il Ceo e fondatore di Satispay Alberto Dalmasso.
Il mercato infatti “non può continuare così”, secondo Dalmasso che vuole rendere Satispay “la spalla degli esercenti che non vogliono più stare al gioco”, a causa di commissioni eccessivamente alte (12-15%), “pagamenti ritardati a 120 giorni e procedure scomode e complesse”.
La nuova sfida di Satispay parte dal 1 ottobre con 70 mila attività già convenzionate, quando il lavoratore potrà effettuare il pagamento in un’unica transazione, tramite il buono pasto e il proprio portafoglio Satispay. Inoltre i buoni avranno una durata di 2 anni.
Per gli esercenti non è prevista alcuna spesa aggiuntiva rispetto al costo del servizio: l’addebito è di 20 centesimi, ma solo dopo i 10 euro. Gli incassi avvengono entro 24 ore.
L’unicorno tricolore ha raggiunto 4 milioni di utenti, 300mila esercenti e 3 miliardi di volumi annui transati.