La grande crescita dei pagamenti digitali nel nostro Paese è destinata a produrre degli impatti anche nel settore pubblico, fornendo un ulteriore supporto alla digitalizzazione dei servizi al cittadino. Questa il principale spunto che è emerso da “Italia Cashless: pagamenti digitali come piattaforma di innovazione per la ripresa economica”, un convegno organizzato nell’ambito di Forum PA 2021, moderato da Mauro Bellini, Direttore di Pagamenti Digitali.it, e da Antonio Veraldi, Responsabile Area Sanità e Regioni di FPA. Il punto sulla diffusione dei Pagamenti Digitali è stato fatto da Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments e dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger – Politecnico di Milano.
La crescita dei pagamenti innovativi e il ruolo del contactless
Come noto, i pagamenti digitali possono essere abilitatori di altri servizi innovativi, a partire dall’ecommerce. Eppure, l’Italia è stata storicamente in ritardo su questo percorso, con un attaccamento al contante che l’ha portata a essere un fanalino di coda rispetto ad altri Paesi europei. Un quadro, però, che è stato rivoluzionato dalla Pandemia dell’ultimo anno e mezzo che, come primo effetto, ha portato a una diminuzione dei consumi italiani (-13%). In questo contesto il peso dei pagamenti digitali è cresciuto rispetto al contante, con una penetrazione che è aumentata dal 29 al 33%. In realtà il volume dei pagamenti digitali nel 2020 è rimasto sostanzialmente costante (con una lieve discesa da 270 a 268 miliardi) ma il quadro di decremento degli acquisti complessivi ha permesso di guadagnare quote di mercato. In ogni caso, secondo Portale, i numeri del 2020 sono indicativi di uno spostamento dal cash al pagamento digitale. Anche perché altri segnali vanno in questa direzione: in particolare, il contactless ha vissuto crescita del 29%m con volumi ormai pari a 81 miliardi di euro. Molto bene anche i cosiddetti Innovative payments (al cui interno sono ricompresi i cosiddetti Mobile payments), che hanno visto una crescita del+ 55%.
PagoPA: aumentare e semplificare i pagamenti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni
Insomma, gli italiani sembrano essersi abituati a utilizzare altri strumenti di pagamento digitali oltre alle ormai classiche carte. Con conseguenze importanti anche per il mondo della Pubblica Amministrazione: “Gli Innovative payments devono essere presi in considerazione anche da parte della Pa, perché italiani pretenderanno sempre di più di pagare in questo modo. Con lo smartphone ma anche con tutti gli altri strumenti smart, fino ad arrivare agli invisible payments. Prima esisteva un problema di tipo culturale, ora gli italiani appaiono predisposti, anche nei confronti dei pagamenti verso la Pa, dove una soluzione come PagoPa sta già facendo tanto”. Non a caso, all’evento di Forum PA 2021 è intervenuto Maurizio Fatarella, Direttore Generale Area Tecnologia e Mercato di PagoPA, che ha evidenziato come “la nostra mission è quella di aumentare e semplificare i pagamenti nei confronti della PA. Anche perché se un servizio pubblico viene pagato in digitale, i servizi a monte e valle sono per forza digitalizzati. Aprendo così ulteriori opportunità di introduzione di nuovi processi digitali. Già oggi abbiamo raggiunto dei target molto importanti e significativi: l’aspettativa è che nel 2021 avremo circa 200 milioni di transazioni su PagoPA”.
ABI: il ruolo dell’Europe e della strategia europea per la finanza digitale
Ovviamente questa rivoluzione dei pagamenti digitali coinvolge moltissimi attori, a partire dalle istituzioni, passando per il ruolo degli operatori del sistema bancario. Come ha puntualizzato Rita Camporeale, Responsabile Ufficio Sistemi di Pagamento di ABI, “A livello europeo c’è tantissima attenzione al digitale, visto come una componente chiave per la spinta alla crescita europea. In particolare, la Commissione europea ha disegnato la strategia per la finanza digitale, tra cui rientrano i pagamenti al dettaglio digitali. L’obiettivo fondamentale delle proposte della Commissione è la disponibilità di pagamenti digitali sempre più veloci. Per quanto riguarda i pagamenti istantanei, l’Italia ha già raggiunto i target previsti a livello normativo, con oltre l’80% dei clienti che sono in grado di effettuare pagamenti istantanei dal proprio conto bancario”.
L’importanza di conquistare ai pagamenti anche la popolazione meno digitalizzata
Nel corso dell’evento, è stato affrontato anche il grande rischio insito nell’affermazione dei pagamenti digitali, ovvero la possibilità di escludere quella fetta di popolazione non digitalizzata. Per questo motivo, come ha messo in evidenza Roberto Garavaglia, Management Consultant & Innovative Payments Strategy Advisor, occorrerebbe muoversi in una logica di all citizen first, ovvero la più inclusiva possibile. Senza perciò escludere quella parte significativa dei cittadini che hanno un rapporto diretto con le strutture del territorio. “Vero è che siamo capaci di utilizzare lo smartphone e altri strumenti innovativi per i pagamenti, ma dobbiamo capire come utilizzarli al meglio. Per questo motivo serve un percorso di accompagnamento anche da parte della PA”.
Banca d’Italia: le accelerazione indotte dalla pandemia stanno diventano un cambiamento strutturale
La strada imboccata, in ogni caso, sembra irreversibile, come ha ribadito Paola Giucca, Vice Capo del Servizio Strumenti e Servizi di Pagamento al Dettaglio – Dipartimento Circolazione Monetaria e Pagamenti al Dettaglio – Banca d’Italia: “I nostri scenari confermano una ulteriore crescita futura dei pagamenti digitali, l’accelerazione indotta della pandemia sta peraltro confermando questo cambiamento come strutturale. C’è sicuramente un digital divide nel nostro Paese, che non è semplice da affrontare, occorre superare gradualmente gli ostacoli”. I temi sul tappeto riguardano una maggiore sensibilizzazione verso i pagamenti e la capacità di aiutare tutti gli attori ad accompagnare questo sviluppo. Anche le strutture organizzative delle Pubbliche Amministrazioni devono essere nella condizione di gestire al meglio questa evoluzione.
Nexi: i pagamenti permettono alle Pubbliche Amministrazioni di affrontare meglio le esigenze dei cittadini
Come aggiunge Marco Torri, responsabile Public Administration Commercial Division – Nexi, i numeri ci dicono che la digitalizzazione dei pagamenti è inevitabile e che dunque la Pa può giocare un ruolo sempre più importante. Se si pensa a PagoPa e a Spid, che per molto tempo sono stati vissuti per certi aspetti come un adempimento normativo c’è stata una importante evoluzione e si sono create le condizioni per mettere a ulteriore valore allo scopo di abilitare nuovi servizi e venire incontro alle esigenze dei cittadini”. C’è un progresso continuo che mette in parallelo lo sviluppo delle tecnologie con una sempre più approfondita conoscenza delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. La grande sfida è proprio nel trovare una sintesi e di renderla praticabile.
Il ruolo fondamentale degli enti locali: l’esperienza del comune di Reggio Emilia
L’esperienza concreta di digitalizzazione in ambito PA è stata raccontata da Barbara Leoni, Responsabile UOC Gestione dei sistemi informativi del Comune di Reggio Emilia: “Abbiamo toccato con mano che i pagamenti digitali rappresentano un fattore abilitante per portare cittadini su altri servizi. In questo momento stiamo cercando di uniformare e rendere più inclusive le user experience dei servizi che mettiamo a disposizione, ma soprattutto comprendere le opportunità dei pagamenti innovativi. Ad esempio, abbiamo inviato ai nostri cittadini dei messaggi di pagamento direttamente sull’app I/o, riscontrando un elevatissimo numero di pagamenti in pochissime ore”.
I cittadini si conquista (anche) con la User experience
La seconda parte dell’evento organizzato nell’ambito di Forum Pa 2021 si è poi concentrata sulla user exeperience dell’utente e sulle strade che possono essere perseguite per migliorarle. Valeria Portale, ha evidenziato come la user experience debba essere semplificata per tutti gli utenti, esercenti compresi. Camporeale di ABI ha messo in risalto il tema della sicurezza dei pagamenti digitali: “ La seconda direttiva sui servizi di pagamento insiste sulla sicurezza dei pagamenti, cercando di garantire il giusto equilibrio tra sicurezza e innovazione. Sono infatti previsti i fattori di autenticazione, ma d’altra parte si cercano di sfruttare tutte le possibilità per facilitare l’utilizzo dei pagamenti digitali, come nel caso delle transazioni ricorrenti o di basso importo. Occorre poi considerare che la pandemia – paradossalmente – ha fatto crescere l’esigenza di vicinanza con gli operatori, per questo motivo le banche stanno moltiplicando le modalità con cui si si può interagire con la banca stessa”.
La crescita delle identità digitali
Sulla stessa linea Fatarella, secondo cui “è importante assicurare a enti e cittadini la qualità dei servizi erogati. Per questo motivo stiamo mettendo a punto un portale di on boarding semplificato che permetterà agli enti di integrarsi con le nostre piattaforme in ottica plug & play. Inoltre stiamo sviluppando una dashboard di controllo che permetterà alle singole amministrazioni di avere il controllo dello stato di saluto dei servizi. Entrambe queste funzionalità saranno disponibili nel primo semestre 2022”. Altro tema al centro del dibattito è stato quello delle identità digitali, che negli ultimi mesi è stato spinto nel nostro Paese dal recente boom del programma cashback: “ Come noto per accedere al Cashback è importante accedere attraverso l’app I/o. Questo ha portato a una grande crescita delle identità digitali nel nostro Paese, che ora sono circa 22 milioni, ovvero 6 milioni in più rispetto al 30 novembre. A conferma che il binomio pagamenti-identità digitale è vincente. Lo scorso 3 giugno è poi accaduta una cosa molto importante, con la proposta di revisione del regolamento Eidas sulle identità digitali. Che potrebbe portare alla necessità di dotare i cittadini europei di un wallet per i pagamenti, anche riconoscendo quelli forniti da soggetti terzi”.
L’importanza di far crescere i canali di pagamento
In attesa di questa svolta, aziende e pubbliche amministrazioni possono fare tanto: “Come Nexi per i pagamenti contactless in presenza crediamo che possano arrivare vantaggi importanti dall’innalzamento della soglia da 25 a 50 euro. Ci stiamo impegnando nella diffusione degli Smart POS, che possono portare vantaggi dal punto di vista del processo di accettazione del pagamento in generale e che semplificano gli incassi ma anche tutte le operazioni di contorno.
Per quanto poi nello specifico riguarda il settore pubblico, occorre considerare che oggi la grande maggioranza dei pagamenti di PagoPA passa dai PSP: è importante per le Pubbliche Amministrazioni far crescere canali di pagamento gestiti direttamente. In questo modo diventa possibile gestire in autonomia i costi del servizio, cosa che non si può fare con quelli di terze parti, rispondendo così al meglio alle esigenze locali” , conclude Torri. Insomma, in un mondo che va sempre più digitalizzandosi, i pagamenti digitali rappresentano la leva fondamentale per abilitare nuovi servizi a valore, che non potrebbero essere organizzati attraverso l’utilizzo del contante. Un percorso che va a beneficio degli utenti, che favorisce la concorrenza sul mercato e che rende i servizi più efficienti.
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