Pagamenti verso la PA: il Veneto al rush finale

Pubblicato il 08 Apr 2015

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Alessandro Longo

Regione Veneto, Palazzo Balbi

Il nodo dei pagamenti entra nella fase finale nel Veneto, in vista del termine obbligatorio del 31 dicembre 2015. La Regione infatti sta per mandare a tutti gli enti locali una circolare per ricordare l’obbligo.

La scadenza incombe: al momento sono due i Comuni collegati al nodo (grazie al sistema regionale).

«Il rischio è di arrivare al 31 dicembre con alcune cose ancora da mettere a posto», dice Andrea Boer, Dirigente responsabile del sistema informatico regionale.

E se questa è la situazione in Veneto, chissà come se la caverà l’Italia tutta; considerando che l’Agenzia per l’Italia Digitale ha indicato quella Regione, con Marche e Toscana, tra i pionieri del nodo dei pagamenti.

Boer, siete stati tra i primi a muovervi e quindi è interessanti utilizzarvi come cartina tornasole dell’Italia, per il nodo pagamenti. Avete lanciato già a novembre il portale regionale. Come sta andando?

Sì, aggiungo che in autunno abbiamo anche mandato 30 mila lettere, a cittadini e imprese, per avvisarli che potevano pagare un tributo regionale attraverso il nodo. È un cambiamento graduale, quindi per ora abbiamo solo affiancato questa modalità a quelle tradizionali. Ci è sembrato un modo indolore per transitare sulle nuove piattaforme.

Per ora quali pagamenti sono possibili, quindi, attraverso il nodo?

I tributi per le concessioni regionali, che però sono stagionali: sono dovuti solo in autunno. Per la fine dell’estate o inizio autunno prossimi permetteremo anche di pagare la tassa automobilistica. Qui parliamo di milioni di pagamenti, per 600 milioni di euro l’anno.

Quali altre attività state facendo?

Parliamo con le Asl per avviare il pagamento dei ticket sanitari. Mettiamo inoltre a disposizione degli enti locali il nostro portale dei pagamenti o diamo loro in riuso tutta la tecnologia necessaria per collegarsi al nodo pagamenti. I Comuni più piccoli preferiscono la prima soluzione, scelta però anche da alcuni capoluoghi di provincia come Belluno e Rovigo.

E che ci fanno?

Distinguiamo: 180 Comuni, come i due che ho citato prima, usano il portale della regione per fare alcune comunicazioni. Di quelli al momento sono due a utilizzare anche gli strumenti di pagamento: Padova e Feltre. Attivare la funzione sul portale è banale, per il Comune, ma alle spalle richiede una organizzazione per accettare i pagamenti.

Il solo capoluogo di Provincia a usare i servizi di pagamento del nodo è quindi Padova, per la tassa di soggiorno. Feltre ha pronte quattro tipologie di pagamenti che avvierà nelle prossime settimane: oneri di urbanizzazione, rette di asilo nido, verbale di amministrazione e violazione del codice della strada.

Prossimi passi, per ampliare il numero dei Comuni aderenti?

Nei prossimi giorni manderemo una circolare per avviare una fase di dispiegamento territoriale, per ospitare i comuni sulla nostra infrastruttura attraverso cui si potranno collegare al nodo di pagamento. Partiamo dai 580 Comuni che già fruiscono di altri servizi regionali. L’anno scorso invece abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione per far conoscere questa possibilità ai funzionari degli enti locali. Siamo andati in giro personalmente sul territorio per incontrarli uno ad uno. La circolare completa quest’attività, ricordando a tutti la scadenza che la legge stabilisce per aderire al nodo dei pagamenti, il 31 dicembre 2015.

Siete una delle poche regioni italiane con un’esperienza già strutturata sul nodo pagamenti. Potete quindi dirci se avete capito quali sono le principali nubi all’orizzonte verso la scadenza del 31 dicembre?

Le nubi: per prima cosa i pagamenti alla PA sono tantissimi e intercettarli tutti non è facile. Noi possiamo dare gli strumenti, ma poi serve una grande volontà da parte del singolo ente, che si attivi da questo punto di vista. Adesso per altro gli enti sono subissati di tante scadenze normative e adeguamenti al digitale: fattura elettronica, Anpr, Spid, amministrazione trasparente, piano di informatizzazione delle istanze e dei procedimenti (documento che per legge doveva essere approvato già a febbraio da tutti gli enti).

Insomma, li vediamo in difficoltà. Il rischio è arrivare al 31 dicembre con le cose fatte solo in parte. Si aggiunga che molti dei comuni sono piccolissimi, con poche risorse. L’altra sfida sarà aiutare il cittadino a prendere confidenza con gli strumenti. Ma i vantaggi del nodo sono indubbi. Anche rispetto ai servizi di pagamento già attivi tramite il portale regionale. Per esempio: è possibile già ora pagare con carta di credito il bollo auto, tramite portale regionale, ma con costi di commissione superiori rispetto a quelli delle tabaccherie. Costi che però sono più bassi con alcuni provider di pagamenti collegati al nodo.

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