Nonostante l’emergenza pandemia, la rivoluzione di pagoPA è tutt’altro che arrestata: i pagamenti digitali verso la pubblica amministrazione continuano infatti a crescere a buon ritmo. Nel 2020 sono stati effettuati circa 100 milioni di pagamenti con questa formula, che nel 2021 – secondo un operatore attivo nel settore come PayTipper – sono destinati a superare ampliamente quota 200 milioni. Indubbiamente, però, non tutte le pubbliche amministrazioni viaggiano alla stessa velocità: “C’è una situazione che definirei a macchia di leopardo: ci sono alcune PA che, in realtà, hanno aderito in larga misura al pagoPA. È il caso, ad esempio, dei Comuni: la ragione principale è che lo Stato ha offerto un contributo, sostanzialmente a fondo perduto, a quei Comuni che entro il 31 marzo si fossero collegati al pagoPA, pubblicando i propri servizi nell’app I/O. Un vero e proprio incentivo che ha fortissimamente motivato le amministrazioni comunali tanto che, al momento, soltanto un centinaio di Comuni non risulta collegato a pagoPA. Non si è trattato soltanto di una mera adesione formale – che la maggioranza dei comuni aveva già effettuato un biennio fa – quanto, piuttosto, di un’adesione attiva, con la pubblicazione delle cartelle sul nodo di pagoPA”, evidenzia Angelo Grampa, amministratore delegato di PayTipper–Enel X.
Il giustificato ritardo della sanità
Esistono altri ambiti della PA che già in passato avevano effettuato questo passo, come ad esempio il mondo della motorizzazione, le cui pratiche possono oggi essere saldate in grande misura su pagoPA. D’altra parte, invece, ci sono comparti in notevole ritardo come quello della sanità: questo settore ha in gran parte ignorato le scadenze previste dalla normativa, dal momento che con l’emergenza pandemia e l’organizzazione del piano vaccinale l’attenzione alla digitalizzazione dei pagamenti è inevitabilmente passata in secondo piano. Un altro settore, quello dei servizi di pubblica utilità, sta invece fornendo dei segnali importanti di adesione a pagoPA, proprio perché ritenuto come un’opportunità di razionalizzazione dei processi e di risparmio economico. La capofila di questo processo è Enel, che entro novembre porterà su pagoPA tutte le proprie bollette. “Ritengo da osservatore che la ruota si sia ormai mossa e che sia abbastanza difficile che l’adesione a pagoPA non continui a crescere in futuro, è soltanto una questione di tempo”.
Il ruolo di PayTipper
Una crescita, quella dei pagamenti digitali verso la PA, che PayTipper è in grado di intercettare grazie a una suite di servizi completa capace di abbracciare tutti gli aspetti di pagoPA, sia a servizio dei beneficiari che dei pagatori. “Innanzitutto il nostro ruolo è quello di offrire ai soggetti che sono interessati dalla normativa pagoPA, ovvero la Pubblica amministrazione in senso stretto ma anche le utility, una serie di funzionalità che permettono di pubblicare le proprie posizioni sul nodo del pagoPA. In questo senso abbiamo il ruolo di partner tecnologico e possiamo vantare un’offerta molto interessante, che stiamo attivamente proponendo sul mercato. Inoltre, agiamo anche come PSP, ovvero come intermediatore dei pagamenti alla Pubblica amministrazione. In questo ambito abbiamo delle soluzioni basate su POS: quella di maggiore successo è PocketPa, che è basata su un semplice Pos che permette alle amministrazioni di accettare i pagamenti relativi agli avvisi pagoPA. Tutto questo in modalità compliant rispetto alla raccomandazione che la stessa pagoPA ha pubblicato nel giugno dell’anno scorso: una caratteristica che rappresenta un’eccezione sul mercato. Inoltre, PocketPa può essere integrata all’interno dei gestionali della PA”.
PayTipper-Enel X: un’offerta di servizi per l’innovazione a 360 gradi della PA
PayTipper offre anche una soluzione che consente di gestire i pagamenti cosiddetti Modello 1: si tratta di tutte quelle transazioni che il cittadino effettua on line accedendo al sito della specifica PA, attraverso l’interfaccia Wisp, che consente al cittadino di scegliere il PSP di proprio gradimento. Inoltre PayTipper possiede a portafoglio una serie di soluzioni che aiutano i cittadini e, soprattutto, le aziende, a saldare in modalità semplice ed efficace le proprie posizioni con pagoPA. Ad esempio abilitando il pagamento massivo: una possibilità estremamente utile a tutte quelle imprese che devono saldare un numero rilevante di avvisi, in particolare tributi, che presi singolarmente sarebbero altrimenti difficili da gestire. In prospettiva PayTipper punta fornire un’ulteriore serie di servizi alla pubblica amministrazione italiana, sfruttando le sinergie con la casa madre Enel X: “Vediamo un valore crescente nell’offerta di una serie di nuovi servizi alle PA, mi riferisco ai Comuni in particolare, che non siano soltanto legati ai pagamenti e al pagoPA. Ci vogliamo insomma sempre più proporre come dei fornitori capaci di offrire una varietà di servizi sempre più orientati alla digitalizzazione e alla modernizzazione dell’attività dei Comuni”, conclude Grampa.